“Non può essere stato un incidente di caccia”: mistero sul cavallo ucciso a Brescia

Novembre 8, 2025 - 13:00
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“Non può essere stato un incidente di caccia”: mistero sul cavallo ucciso a Brescia

La morte di un cavallo a Brescia scatena l’indignazione della popolazione: sull’uccisione di Lucky aleggia il mistero, ma i proprietari sono convinti che non può essersi trattato di un incidente di caccia. 

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L’uccisione di un cavallo a Brescia accende la polemica sugli incidenti di caccia (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

A Gussago, in provincia di Brescia, l’uccisione del cavallo Lacky avvenuta lo scorso settembre per mezzo di un colpo d’arma da fuoco, ha sollevato un caso. L’associazione Horse Angels ha formalmente presentato una denuncia-querela, insistendo per una completa chiarezza sui responsabili.

L’uccisione di un cavallo in provincia di Brescia riaccende la polemica sugli incidenti di caccia: la famiglia chiede giustizia

Lacky è stato trovato senza vita l’11 settembre 2025 nel suo recinto, dove era in compagnia di un asino. L’Istituto Zooprofilattico di Brescia ha confermato la presenza di un foro sul fianco, compatibile con un proiettile, evidenziando che il decesso è stato causato da uno sparo esploso da ignoti. Troppi interrogativi rimangono aperti su questa tragica circostanza.

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Il cavallo Lucky è stato ucciso a colpi di fucile in provincia di Brescia (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

L’associazione Horse Angels ODV, riconosciuta dal Ministero della Salute per la tutela degli equini, ha depositato la denuncia presso la Procura della Repubblica di Brescia con l’obiettivo di chiarire come sono andati i fatti e di stabilire chi debba risponderne.

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Testimonianze locali suggeriscono che la notte dell’accaduto si sia udito uno sparo proveniente da un’area vicina, designata per la caccia di selezione al cinghiale. Questo dettaglio è fondamentale: l’associazione chiede perciò l’acquisizione dei registri dei cacciatori autorizzati in quella data, oltre a tutti gli accertamenti necessari per identificare l’autore dello sparo.

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Il dramma della morte del cavallo Lucky, raggiunto da colpi di fucile durante la caccia. Ma i proprietari sanno che potrebbe non essere stato solo un incidente (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

L’uccisione di un animale non può essere sminuita a un semplice incidente di caccia,” dichiara Roberta Ravello, presidente di Horse Angels. “È un fatto grave. Vogliamo piena luce e che ogni responsabilità sia accertata. La vita di un cavallo non è un danno collaterale accettabile.” L’associazione, assistita dall’avvocata Annalisa Gasparre, ha richiesto di essere informata su eventuali archiviazioni, riservandosi la costituzione di parte civile.

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La morte di Lacky ha generato forte indignazione nella comunità di Gussago e tra chi conosceva l’animale. Per Horse Angels, la vicenda non riguarda solo la giustizia per Lacky e il suo proprietario, ma riaccende il cruciale dibattito sulla sicurezza pubblica, il rapporto tra animali domestici e attività venatoria, un tema sensibile anche alla luce della discussione sulla controversa riforma della caccia in Parlamento.

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La tristezza per la morte di Lucky, il cavallo raggiunto dai colpi di fucile in un incidente di caccia (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Fondata per assicurare dignità e tutela agli equini, Horse Angels è un ente accreditato per la custodia e la riabilitazione di cavalli da sequestri. Ora si impegna affinché il caso di Lacky non sia archiviato. L’associazione lancia un monito: “Nessuna pallottola può cancellare la vita di un animale senza che vi siano conseguenze“.

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Gli incidenti mortali durante la caccia suscitano forte reazione dal mondo animalista. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente, ha commentato duramente quanto accaduto. La presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente ha infatti dichiarato: “Primo giorno, primo morto. Comincia nel peggiore dei modi la stagione di caccia, pratica assurda, crudele, anacronistica e pericolosa”. Brambilla ha auspicato l’abolizione della caccia, definendola un’attività che “costerà la vita a milioni e milioni di animali e, lo dicono le statistiche sugli incidenti, a un certo numero di persone, cacciatori o semplici frequentatori delle campagne e dei boschi. Spara e spara, non c’è da stupirsi se alla fine si sparano tra di loro”. (di Elisabetta Guglielmi)

L'articolo “Non può essere stato un incidente di caccia”: mistero sul cavallo ucciso a Brescia è stato pubblicato nella sua versione originale su Amoreaquattrozampe.it.

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