«Nonostante Trump»: governatori, sindaci, attivisti, centinaia di americani andranno alla Cop30

Donald Trump ha fatto uscire gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi come una delle prime azioni dopo il suo ritorno alla Casa Bianca. E il governo federale americano snobberà la Cop30 che si svolgerà dal 10 al 21 novembre a Belém, in Brasile. Ma trattandosi del più grande evento mondiale dedicato ai negoziati sui cambiamenti clima, gli americani che ancora giudicano un grave problema il riscaldamento globale e che ancora vogliono prender parte alle decisioni sul futuro del pianeta ci saranno. E non si tratta soltanto di attivisti, rappresentanti di onlus e movimenti. Nella città amazzonica andranno il governatore del Wisconsin Governor Tony Evers, la governatrice del New Mexico Michelle Lujan Grisham, la sindaca di Phoenix Kate Gallego, l’ex presidente dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente Gina McCarthy e tanti altri.
A lanciare un appello a essere lì, in Brasile, all’appuntamento delle Nazion Unite dove si dovranno prendere decisioni su cui come contrastare la crisi climatica è stata “America is all in”, che come spiega la stessa McCarthy, oggi ai vertici dell’associazione, ha deciso di bypassare la Casa Bianca: «Saremo a Belém, faremo il nostro dovere, non importa quel che il governo federale degli Stati uniti sta facendo».
«Qui nel Wisconsin e in tutto il Paese stiamo garantendo aria ed energia più pulite, nonché un futuro più sostenibile per i nostri figli e nipoti», spiega il governatore Tony Evers, che è anche copresidente dell’Alleanza climatica degli Stati Uniti. «L’Alleanza non vede l'ora di catalizzare una partnership e un’azione ancora più profonde in Brasile, dove faremo in modo che il mondo sappia che, indipendentemente dagli ostacoli, stiamo andando avanti».
«Le città americane sono sempre state all’avanguardia nell’innovazione e nell’azione per il clima, e i sindaci di tutto il Paese stanno raddoppiando gli sforzi per colmare l'attuale vuoto di leadership a livello federale», ribadisce la sindaca di Phoenid Kate Gallego, che ricopre anche l’incarico di presidente di Climate Mayors e quello di vicepresidente di C40 Cities. «Stiamo promuovendo soluzioni pragmatiche che offrono benefici immediati ai residenti: riduzione delle bollette energetiche, protezione dell'accesso all'acqua potabile e all'energia e garanzia della sicurezza dei nostri quartieri dai fenomeni meteorologici estremi. “America is all in” dimostra il potere della nostra azione collettiva e dell'agire sulla base della convinzione in un futuro migliore».
In totale, spiegano dall’Alleanza climatica degli Stati Uniti, tra governatori, una dozzina di alti funzionari provenienti da sei stati dell’Alleanza e più di 35 sindaci e 50 funzionari municipali provenienti da 26 stati, saranno centinaia gli americani con incarichi vari che parteciperanno al Forum dei leader locali e alla Cop30 in Brasile. Questi leader statunitensi parteciperanno a una serie di eventi, organizzati da America Is All In, Climate Mayors e U.S. Climate Alliance, e saranno al Forum dei leader locali della Cop30 e al C40 World Mayors Summit a Rio de Janeiro.
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