PNRR, stop a Transizione 5.0 e nuove risorse per Transizione 4.0

Settembre 29, 2025 - 17:30
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PNRR, stop a Transizione 5.0 e nuove risorse per Transizione 4.0

POLITICHE PER L’INDUSTRIA

PNRR, stop a Transizione 5.0 e nuove risorse per Transizione 4.0



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Il Governo vara la proposta di revisione del PNRR. Tra le misure oggetto di revisione, stop alla misura Transizione 5.0, le cui risorse vengono riallocate. Sarà rifinanziato il piano Transizione 4.0, che ha mostrato ottima capacità di assorbimento, e gli incentivi per gli IPCEI.

Pubblicato il 29 set 2025



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Il governo italiano imprime una decisa correzione di rotta al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, mettendo al centro della strategia la competitività del sistema industriale. La proposta di revisione, approvata dalla Cabina di regia il 26 settembre 2025, prevede una rimodulazione della misura “Transizione 5.0” e, al contempo, rafforza con nuove risorse il piano Transizione 4.0, che ha dimostrato una capacità di assorbimento superiore alle attese. L’operazione complessiva di revisione finanziaria riguarda 34 misure del Piano e ammonta a 14,15 miliardi di euro, circa il 7,3% della dotazione totale di 194,4 miliardi.

La revisione passerà ora all’esame del Parlamento prima dell’invio formale a Bruxelles.

Il cronoprogramma procedurale prevede, dopo il passaggio in Senato e alla Camera:

  • entro 8 ottobre: finalizzazione e invio formale della proposta di revisione alla Commissione europea;
  • 23 ottobre: approvazione preliminare della proposta da parte della Commissione europea;
  • 13 novembre: approvazione della proposta da parte dell’ECOFIN.

La strategia di rimodulazione

La decisione di intervenire su Transizione 4.0 nasce da una constatazione oggettiva documentata nel piano di revisione. La misura, inserita nel PNRR nel 2021 con oltre 13 miliardi di euro, ha registrato “una maggiore capacità di assorbimento rispetto allo stanziamento del PNRR” che è stata sostenuta con risorse aggiuntive del bilancio dello Stato. Il rifinanziamento mira quindi a consolidare uno strumento che si è rivelato efficace nel sostenere gli investimenti privati in beni strumentali tecnologicamente avanzati.

Di contro, il piano Transizione 5.0 figura nell’elenco delle misure da rivedere per assicurare il raggiungimento dei target finali del PNRR. Le difficoltà della misura sono confermate dai dati: al momento risultano assorbiti poco più di 2 miliardi dei 6,3 a disposizione della misura.

L’urgenza della scadenza europea

La revisione del PNRR rappresenta la risposta pragmatica alle indicazioni fornite dalla Commissione europea nella comunicazione “NextGenerationEU – The road to 2026” del 4 giugno 2025 nella quale Bruxelles ha ricordato agli Stati che tutti gli obiettivi e i traguardi dei piani nazionali dovranno essere raggiunti entro il 31 agosto 2026, con l’ultima richiesta di pagamento da trasmettere entro il 30 settembre 2026.

Il lavoro di analisi, condotto dalla Struttura di Missione PNRR in collaborazione con i singoli ministeri, ha portato all’individuazione di 34 interventi su cui intervenire. La strategia è quella di concentrare la potenza di fuoco finanziaria su misure con comprovata efficacia, come Transizione 4.0, e su nuovi strumenti che offrono maggiore flessibilità attuativa. L’Italia, che ad oggi ha ricevuto il 72% delle risorse complessive (140 miliardi di euro) a fronte del raggiungimento del 54,4% dei target, si posiziona come front runner in Europa.

Potenziamento degli IPCEI e altri strumenti

Una delle novità più significative è il potenziamento del fondo destinato ai Progetti Importanti di Interesse Comune Europeo (IPCEI). Le risorse aggiuntive andranno a sostenere non solo i progetti già previsti dal PNRR (Idrogeno 1, 2 e 4; Microelettronica 2; Infrastrutture digitali e servizi cloud), ma anche quelli finora finanziati solo con fondi nazionali, come Idrogeno 3 e Sanità 1. Questa mossa rafforza la partecipazione italiana alle catene del valore strategiche europee.

Vengono inoltre potenziate le dotazioni per gli Accordi di innovazione e per la misura Net Zero, che supporta la transizione ecologica delle filiere produttive. Per il comparto agroalimentare, in difficoltà per la perdita di competitività, si prevede un rafforzamento dei Contratti di Filiera attraverso il Fondo Rotativo Contratti di Filiera (FCF) e l’istituzione di un nuovo “Fondo Agrisolare”.

InvestEU

In risposta agli orientamenti della Commissione europea del 4 giugno 2025, la proposta di revisione del PNRR sta valutando l’opzione di destinare una parte delle risorse al comparto nazionale del programma InvestEU. Tale strategia, gestita dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI), consente il trasferimento di fino al 4% della dotazione PNRR di ciascuno Stato membro (circa 8 miliardi per l’Italia).

L’obiettivo è rafforzare le garanzie disponibili in Italia per gli investimenti in settori strategici, focalizzandosi in particolare sul sostegno delle piccole e medie imprese (PMI), la ricerca, l’innovazione, la digitalizzazione e la sostenibilità. Per questa operazione, la milestone finale richiesta entro il 31 agosto 2026 è l’approvazione di tutte le operazioni di investimento da parte del Comitato di investimenti di InvestEU.

Nella tabella viene indicata anche Transizione 4.0 come misura che potrebbe rientrare all’interno del pacchetto InvestEU. È quindi probabile che il rifinanziamento di Transizione 4.0 avvenga proprio attraverso il meccanismo InvestEU.

Sostegno a Mezzogiorno e PMI

Nell’ambito del rafforzamento delle misure a sostegno della competitività, si propone inoltre il finanziamento nel PNRR del Credito di imposta per il Mezzogiorno e la ZES unica, misura che mira a stimolare gli investimenti produttivi nelle regioni meridionali ed è strutturata in due linee di intervento:

  1. Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi nelle regioni del Sud.
  2. Il credito d’imposta per investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES) unica.

Questo strumento agevolativo è noto per la sua semplicità, immediatezza e consolidata conoscenza presso il tessuto imprenditoriale, garantendo inoltre complementarità con gli interventi previsti dai fondi di coesione 2021-2027 e con altre misure PNRR a supporto della transizione verde e digitale.

Strumenti finanziari per la flessibilità

Nella proposta di revisione il governo introduce strumenti finanziari ad hoc per garantire maggiore flessibilità nella realizzazione degli obiettivi. Tra questi, il “Fondo Nazionale Connettività” per completare la rete a 1 Giga, uno strumento finanziario per l’housing universitario e il “Fondo per le infrastrutture di approvvigionamento idrico”. Questa scelta permette di spostare il target PNRR dalla conclusione fisica dei lavori all’effettiva allocazione delle risorse a un gestore, garantendo il rispetto della scadenza del 2026 pur consentendo una maggiore flessibilità nella realizzazione.

Il documento della cabina di regia PNRR

PROPOSTA-DI-REVISIONE-PNRR-CABINA-DI-REGIA-26.09.2025

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