Protesta a North London contro la demolizione di South Friern

Giugno 15, 2025 - 10:30
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Protesta a North London contro la demolizione di South Friern

A North London, quasi duemila residenti hanno firmato una petizione per opporsi a un progetto di rigenerazione urbana che prevede la demolizione del complesso residenziale South Friern Estate, nel borough di Barnet. Il piano, proposto dallo sviluppatore Montreaux Homes, prevede la costruzione di 221 nuovi appartamenti, ma ha sollevato timori diffusi su gentrificazione, perdita di alloggi sociali e sradicamento delle comunità locali. Il caso è diventato un simbolo del conflitto tra sviluppo immobiliare e diritto alla casa a Londra.

Il progetto di Montreaux Homes e la risposta dei residenti

Il quartiere di South Friern si trova nel borough di Barnet, una delle aree più popolose e in rapido sviluppo del nord di Londra. Negli ultimi anni, Barnet ha visto crescere la pressione immobiliare, con un numero crescente di progetti di “rigenerazione urbana” mirati a trasformare complessi residenziali esistenti in nuove costruzioni miste. È in questo contesto che si inserisce la proposta presentata da Montreaux Homes, un operatore attivo nel settore della riqualificazione urbana.

Il piano prevede la completa demolizione del South Friern Estate, un complesso di edilizia popolare composto da palazzine di media altezza, costruite negli anni ’60. Al loro posto dovrebbero sorgere 221 nuovi appartamenti, di cui solo una parte sarà destinata a housing affordable. La maggior parte delle unità sarà invece messa sul mercato a prezzo pieno.

Il progetto è stato subito accolto con ostilità da parte della popolazione locale. Secondo quanto riportato da MyLondon, quasi 2.000 residenti hanno firmato una petizione per bloccare l’intervento, sostenendo che la proposta ignora completamente le esigenze degli abitanti storici e rischia di produrre un cambiamento sociale radicale nel quartiere.

I residenti denunciano in particolare l’assenza di un piano credibile per il re-housing, ovvero la ricollocazione degli attuali inquilini. Temono che l’intervento porti a una “gentrificazione forzata”, con la conseguente espulsione di famiglie a basso reddito che non potranno permettersi i nuovi canoni d’affitto.

Gentrificazione e trasformazione urbana: il nodo sociale

Il conflitto emerso intorno a South Friern è solo l’ultimo di una lunga serie di casi simili che hanno interessato diversi quartieri londinesi negli ultimi anni. In nome della rigenerazione urbana, molti borghi hanno approvato progetti di demolizione e ricostruzione che, pur migliorando l’estetica e la densità abitativa, hanno comportato una sostituzione progressiva del tessuto sociale locale.

La critica principale riguarda la progressiva erosione dell’edilizia pubblica e sociale. Londra ha visto una drastica riduzione del patrimonio immobiliare comunale, che è stato spesso venduto o rimpiazzato con appartamenti a prezzo di mercato. Questo processo ha reso più difficile l’accesso alla casa per migliaia di famiglie, soprattutto nei borough più popolari.

Il caso di South Friern si inserisce esattamente in questa dinamica. Il timore diffuso è che il quartiere diventi, a progetto ultimato, un enclave per professionisti ad alto reddito, tagliando fuori le fasce più deboli e compromettendo l’identità sociale costruita in decenni di convivenza tra culture e generazioni diverse.

Le associazioni locali e i comitati civici sottolineano anche l’impatto ambientale dell’operazione, legato alla demolizione e ricostruzione totale. In alternativa, propongono interventi di ristrutturazione degli edifici esistenti, più sostenibili dal punto di vista economico e ambientale.

Secondo il think tank Shelter UK, uno dei principali problemi della rigenerazione urbana contemporanea è la mancanza di garanzie per gli attuali residenti. Spesso, i progetti vengono approvati senza clausole vincolanti che assicurino il ritorno degli abitanti originari dopo la riqualificazione, trasformando un’opportunità di crescita in un processo di dislocazione forzata.

La posizione del Barnet Council e i prossimi sviluppi

Il Barnet Council, l’ente di governo locale responsabile della pianificazione urbana, ha confermato che il progetto è attualmente sottoposto a revisione. La decisione finale sarà presa dalla commissione urbanistica, che si riunirà entro la fine dell’estate. Nel frattempo, continua il confronto tra sviluppatore, consiglieri e cittadini.

Montreaux Homes ha dichiarato, attraverso i propri portavoce, che il piano mira a “modernizzare l’area, aumentare l’offerta abitativa e migliorare la vivibilità del quartiere”. Tuttavia, dalle informazioni disponibili sul sito ufficiale dello sviluppatore (montreaux.co.uk), non risultano impegni concreti né piani dettagliati per il mantenimento della componente sociale.

Il consiglio comunale si trova dunque davanti a un bivio delicato. Da un lato, deve rispondere alla crescente domanda di alloggi, incentivando lo sviluppo urbano. Dall’altro, ha il dovere di tutelare il diritto alla casa dei residenti attuali, molti dei quali vivono a South Friern da decenni.

È interessante notare che il borough di Barnet ha già approvato, in passato, progetti controversi simili, come quello a West Hendon, dove le promesse di housing sociale sono state in gran parte disattese, alimentando polemiche che durano ancora oggi.

Secondo i dati del Barnet Council, il borough ha una lista d’attesa per alloggi pubblici che supera le 6.000 famiglie. Progetti come quello di South Friern, se non correttamente pianificati, rischiano di aggravare la carenza, invece di risolverla.

Una protesta che parla a tutta Londra

Quella che è partita come una protesta di quartiere si sta rapidamente trasformando in una questione cittadina. Il dibattito sulla rigenerazione urbana, sulla trasparenza dei processi decisionali e sul diritto alla casa coinvolge ormai numerosi quartieri di Londra.

I residenti di South Friern sono diventati un simbolo di resistenza pacifica a dinamiche economiche che sembrano escludere i meno abbienti. Le firme raccolte non sono solo un gesto formale, ma l’espressione di una domanda di partecipazione democratica ai processi urbanistici, troppo spesso gestiti a porte chiuse.

La situazione attuale rappresenta un banco di prova per Londra e per la sua capacità di coniugare sviluppo e inclusione. La città, in continua trasformazione, rischia di perdere la sua anima se i quartieri diventano spazi omogenei e inaccessibili. L’identità di Londra si basa sulla convivenza tra diversità, anche economiche.

Il tema centrale, in definitiva, non è se costruire o meno nuovi alloggi, ma come e per chi. Il caso South Friern chiede con forza che la rigenerazione urbana non sia sinonimo di esclusione, ma diventi l’occasione per rafforzare comunità, non per dissolverle.


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