Roma nascosta: i cortili segreti tra arte e prospettiva
Roma è una città dalle mille facce: dall’età imperiale al Medioevo, dal Rinascimento al Barocco fino all’età moderna, la Città Eterna è sempre stata al centro dei movimenti artistici e della bellezza, conservando accuratamente le testimonianze di tutto ciò che è stato. Il centro storico di Roma è dal 1980 patrimonio Unesco, il più grande d’Italia e uno dei più estesi al mondo con i suoi 1.469,17 ettari: per i turisti che giornalmente lo percorrono però le sorprese non finiscono mai, o meglio non sono mai abbastanza.
Al di là dei monumenti più conosciuti e famosi infatti Roma è anche la città dei palazzi nobiliari, veri e proprio gioielli architettonici che in alcuni casi, come in un gioco di scatole cinesi, contengono al loro interno altre piccole gemme: sono i cortili di Roma, uno scrigno di tesori da scoprire fra fontane monumentali, antichi fregi, sarcofagi, statue e giardini segreti.
Cortili di Roma: i più conosciuti
Palazzo Spada – L’illusione perfetta di Borromini
Via Capo di Ferro, 13
come raggiungerlo:
- Metro: Linea B, fermata Circo Massimo o Colosseo, poi circa 15 minuti a piedi.
- Bus: Linee 46, 62, 64, 70, 81, 87, 492 – fermata Corso Vittorio Emanuele / Navona o Chiesa Nuova.
- Tram: Linea 8, fermata Arenula / Ministero di Giustizia, poi 5 minuti a piedi.
- A piedi: Si trova tra Campo de’ Fiori e Piazza Farnese, facilmente raggiungibile anche da Piazza Navona in meno di 10 minuti.
Nel cortile di Palazzo Spada, Borromini ha realizzato uno dei più sorprendenti giochi prospettici del Barocco, un vero capolavoro di trompe-l’œil: una galleria che sembra lunga oltre trenta metri ma ne misura appena nove, grazie alla sequenza di colonne di altezza decrescente e al pavimento che si alza. In fondo alla galleria, in un giardino illuminato dal sole, si trova una scultura che sembra a grandezza naturale, mentre in realtà è alta solo 60 centimetri. Per creare la sua falsa prospettiva, Borromini non fece tutto da solo, ma fu aiutato dal matematico agostiniano, padre Giovanni Maria da Bitonto. E’ possibile visitare il cortile e la Galleria Prospettica di Borromini pagando il biglietto per la Galleria Spada, mentre il resto del palazzo, sede del Consiglio di Stato, non è visitabile se non in occasione delle visite straordinarie del Piano Nobile, che si effettuano il primo sabato del mese, previa prenotazione.
Palazzo Doria Pamphilj – L’eleganza di una dimora viva
Via del Corso, 305
come raggiungerlo:
- Metro: Linea A, fermata Barberini o Spagna, poi circa 10 minuti a piedi lungo Via del Tritone e Via del Corso.
- Bus: Linee 51, 62, 85, 160, 492, 628 – fermata Corso / Minghetti o Piazza Venezia.
- Tram: Linea 8, capolinea Venezia, poi 5 minuti a piedi.
- A piedi: Si trova tra Piazza Venezia e Fontana di Trevi, nel pieno centro storico, facilmente raggiungibile anche da Piazza Navona in 15 minuti.
Ancora abitato dalla famiglia Pamphilj, questo palazzo custodisce una delle collezioni d’arte private più importanti d’Europa. Il suo cortile, con logge e colonne doriche, è un preludio alla meraviglia delle sale interne, dove sono conservati capolavori di Caravaggio, Velázquez, Tiziano, Raffaello, Bernini e molti altri. Il palazzo fu costruito tra il Quattrocento e il Settecento e vide l’intervento di architetti illustri come Gabriele Valvassori, che disegnò la sontuosa facciata rococò su Via del Corso, e Carlo Maderno.
È aperto tutti i giorni (in genere dalle 9:00 alle 19:00, ultimo ingresso alle 18:00) e l’accesso avviene dall’ingresso principale di Via del Corso, 305.
Nei cortili nobili le meraviglie del Rinascimento e del Barocco
Chiostro del Bramante – Rinascimento e quiete nel cuore di Roma
Arco della Pace, 5
come raggiungerlo:
- Metro: Linea A, fermata Spagna o Flaminio, poi circa 10-15 minuti a piedi passando per Piazza del Popolo e Via dell’Oca.
- Bus: Linee 70, 81, 87, 492, 628 – fermata Corso Rinascimento / Senato o Navona.
- Tram: Linea 8, fermata Arenula / Ministero di Giustizia, poi 10 minuti a piedi.
- A piedi: Si trova dietro Piazza Navona, accanto alla chiesa di Santa Maria della Pace.
Un’oasi di armonia a pochi passi da Piazza Navona. Il Chiostro del Bramante, perfettamente proporzionato, è un capolavoro rinascimentale oggi aperto al pubblico, sede di mostre e eventi culturali. Progettato da Donato Bramante all’inizio del Cinquecento, fu una delle prime commissioni romane del grande architetto urbinate, segnando l’inizio del periodo d’oro del Rinascimento nella Capitale. Il Chiostro è un esempio lampante dell’ideale di armonia e razionalità rinascimentale, basato su rigide leggi geometriche e matematiche. Piccola gemma interna, il Caffè Letterario: affacciato direttamente sul chiostro rinascimentale, offre una vista mozzafiato sui portici e sulle geometrie perfette del cortile. E’ possibile accedere anche senza il biglietto delle mostre in corso.
Palazzo Mattei di Giove – La poesia dei marmi antichi
Via Michelangelo Caetani, 32
come raggiungerlo:
- Metro: Linea B fermata Colosseo o Cavour, poi circa 8-10 minuti a piedi verso via Caetani
- Bus: Linee 30, 40, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916 – fermate Via Torre Argentina o Arenula/Cairoli
- Tram: Linea 8, fermata Arenula/Cairoli, poi circa 5-7 minuti a piedi su via dei Funari/via Caetani
Forse uno dei cortili più romantici di Roma: busti, frammenti e lapidi antiche decorano ogni parete, creando un museo a cielo aperto. Oggi ospita l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, ma resta uno dei luoghi più suggestivi per chi ama l’arte e la bellezza dimenticata.
Realizzato all’inizio del Seicento su progetto di Carlo Maderno per il marchese Asdrubale Mattei, rappresenta una delle più raffinate dimore del barocco romano. Il cortile è una vera e propria galleria lapidaria all’aperto, dove centinaia di busti, rilievi e frammenti antichi decorano pareti, logge e scale. I Mattei, appassionati collezionisti, riunirono nel corso del Cinquecento e Seicento una straordinaria raccolta di reperti provenienti da scavi romani e dal Palatino. Nel piano nobile, visitabile su richiesta o in occasione di eventi speciali, si possono ammirare: affreschi di Pietro da Cortona e di Gaspare Celio, decorazioni a stucco di rara eleganza, che incorniciano scene mitologiche e stemmi familiari, camini monumentali e soffitti lignei decorati, testimonianza del gusto nobiliare romano tra Rinascimento e Barocco.
Il cortile di Palazzo Mattei, non a caso, è stato spesso scelto come location cinematografica per film e documentari ambientati nella Roma segreta.
Palazzo della Cancelleria – Il primo gioiello del Rinascimento romano
Corso Vittorio Emanuele II, 190
come raggiungerlo:
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Metro: Linea A, fermata Lepanto o Ottaviano, poi bus verso il centro (10-15 minuti). In alternativa, fermata Barberini e bus linea 492 o 62 fino a Corso Vittorio / Chiesa Nuova
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Bus: Linee 46, 62, 64, 70, 81, 87, 492 – fermata Corso Vittorio Emanuele / Navona o Chiesa Nuova
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Tram: Linea 8, fermata Arenula / Ministero di Giustizia, poi 7-8 minuti a piedi
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A piedi: Facilmente raggiungibile da Campo de’ Fiori (2 minuti) o Piazza Navona (5 minuti)
Sede della Santa Sede, è tra i primi esempi di architettura rinascimentale a Roma. Il Cortile del Palazzo della Cancelleria è considerato un autentico gioiello dell’architettura rinascimentale e un modello di perfezione formale. Sebbene l’intero palazzo sia frutto del lavoro di diversi architetti (tra cui Baccio Pontelli e Antonio da Sangallo il Vecchio), il cortile interno a tre ordini è quasi unanimemente attribuito a Donato Bramante, che giunse a Roma stabilmente nel 1499. Il cortile è un esempio mirabile di armonia e equilibrio, basato sullo studio dell’architettura classica. È scandito in tre piani sovrapposti, ognuno con una funzione e un trattamento stilistico specifico: il piano terra, con il suo porticato caratterizzato da ampie arcate che creano un portico continuo; il primo piano, che si apre con finestre rettangolari e mantiene un ritmo coerente con il piano terra, utilizzando elementi dell’ordine ionico, e il Secondo Piano (Loggiato/Galleria), che presenta una serie di finestre più piccole, con elementi dell’ordine corinzio, completando l’ideale sequenza classica (dorico, ionico, corinzio).
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