Scimpanzé anziani: il declino cognitivo che ricorda l’Alzheimer umano
Scimpanzé anziani: la sorprendente somiglianza del loro invecchiamento cerebrale con malattie come l’Alzheimer nell’uomo.

Per decenni l’Alzheimer è stato visto come, una malattia tipicamente umana, legata all’invecchiamento del cervello.
Ma, recentemente, i ricercatori hanno scoperto che anche gli scimpanzé anziani, possono mostrare un declino cognitivo e cambiamenti cerebrali, molto simili a quelli osservati nell’uomo.
Questa somiglianza, apre nuove possibilità per capire meglio le origini della malattia e sviluppare terapie più efficaci, usando i primati come modelli preziosi per la ricerca. Scopri di più in questo articolo!
Scimpanzé anziani e il declino cognitivo: gli studi
Uno studio pubblicato su eLife, guidato da Dora Biro dell’Università di Rochester, ha mostrato come anche gli scimpanzé anziani, possano manifestare un declino cognitivo simile a quello umano.
Analizzando decenni di osservazione nella foresta di Bossou, in Guinea, i ricercatori hanno notato che alcuni esemplari di scimpanzé, un tempo abili nell’uso degli strumenti come il nat-cracking (rompere le noci usando pietre), cominciavano a commettere errori.
Sceglievano pietre inadatte, sbagliavano la sequenza di movimenti e impiegavano molto più tempo per completare l’azione.
Questi comportamenti, ricordano il deterioramento cognitivo legato all’età negli esseri umani e suggeriscono che le basi biologiche di malattie come l’Alzheimer, potrebbero risalire a un antenato comune tra noi e gli scimpanzé, vissuto milioni di anni fa.
Nonostante fenomeni simili siano stati osservati anche in altri animali, come gatti con forme di demenza o delfini con disturbi cognitivi, la vicinanza evolutiva degli scimpanzé agli esseri umani, rende questi risultati, particolarmente, rilevanti per comprendere l’invecchiamento cerebrale umano e i meccanismi della demenza.
Biro sottolinea che: ” Osservare l’invecchiamento negli scimpanzé, ci mostra che la mente, come il corpo, ha un ciclo di vita. Per proteggerla, dobbiamo capire le nostre origini più antiche”.
Perché è importante questa somiglianza
Studiare gli scimpanzé, ci aiuta a capire, come e perché il cervello invecchia, offrendo nuovi indizi sulle origini della malattia.

In più, i primati possono diventare modelli preziosi per la ricerca. Osservando il loro declino cognitivo, i ricercatori possono mettere a punto terapie più efficaci e strategie preventive da applicare anche nell’uomo.
In pratica, guardare il cervello dei nostri parenti più stretti, puoi insegnarci molto su come proteggere la nostra mente con l’avanzare dell’età.
Curiosità sugli scimpanzé anziani
Gli scimpanzé anziani, spesso sorprendono per la loro longevità e saggezza sociale.

In natura, questi animali, possono vivere fino a 50 anni o più, anche se questo è raro, mentre in cattività, alcuni arrivano addirittura a 60-70 anni.
Anche se, con il passare dei loro anni non sono più così abili e agili, come un tempo, gli scimpanzé anziani, spesso, diventano guide e punti di riferimento per i più giovani.
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Trasmettendo loro, conoscenze sul cibo, sul territorio e sui comportamenti sociali, nonostante si sia scoperto che anche loro, come l’uomo, possano avere un declino cognitivo.
L'articolo Scimpanzé anziani: il declino cognitivo che ricorda l’Alzheimer umano è stato pubblicato nella sua versione originale su Amoreaquattrozampe.it.
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