Si fingeva parente per derubare malati terminali in ospedale

Si introduceva nei reparti dell’Istituto Scientifico Tumori del complesso ospedaliero San Martino di Genova fingendosi un visitatore. Si mescolava ai parenti durante l’orario di accesso e approfittava della fragilità dei pazienti per derubarli. Tra le sue vittime figurano persino due malati terminali. Giovedì 25 settembre, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, la polizia ha arrestato un 51enne genovese, già conosciuto alle forze dell’ordine, con l’accusa di furto pluriaggravato.
Le indagini, condotte dai “falchi” della squadra mobile, hanno permesso di ricostruire una serie di colpi compiuti nell’ultima settimana di agosto. L’uomo si muoveva con scaltrezza: cambiava più volte abito per non farsi riconoscere e subito dopo cercava di rivendere i dispositivi rubati nel centro storico della città.
Reati reiterati e impatto sulle vittime
Secondo gli investigatori, il danno provocato non si è limitato alla sottrazione di oggetti di valore. Per pazienti già in condizioni di estrema sofferenza, la perdita di telefoni e tablet ha significato anche l’impossibilità di comunicare con familiari e amici, aggravando l’isolamento e il disagio psicologico. Parte della refurtiva è stata recuperata e restituita alle vittime.
Non era la prima volta che il 51enne prendeva di mira luoghi sensibili come ospedali o case di cura: episodi simili risultano già a suo carico. A inizio settembre, inoltre, avrebbe derubato uno studente universitario sorpreso a studiare in biblioteca. L’ultimo capitolo della vicenda si è chiuso con la sua individuazione in un ospedale di un’altra provincia ligure, dove si trovava per controlli medici. Da lì, gli agenti lo hanno trasferito nel carcere di Marassi, ponendo fine a una serie di furti che avevano generato sconcerto e indignazione nella comunità genovese.
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