Soccorre la collega bloccata a 7mila metri: l’alpinista milanese Luca Sinigaglia morto in Kirghizistan

Agosto 22, 2025 - 22:30
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Soccorre la collega bloccata a 7mila metri: l’alpinista milanese Luca Sinigaglia morto in Kirghizistan

Ancora una tragedia ad alta quota. Luca Sinigaglia, alpinista milanese, è morto in Kirghizistan nel tentativo di salvare una collega russa, Natalia Ngovitsyna, bloccata sul Pik Pobeda dallo scorso 12 agosto. A diffondere la notizia della morte diversi media russi. Il corpo dell’alpinista italiano si trova al momento in una grotta a 6.800 metri.

Nagovitsyna si era infortunata nella discesa di una delle vette, era rimasta ferita a una gamba a settemila metri d’altitudine. Con lei i compagni di cordata, tra cui Sinigaglia, che hanno prestato i primi soccorsi lasciando la tenda e un sacco a pelo. Secondo quanto ricostruito l’italiano sarebbe morto il 15 agosto a causa di un edema cerebrale aggravato da ipotermia e congelamento. La salma dovrebbe essere recuperata domani con un elicottero privato che proverà a soccorrere anche l’alpinista russa.

Sinigaglia aveva 49 anni, si occupava di cyber security. Era molto esperto del Kirghizistan e in passato aveva compiuto diverse spedizioni in solitaria in quelle zone. “Ringrazio tutti … davvero… Luca era speciale con noi ma anche con gli amici … – scriveva la sorella sui social rispondendo ai commenti – è stato un gesto che gli ha fatto onore e che purtroppo non gli ha permesso di tornare da noi. Il tempo dovrebbe migliorare il 19 e ci hanno detto che si stanno organizzando per il recupero. Stiamo facendo il possibile, abbiamo smosso tutti i canali ufficiali”.

Sul posto, sabato 16 agosto, era stato anche inviato un elicottero militare Mi-8 con a bordo sei soccorritori per provare a recuperare gli alpinisti. L’operazione rischiava essa stessa di finire in tragedia dopo che le condizioni meteorologiche avverse avevano costretto il velivolo a un brusco atterraggio di emergenza a oltre quattromila metri di quota. Diverse persone a bordo sono rimaste ferite e trasferite all’ospedale di Karakol.

Ricoverato in ospedale l’altro membro della cordata, il tedesco Gunter Siegmund. Il Pik Pobeda, montagna simbolo prima dell’Urss e poi della Comunità Stati Indipendenti, è alta 7.439 metri e svetta nella catena del Tian Shan. La discesa di questa vetta è considerata una delle più difficili al mondo.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia