Stadio Milano, minoranza si spacca. Lega e FdI: “FI tradisce centrodestra”

La delibera sulla vendita dello Stadio Meazza spacca la minoranza di centrodestra. La scelta di Forza Italia di uscire dall’aula, fatta eccezione per il consigliere Alessandro De Chirico, venendo in soccorso della maggioranza abbassando il numero necessario per l’approvazione, ha portato a un duro attacco da parte di Lega e Fratelli d’Italia.
L’attacco di Lega e Fratelli d’Italia a Forza Italia
“Fino a ieri tutta l’opposizione era compatta nel votare contro questa delibera. Oggi la sorpresa: Forza Italia, che fino all’altro giorno aveva chiaramente dichiarato che avrebbe votato contro, cambia improvvisamente idea e sceglie di uscire dall’aula, offrendo un aiuto determinante al Sindaco e alla sua maggioranza divisa”, scrive in una nota il gruppo consigliare della Lega a Palazzo Marino. “Una scelta – continua il Carroccio – che spiace doppiamente, perché non solo tradisce la compattezza dell’opposizione, ma regala ossigeno a una maggioranza già spaccata, con almeno sette consiglieri contrari alla linea di Sala. La Lega continuerà a difendere gli interessi dei cittadini e con coerenza e compattezza non faremo mai da stampella al PD e alla sinistra”.
“La realtà è sotto gli occhi di tutti: il sindaco non ha più la maggioranza uscita dalle urne e dovrà cercare i voti di volta in volta tra altri banchi. Sala smetta di vivacchiare cercando di tirare a campare e, per una volta, pensi davvero all’interesse dei milanesi facendosi da parte”. Per il capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo Truppo, “la posizione annunciata da Forza Italia” di uscire dall’aula al momento del voto della delibera” indebolisce il ruolo del centrodestra in questa vicenda e così non può più essere praticata dal gruppo Fdi che la aveva per primo ipotizzata come soluzione possibile, ma non preconcetta tenuto anche conto che la Lega, in questa situazione, voterà no alla delibera. Se gli emendamenti non saranno approvati Fratelli d’Italia voterà no alla delibera”.
De Chirico (FI): “Voterò no a delibera per metodo e merito”
“Il mio voto sulla delibera su San Siro sarà convintamente negativo. Sicuramente un no diverso rispetto a quello degli eco-talebani anche perché sono sempre stato convinto che l’investimento privato sia una grande opportunità per la rigenerazione urbana di un quartiere fortemente depresso e degradato come San Siro. Il mio è un no sul metodo e sul merito. Ho sempre lavorato per il bene di Milano e dello sviluppo, ma questa delibera ha tanti punti oscuri”. Lo scrive in una nota il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico, annunciando che contrariamente alle indicazioni di partito, non uscirà dall’aula al momento del voto. “Non sappiamo quali saranno le ricadute positive in termini di servizi pubblici in più. L’abbattimento parziale di San Siro sbloccherà il cantiere dell’ex-Trotto e nelle immediate vicinanze del nuovo Stadio ci saranno insediamenti abitativi in più. Magari servirà un’anagrafe, un centro congressi, una scuola o una biblioteca. Che ruolo avrà il Consiglio comunale nella scelta? Con la delibera le uniche opere di cui si parla sono lo spostamento del tunnel Patroclo, che ai quartieri non serve, e le bonifiche delle aree, ma da che mondo è mondo le spese di bonifica dovrebbero essere a carico dell’acquirente. Il prezzo di vendita è un terzo del valore reale e il Comune fa un ulteriore sconto per interventi che alla collettività non servono? Tralasciando il mancato ricavo dell’affitto, le clausole rescissorie e le penali sono nettamente a vantaggio della costituenda società che acquisirà la GFU San Siro. E non dimentichiamoci che c’è già un fascicolo aperto in Procura senza un’ipotesi di reato né indagati, ma gli ultimi due anni delle vicende urbanistiche dovrebbero aver insegnato a tutti qualcosa. Evidentemente non al PD che amministra male Milano e non ha ancora capito cosa è successo. Per il bene verso la mia città spero in futuro di non dover dire ‘Ve l’avevo detto’”.
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