Su Rai 3 al via “Sapiens files”

I danni provocati dalle mareggiate sono sempre inevitabili? Le cause della distruzione sono sempre da attribuire alla “violenza della natura”? Quali sono le responsabilità dei Sapiens nella gestione dei fiumi e delle coste? Quali sono i comportamenti che aggravano l’erosione costiera? Come hanno fatto i Sapiens ad alterare un elemento dinamico come le coste? Sono solo alcuni degli interrogativi sui quali si concentrerà la prima puntata di “Sapiens Files” intitolata “Tra mare e cemento”, in onda sabato 21 giugno alle 20.30 su Rai 3, con Mario Tozzi. Si parte dal litorale di Ostia, ad appena 30 chilometri dal centro storico di Roma, un territorio che negli ultimi anni è stato duramente colpito dalle mareggiate: al Canale dei Pescatori, il fenomeno dell’erosione è particolarmente presente a sud e le protezioni adottate sono risultate generalmente inefficaci. Qui, dove negli anni Cinquanta c’erano 150 metri di spiaggia, il mare ha mangiato tutto. Solo negli ultimi dieci anni è andata perduta il 50% della battigia. Oggi, per ovviare al problema, vengono messi in atto ripascimenti, la sabbia prelevata dal mare viene depositata sulla terraferma, ma si tratta di soluzioni molto temporanee che durano spesso pochi mesi. Alla prima mareggiata tutto torna come prima. Non aiuta l’innalzamento dei mari e la presenza di eventi meteorologici estremi sempre più intensi e frequenti (il Mediterraneo, con i suoi Medicanes, è ormai un hotspot climatico) che rendono le mareggiate sempre più violente. Il problema dell’erosione costiera potrebbe essere tamponato se i sedimenti fossero liberi di spostarsi e “nutrire” le spiagge. E invece i Sapiens hanno urbanizzato in misura crescente, hanno edificato palazzi e stabilimenti balneari lungo la costa, hanno costruito dighe lungo i fiumi e ostacolato il passaggio dei sedimenti verso il mare. Con l’inevitabile conseguenza che la spiaggia va in erosione e scompare. E’ una lotta contro il mare, si avanza nel suo territorio, ma il mare prima o poi si riprende quello che gli è stato tolto. L’allarme dovrebbe preoccupare tutti gli abitanti del mondo che vivono, per la gran parte, lungo le coste. Perché, inseguendo l’armonia che c’era un tempo fra uomo e natura, si cerca di ottenerla con strumenti moderni che non sono componibili in un quadro armonico. L’esempio di Ostia insegna che è necessario intraprendere un’altra strada, che inizia con un passo indietro dei Sapiens dalla spiaggia.
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