Teatro, a Roma in scena “Pinocchio” con persone senza fissa dimora
Roma, 13 nov. (askanews) – Inclusione, partecipazione, rinascita attraverso il teatro: sono gli obiettivi al centro de La Strada, il progetto teatrale e sociale ideato e diretto da Veronica Pace, attrice, regista e fondatrice della compagnia Shakespeare in sneakers, che coinvolge persone senza fissa dimora e giovani artisti under 30 in un percorso di creazione condivisa, che culminerà con la messa in scena dello spettacolo “Pinocchio” il 21, 22 ( alle ore 21.00) e 23 novembre (alle ore 17.30) all’interno di un tendone da circo installato nel Parco Colli Aniene, in via Urbano Cioccetti (tra V.le Palmiro Togliatti e Via F. Compagna), nel quartiere di Colli Aniene a Roma.
Il progetto – realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo e vincitore dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365. Cultura tutto l’anno promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura in collaborazione con Zètema Progetto Cultura – nasce per promuovere l’inclusione sociale e culturale attraverso il linguaggio del teatro, offrendo a persone coinvolte in percorsi di fragilità la possibilità di partecipare a un’esperienza artistica e collettiva insieme ai giovani attori e attrici della compagnia.
Come nel film di Fellini che ispira il titolo del progetto, La Strada è anche un simbolo: un luogo di passaggio e incontro, di vite che si incrociano, di cammini che si ricompongono. Lo spettacolo Pinocchio diventa l’esito visibile di questo percorso, un atto di espressione e di rinascita che unisce linguaggi diversi – dalla favola alla poesia, dalla narrazione visiva al teatro fisico – in un’esperienza di creazione condivisa
Durante tre mesi di laboratorio intensivo, le persone senza fissa dimora coinvolte nel progetto hanno lavorato fianco a fianco con i giovani artisti della compagnia, mettendo in dialogo esperienze, sensibilità e storie differenti. Il risultato è uno spettacolo che restituisce centralità alla persona e al racconto individuale, offrendo un palcoscenico che diventa spazio di ascolto, di riconoscimento reciproco e di libertà espressiva.
Lo spettacolo sarà ospitato all’interno di un suggestivo tendone da circo temporaneo, che trasformerà il parco in un luogo di incontro e partecipazione, rendendo il teatro accessibile a un pubblico ampio e diversificato. La scelta del tendone come spazio scenico è fortemente simbolica: un teatro nomade, sospeso tra realtà e immaginazione, dove l’arte diventa occasione di riscatto personale e strumento di coesione sociale e territoriale.
“Il teatro – ha dichiarato l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, Barbara Funari – è un ottimo strumento per favorire l’inclusione sociale, soprattutto perché aiuta a sviluppare fiducia in sé stessi e nelle relazioni con gli altri: elementi che spesso si rischiano di perdere, quando si finisce a vivere in strada. Questo spettacolo, con i suoi laboratori, rappresenta una preziosa occasione per contrastare l’isolamento, superare pregiudizi e creare occasioni di incontro. Roma Capitale deve continuare a sostenere queste esperienze, perché la cultura è un diritto per tutti e con questo progetto stiamo rendendo accessibile la pratica teatrale a chi ne è di solito escluso”.
“La Strada – ha detto Veronica Pace – è nato dal desiderio di trasformare il teatro in uno spazio di incontro reale, dove chi vive situazioni di fragilità possa esprimersi liberamente e sentirsi parte di una comunità. In ogni laboratorio, in ogni prova, abbiamo visto persone ritrovare voce, fiducia, presenza. Pinocchio è il simbolo di questo viaggio: una storia di ricerca, di identità e di rinascita, che appartiene a tutti. Portare lo spettacolo sotto un tendone da circo, nel cuore di Colli Aniene, significa restituire alla città un luogo di partecipazione, dove la cultura esce dai luoghi convenzionali e torna nelle piazze, nei parchi, tra le persone. È lì che il teatro ritrova la sua verità più semplice e più potente: quella di farci sentire, per un momento, uguali e insieme”.
Lo spettacolo prevede il lancio anche di un docufilm che racconta la nascita dello spettacolo e le esperienze vissute dai partecipanti. Il film costituisce un archivio visivo e narrativo del progetto, capace di restituire la sua dimensione umana e collettiva e di diffonderne il valore attraverso canali culturali, sociali ed educativi.
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