Trapianto di rene: ecco come ottimizzare l’assistenza e incentivare la donazione da vivente

Ottobre 24, 2025 - 11:00
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Trapianto di rene: ecco come ottimizzare l’assistenza e incentivare la donazione da vivente

Presentato in anteprima al Congresso SIN il Documento di indirizzo sul trapianto. Malattia Renale Cronica (MRC): la mortalità annuale in dialisi si attesta intorno al 17%, ossia 4 volte maggiore rispetto alla mortalità tra i trapiantati di rene. Luca De Nicola, Presidente SIN: Ogni anno riusciamo a soddisfare poco meno del 30% delle richieste di rene, con una mortalità in attesa di trapianto drammaticamente elevata. Il monito SIN: priorità è quella di incentivare il trapianto da donatore vivente, che in Italia copre meno del 15% dei trapianti totali, contro il 20–30% della Francia e della Germania, e il 35% della media mondiale. Il Documento di indirizzo sarà presentato al Centro Nazionale Trapianti-Istituto Superiore di Sanità, confermando lo stretto legame tra SIN, Istituzioni e territorio.

 

 

 

In Italia circa il 10% della popolazione è affetta da Malattia Renale Cronica (MRC) e lo 0,3% presenta un quadro di insufficienza d’organo terminale.

La MRC è infatti una patologia caratterizzata da un graduale deterioramento della funzione e della struttura del rene.

Questa condizione è irreversibile e progredisce lentamente, portando all’Insufficienza Renale Cronica in fase terminale che richiede terapie sostitutive, ovvero il trapianto renale o la dialisi.

Attualmente, in Italia sono 50.000 i pazienti in trattamento dialitico e 25.000 i pazienti trapiantati. I pazienti dializzati in attesa di trapianto sono 6.000, con un tempo medio di attesa per trapianto di 3 anni. La mortalità annuale in dialisi si attesta intorno al 17%, che cala al 4% tra i portatori di trapianto renale.

Questi sono alcuni dei dati allarmanti che hanno spinto la comunità italiana nefrologica a redigere un “Documento di indirizzo” per fare fronte a una realtà grave che rappresenta una priorità di salute pubblica.

La Malattia Renale Cronica è infatti in crescita costante e, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2040 diventerà la quinta causa di morte a livello globale.

Il Documento di indirizzo – che vede tra i promotori il Presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN) Luca De Nicola – nasce con la volontà e l’obiettivo di implementare l’ottimizzazione del trapianto di rene in Italia, ed è stato presentato in anteprima nel corso del 66° Congresso SIN “La salute dei reni è Ora”, in corso a Riccione fino al 24 ottobre.

Nel 2024 in Italia sono stati effettuati 2.393 trapianti di rene, di cui 330 da donatore vivente, modalità che ha fatto registrare un calo del 3% rispetto all’anno precedente.

Il documento sottolinea inoltre come, negli ultimi vent’anni, il numero complessivo di trapianti non sia cresciuto in modo proporzionale all’aumento della domanda di organi.

Le liste di attesa sono rimaste sostanzialmente stabili e i tempi medi restano vicini ai tre anni. Il soddisfacimento annuale della lista non supera il 30%, con una mortalità in attesa di trapianto drammaticamente elevata”. Lo afferma Luca De Nicola, Presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN) e Professore Ordinario di Nefrologia presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli.

Un’ulteriore criticità è rappresentata dall’insufficienza del programma di trapianto da donatore vivente, che in Italia copre meno del 15% dei trapianti totali, contro il 20–30% della Francia e della Germania, e il 35% della media mondiale.

Secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti (CNT), negli ultimi dieci anni questa modalità è cresciuta solo marginalmente, con un aumento di circa il 2% negli ultimi cinque anni.

Infine, il documento richiama l’attenzione sulle difformità territoriali, con forti disparità nell’accesso al trapianto tra le diverse regioni e una penalizzazione significativa dei pazienti residenti nel Sud Italia.

Il monito della SIN è quello di agire insieme – comunità scientifica, associazioni di pazienti e decisori – per sensibilizzare sulla donazione da vivente: il trapianto di rene è la terapia di scelta per l’insufficienza renale terminale e rappresenta un dovere sociale, clinico e assistenziale.

È dunque necessario potenziare ed incrementare questa attività in Italia, garantendo equità di accesso e maggiore efficienza del sistema.

Il Documento, in via di pubblicazione sul Giornale Italiano di Nefrologia, sarà infatti presentato all’Istituto Superiore di Sanità-Centro Nazionale Trapianti quale strumento di riferimento nei tavoli tecnici regionali sulla Clinica Nefrologica, in grado di guidare scelte sanitarie e organizzative in un settore cruciale della sanità pubblica.

Un passo che conferma la stretta collaborazione tra SIN e le Istituzioni, già avviata con il PPDTA per la Malattia Renale Cronica (MRC).

 

 

 

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