Trump firma il decreto che ‘salva’ TikTok negli Usa: arriva l’ok da Xi Jinping

Per la fortuna dei tiktoker americani, Trump ha vinto. Dopo mesi di dibattiti, il presidente degli Stati Uniti ha firmato il decreto esecutivo per salvare TikTok nel Paese. Nel futuro della piattaforma social a stelle e strisce, ci saranno ora Oracle, Silver Lake e Mgx, dopo che il presidente cinese Xi Jinping, come confermato dallo stesso Trump, “ha dato il via libera” sull’app. Gli investitori americani controlleranno la piattaforma e Oracle “giocherà un ruolo importante” nel garantire la sicurezza di TikTok, ha spiegato Trump, aggiungendo di essere soddisfatto ora che l’algoritmo dell’app sarà saldamente nelle mani americane. “Ci sono state delle resistenze da parte della Cina ma alla fine c’è stato l’accordo”, gli ha fatto eco il vicepresidente JD Vance.
Nel dettaglio, Oracle, la società di private equity Silver Lake e Mgx saranno i principali investitori di TikTok Usa, con una quota complessiva di proprietà del 45%, come riferito dalla Cnbc. ByteDance, la società madre cinese di TikTok, deterrà invece il 19,9%, mentre il restante 35% sarà nelle mani dei suoi investitori. Tra gli investitori di Oracle ci sono anche Michael Dell e Rupert Murdoch, con il quale ‘The Donald’ ha una causa da 10 miliardi contro il Wall Street Journal.
Si prevede che i finanziatori di ByteDance, tra cui General Atlantic, Susquehanna e Sequoia, contribuiranno con capitale azionario alla nuova TikTok Usa, secondo fonti citate dalla Cnbc e riportate dal Il Sole 24 Ore.
“Sarà gestita interamente da americani”, ha assicurato Trump, secondo quanto scrive l’Ansa. “L’intesa significa che gli americani possono usare TikTok più in sicurezza perché i loro dati saranno al sicuro e l’app non sarà usata come arma di propaganda”, ha spiegato il vicepresidente JD Vance precisando che la nuova società, la cui compagine azionaria sarà diffusa nel dettaglio a giorni, vale 14 miliardi di dollari.
Quella del leader americano è stata una crociata combattuta a lungo. La prima volta che il governo degli Stati Uniti mise in discussione l’app di TikTok risale al 2020, durante la prima amministrazione di Donald Trump, che era molto ostile alla piattaforma. Nel 2023, il neoeletto presidente Joe Biden aveva vietato ai dipendenti delle agenzie federali di installare l’app sui loro telefoni di lavoro, per evitare infiltrazioni del governo cinese. Tuttavia, è solo nel 2024 che il Congresso degli Stati Uniti ha approvato una legge che dava alla società madre ByteDance nove mesi per vendere il social a un acquirente approvato dagli Stati Uniti, per evitare il tanto temuto “TikTok ban”. Alla base di queste decisioni ci sono le accuse di scarsa trasparenza nella gestione dei dati dei cittadini americani da parte di TikTok, di proprietà della cinese ByteDance. Solo qualche mese fa tra le offerte si era fatto avanti anche il colosso delle consegne Amazon.
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