Un Baccanale da perdere la testa

Le antiche feste in onore di Bacco dovevano essere qualcosa di tanto allegro e gioioso quanto sfrenato e caotico, e pure licenzioso, al punto che un conservatore come Catone il Censore fu tra i più attivi oppositori (e la malvista origine ellenica delle celebrazioni non aiutò, corsi e ricorsi storici). Oltre duemila anni dopo un baccanale che conserva l’allegria dei festeggiamenti e la ricchezza delle celebrazioni originali, ma che lascia agli antichi Romani la verve libertina, è diventata una delle rassegne dedicate alla cultura del cibo e del vino più affermate della stagione autunnale.
Il primo Baccanale infatti si tenne nel 1985, e salvo una breve interruzione a fine anni Ottanta si è nel tempo consolidata come festa dedicata non solo al lato godereccio del cibo ma anche alla sua cultura, con tanti momenti di incontro e approfondimento. Una storia della quale la città di Imola è molto fiera, come dimostra la precisa ricostruzione storica contenuta nel sito dedicato all’evento, con articoli dedicati e con tutte le locandine celebrative. Perché anche all’aspetto grafico viene prestata una cura precisa e rilevante, con la scelta per ogni edizione di un nuovo artista capace di rappresentare con estro e modernità lo spirito della manifestazione.

Quest’anno l’incarico è stato assegnato a Alessandro Giorgini, illustratore vicentino tra i più affermati nel panorama contemporaneo e che ha esposto i suoi lavori anche a Los Angeles, Tokyo, Parigi, New York, e come da tradizione l’illustrazione realizzata ad hoc da Giorgini svela e celebra il tema scelto per il Baccanale 2025, ovvero “Un mondo di spezie”: ingredienti protagonisti della storia gastronomica, commerciale, medicinale e religiosa dell’umanità e ancora oggi strumento di conoscenza di popoli e culture.
«Dai tempi degli antichi Egizi fino a oggi, il profumo delle spezie ha tessuto un filo invisibile attraverso la storia umana. La mia illustrazione prova a catturare l’essenza di questo viaggio millenario. I gesti antichi, come pestare lo zenzero nel mortaio o macinare il cumino, si ripetono immutati, collegando generazioni e culture. Le spezie non sono solo ingredienti, ma custodi di tradizioni che, in un mondo in continuo cambiamento, ci ricordano la persistenza e la bellezza dei rituali più semplici» ha spiegato Giorgini alla conferenza di presentazione dell’evento.
E nella stessa occasione il professore Massimo Montanari, che terrà una lectio magistralis di inaugurazione della rassegna sabato 25 alle 17:30 al teatro Ebe Stignani, ha condiviso una riflessione sul senso culturale del gusto: «Gli aromi – siano essi esotici o locali – possono sembrare ingredienti marginali, semplici dettagli pensati per esaltare i sapori in modo accessorio. Eppure, è proprio su questi elementi apparentemente secondari che si costruisce l’esperienza del gusto. Sono loro a generare emozioni, a evocare memorie, a definire l’identità culturale di una cucina e di un territorio. In ogni piatto, dunque, il sapore non è mai solo una questione di tecnica o ingredienti principali, ma anche – e forse soprattutto – di quei dettagli che raccontano storie».
Molti altri ospiti saranno protagonisti di momenti di incontro, degustazioni, cene, laboratori e showcooking. Dalla consulente di comunicazione e conduttrice televisiva Chiara Maci allo chef Massimiliano Mascia del Ristorante San Domenico di Imola, dallo chef di Antica Corte Pallavicina (Polesine Parmense) Massimo Spigaroli a Nicolò Quarteroni e Alessio Manzoni, proprietario e chef dell’agriturismo Ferdy Wild di Lenna, dallo chef Roberto Valbuzzi a Dario Bressanini, chimico e divulgatore scientifico. Saranno coinvolte anche realtà come il TEDxImola o Tempi di Recupero.
Ovviamente ci sarà spazio dedicato ai mercati, ai vini, alle mostre d’arte e alle presentazioni di libri. Un programma veramente ricchissimo di appuntamenti e temi, servirà un filo per non perdersi tra le mille occasioni di incontro, e allora potremo sicuramente contare su Arianna, che guarda caso fu sposa proprio di Bacco.
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