Corte di Giustizia: sarà rimborso per i turisti se solo alcuni servizi sono stati erogati

Ottobre 24, 2025 - 15:30
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Corte di Giustizia: sarà rimborso per i turisti se solo alcuni servizi sono stati erogati

Bruxelles – La Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) non si tira indietro quando c’è da tutelare il diritto dei turisti scontenti contro le agenzie di viaggio poco oneste. I giudici de Lussemburgo hanno considerato rimborsabile una vacanza anche quando “nonostante la fornitura di alcuni servizi, la loro esecuzione inesatta sia così grave da rendere il viaggio privo di interesse per il viaggiatore”. Ad essere coinvolti in questa sentenza, due turisti polacchi speranzosi di passare una vacanza a cinque stelle in Albania ma trovatisi in un albergo in via di smantellamento.

La vicenda sembra la trama di un film comico, e fa sorridere, almeno chi non l’ha vissuta in prima persona. I due prenotano tramite agenzia di viaggi un pacchetto completo in direzione Albania. Arrivati nell’albergo si accorgono che nell’edificio ci sono dei lavori in corso: i muratori stanno demolendo la piscina, la passeggiata sul lungomare e la banchina pavimentata che portava direttamente al mare. Non possono trovare conforto neanche in cucina: ci sono problemi logistici e il cibo arriva con il contagocce, sono obbligati a lunghe file prima di poter trasformare in realtà la loro pensione completa, perché le porzioni non bastano per tutti.

La vacanza che si erano immaginati si sgretola piano piano sotto i loro occhi e per questo fanno causa all’agenzia di viaggio polacca da cui hanno prenotato. Il giudice nazionale non sa come valutare la vicenda e chiede chiarimenti alla CGUE sulla Direttiva (UE) 2015/2302 relativa ai pacchetti turistici. La decisione finale arriva oggi, con la Corte che in linea generale dà ragione ai due viaggiatori.

Il parere dell’istituzione europea afferma che “un viaggiatore ha il diritto al rimborso integrale del prezzo non soltanto nel caso in cui tutti i servizi turistici non siano stati eseguiti ma anche nel caso in cui, nonostante la fornitura di alcuni servizi, la loro esecuzione inesatta sia così grave da rendere il viaggio oggettivamente privo di interesse per il viaggiatore”. Sarà comunque il tribunale nazionale polacco a decidere se il risarcimento ci sarà. Da valutare c’è la consapevolezza delle parti.

I due polacchi, dunque, troveranno conforto almeno in aula di tribunale. I motivi dietro a questa sentenza sono che per la CGUE, una situazione così penalizzante per i turisti, dovuta ai lavori di demolizione di parte dell’edificio è “una circostanza inevitabile e straordinaria” che teoricamente esonera l’organizzatore di viaggi. Allo stesso tempo però la ristrutturazione è “un atto di esercizio del potere pubblico e dunque adottati in modo trasparente e preceduta da una certa pubblicità”.

Il giudice nazionale, a quanto afferma la Corte di giustizia, dovrà verificare se “l’organizzatore di viaggi o il gestore dell’infrastruttura turistica fossero stati informati del procedimento che ha portato alla decisione di demolizione, o addirittura vi avessero partecipato”. In caso di consapevolezza, continua la dichiarazione della Corte, “l’organizzatore non può essere esonerato dall’obbligo ad esso incombente di risarcire i viaggiatori”. Una piccola vittoria per i due viaggiatori scontenti.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia