Usa: smentite gran parte delle previsioni sugli effetti dei dazi

Dicembre 15, 2025 - 11:00
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Usa: smentite gran parte delle previsioni sugli effetti dei dazi

I dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump sulle importazioni provenienti dai partner commerciali del Paese non hanno prodotto né il boom economico annunciato dalla Casa Bianca, né il tracollo previsto da molti economisti. E’ quanto si legge in un’analisi pubblicata dal quotidiano “Wall Street Journal” circa otto mesi dopo l’avvio del nuovo regime tariffario. Contrariamente a quanto paventato da molti economisti, la crescita economica non è stata travolta dai dazi: il prodotto interno lordo statunitense ha registrato nel secondo trimestre un incremento annualizzato del 3,8 per cento, il dato migliore degli ultimi due anni, mentre per il terzo trimestre la crescita è stimata intorno al 3,5 per cento. La crescita è stata sostenuta soprattutto dal boom degli investimenti legati all’intelligenza artificiale, m anche dall’attenuazione o dal rinviato di parte dei dazi inizialmente annunciati da Trump, specie quelli nei confronti della Cina. L’effetto reale dei dazi risulta inoltre inferiore a quello nominale, grazie alla sostituzione di fornitori e prodotti da parte delle imprese statunitensi. Il contributo dei dazi al mercato del lavoro statunitense, invece, è stato più debole del previsto. L’occupazione non ha ricevuto un impulso significativo e il settore manifatturiero ha perso circa 54.000 posti di lavoro dal reinsediamento di Trump alla Casa Bianca, lo scorso gennaio. L’attività industriale è in contrazione da nove mesi consecutivi, e alcune aziende hanno rinunciato a produrre negli Stati Uniti a causa dell’aumento dei costi di materiali e componenti importati e dell’incertezza sulle politiche commerciali.

Anche sul fronte dei prezzi le previsioni più estreme non si sono avverate. I dazi hanno spinto al rialzo i prezzi di alcuni beni di consumo, ma l’inflazione complessiva si è mantenuta intorno al 3 per cento, grazie soprattutto alla tenuta dei prezzi di energia e abitazioni e ai continui cambi di rotta della politica tariffaria, che hanno indotto molte imprese a rinviare ulteriori rincari. Le entrate doganali sono aumentate in modo significativo, raggiungendo in media 25 miliardi di dollari al mese tra aprile e settembre: un successo significativo per l’amministrazione Trump, anche se l’apporto resta insufficiente a compensare le entrate fiscali tradizionali, come auspicato dal presidente. L’impatto dei dazi sul riequilibrio della bilancia commerciale statunitense, infine, è stato irregolare: il deficit è calato per alcuni mesi, ma resta più alto su base annua. Secondo gli economisti, i dazi non hanno finora alterato in modo strutturale l’andamento dell’economia statunitense e il loro effetto in parte non è stato ancora avvertito. Gli sviluppi futuri restano incerti, sia a causa della disputa giudiziaria sulla legittimità dei dazi, sia delle incognite sui prossimi indirizzi della Casa Bianca e sulla capacità dell’economia statunitense di continuare a crescere grazie agli investimenti tecnologici e agli stimoli fiscali.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia