A Milano anche Santa Claus rimane senza casa. La provocazione
Nella mattina del 5 dicembre, vigilia di San Nicola, a Milano sotto la pensilina degli autobus in piazza Lega Lombarda su un giaciglio di fortuna realizzato con un cartone e una vecchia e sudicia coperta stava dormendo proprio Babbo Natale. Anche lui è stato colpito dalla povertà, rimasto senza lavoro e senza casa. Babbo Natale è diventato una persona senza dimora.
L’installazione
Il Santa Claus homeless di piazza Lega Lombarda è parte della campagna ideata da Fondazione Progetto Arca per sensibilizzare i cittadini sulla povertà in continua crescita e potenzialmente in grado di colpire chiunque. A dare forma a questo messaggio è l’artista Andrea Villa, che ha ideato e realizzato l’installazione temporanea in strada di un Babbo Natale senzatetto, sotto la pensilina degli autobus in 4 punti della città. Oltre a piazza Lega Lombarda, nella mattinata si potevano incontrare i Babbi Natale senza dimora in via De Amicis 7, Via Ariosto 4 e piazza Cinque Giornate 6.

L’artista spiega che la campagna “Quest’anno il Natale sei tu”: «utilizza la figura universale di Babbo Natale per denunciare in modo diretto la crescita della povertà. È il senso di abbandono che colpisce sempre più persone. Il simbolo della festa, della generosità dell’infanzia felice diventa qui un senza tetto accasciato sotto delle coperte logore. Un’immagine semplice ma potentissima che racconta la fragilità di chi vive per strada, la perdita di un luogo, da chiamare casa, nel suo significato più umano-affettivo».
Un monito sulla precarietà
Villa in piedi, accanto alla pensilina continua: «L’opera invita a chiederci se persino un Babbo Natale a Natale è senza dimora, chi può dirsi davvero al sicuro? È un monito sulla precarietà che attraversa la nostra società. L’idolo dei bambini è al freddo, mentre i prodotti di consumo restano caldi nelle vetrine».
E conclude: «L’installazione (che rimane allestita per mezza giornata, nda.) chiede allo spettatore di andare oltre l’apparenza e di conoscere, proprio nel periodo più luminoso dell’anno, le ombre che la nostra società preferirebbe ignorare».
Working poor uno su 10
Oggi in Italia sono 5,7 milioni (quasi il 10% della popolazione) le persone che vivono in condizioni di estremo bisogno, senza le risorse sufficienti per affrontare le spese minime necessarie per il cibo, la casa, la salute e per condurre una vita accettabile (Istat 2025). E anche il lavoro non è più una garanzia che mette al riparo dall’indigenza: un lavoratore su 10 è un working poor, cioè non riesce a sostenere il costo della vita nonostante abbia un’occupazione (Eurostat 2024).

Alla presentazione dell’installazione il presidente della fondazione Progetto Arca, Alberto Sinigallia ha ricordato che non è il primo anno che viene organizzato qualcosa per sensibilizzare «noi stessi e la cittadinanza» nei confronti delle persone che vivono in strada «i cosiddetti invisibili perché non vogliamo vederli come non vogliamo vedere il fatto che la povertà può colpire chiunque». A febbraio del 2024 la fondazione aveva realizzato delle installazioni nel cuore della città (ne avevamo scritto qui).
Servono risposte alle tante necessità
«La povertà può colpire chiunque, e anche a chi ha una casa e un lavoro sicuro può capitare di cadere: è questo ciò che vediamo sotto i nostri occhi ogni giorno nel nostro lavoro incessante di sostegno alimentare, abitativo, lavorativo alle persone fragili che si affidano a noi per un aiuto concreto», ha continuato Sinigallia. «Per questo Natale saremo sempre impegnati al fianco delle persone senza dimora nelle strade di tante città per distribuire cene calde con menù delle feste grazie alle Cucine mobili, e al fianco delle famiglie in difficoltà in tutta Italia per donare spese speciali e doni per i più piccoli grazie ai nostri Market solidali».
«Con questa campagna vorremmo sensibilizzare le persone rispetto alla necessità di dare delle risposte sempre più significative alle persone che noi incontriamo all’interno della nostra attività quotidiana», ha osservato Costantina Regazzo, responsabile relazioni esterne della fondazione che ha ricordato la collaborazione con il Comune di Milano e con i partner del territorio in un lavoro di rete che «ci permette di potenziare la nostra capacità di risposta, ma rimane davvero oggi molto importante il tema del lavoro e della perdita della casa».
Bertolè: «In strada troppi richiedenti asilo»
Alla presentazione dell’opera di Andrea Villa per Progetto Arca – che gode del patrocinio del Comune di Milano era presente anche l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé che, nel prendere la parola ha ricordato l’avvio da poche settimane del Piano Freddo: «L’attività di potenziamento dell’accoglienza che portiamo avanti tutto l’anno. In queste prime settimane abbiamo riscontrato una cosa che si è consolidata negli ultimi anni. Due terzi delle persone che incontriamo sono nuove cioè che non abbiamo incontrato negli anni precedenti».
L’assessore ha voluto sottolineare come questi nuovi senza dimora sono soprattutto «in buona parte persone che sono in attesa di fare una domanda di asilo e in attesa di avere un posto di accoglienza nelle strutture statali di accoglienza che non hanno posto. Questo per dire che in strada si vivono condizioni molto diverse. C’è chi perde il lavoro, chi vive una condizione di fragilità personale che ha bisogno di essere intercettata presto, sostenuta materialmente e accompagnata verso il percorso di riscatto sociale. In strada c’è anche chi è lì per gli ingranaggi che non funzionano nel sistema di accoglienza nazionale».

Bertolè ha poi aggiunto: «In questi anni abbiamo assistito a un aumento delle disuguaglianze che ha portato anche diverse famiglie del cosiddetto ceto medio ad affrontare difficoltà sociali ed economiche. L’installazione di oggi ci avvicina, in modo volutamente provocatorio, a chi è costretto a vivere ai margini ricordandoci che è una possibilità che può riguardare chiunque».
Presenti alla presentazione anche Andrea Rustioni, Dg di IGPDecaux e Roberta Calajò di Noloop società benefit.
La campagna “Quest’anno il Natale sei tu”
Il messaggio della campagna “Quest’anno il Natale sei tu” è raccontato anche da un video. Qui si può vedere che anche il ceo di Santa Claus spa, nonostante le sue numerose competenze e la sua esperienza, ha perso il lavoro e la casa, e ha quindi bisogno di una mano per ripartire. La storia di Babbo Natale è la storia della potenziale fragilità di ciascuno di noi, oltre che della resilienza di chi aiuta e viene aiutato a ripartire.
Tutte le immagini sono di Daniele Lazzaretto
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