Addio a Robert Benton, il narratore dell’anima americana
È scomparso a 89 anni Robert Benton, doppio premio Oscar per ‘Kramer contro Kramer’ e ‘Places in the Heart’, maestro nel raccontare fragilità e speranza.

Los Angeles, 14 maggio 2025 – È scomparso all’età di 89 anni Robert Benton, due volte premio Oscar come sceneggiatore e regista capace di raccontare con profonda sensibilità l’intreccio tra fragilità umana e speranza. La notizia del suo decesso è arrivata questa mattina dai familiari, che hanno ricordato un uomo schivo ma dotato di uno sguardo limpido sulla natura delle relazioni.
Dalle origini a Hollywood
Nato a Waxahachie, Texas, nel 1932, Benton cominciò la sua carriera come giornalista prima di approdare alla scrittura per il cinema. Il suo talento venne subito notato quando — insieme a David Newman — firmò la sceneggiatura di “Butch Cassidy” (1969), che gli valse la prima nomination all’Oscar. La sua penna univa dialoghi asciutti a psicologie complesse, creando personaggi indimenticabili.
Il trionfo di “Kramer contro Kramer”
Il punto più alto della carriera arrivò nel 1979 con “Kramer contro Kramer”: Benton condivise l’Oscar come miglior sceneggiatore e vinse anche la statuetta per la miglior regia. Il film, che narra la dolorosa separazione di una coppia e il difficile rapporto tra un padre e il figlio, divenne subito un classico, grazie all’empatia con cui esplora temi di paternità e sacrificio.
Un regista dalla grande umanità
Nei decenni successivi, Benton alternò commedie agrodolci come “Places in the Heart” — che nel 1984 gli portò un secondo Oscar per la sceneggiatura — a film più introspettivi come “The Late Show” e “Nobody’s Fool”. Colpisce ancora oggi la capacità del regista di puntare l’obiettivo sulle pieghe dell’animo, raccontando con delicatezza i rapporti familiari e la ricerca di riscatto.
L’eredità artistica
Critici e colleghi ricordano Benton come un artigiano esigente: “Robert aveva uno sguardo unico sulla vita quotidiana, sapeva elevare il banale a racconto universale”, ha ricordato un collaboratore di lunga data. Diverse generazioni di sceneggiatori si sono ispirate al suo approccio minimale, basato su dialoghi essenziali e silenzi carichi di significato.
Un uomo di passioni
Oltre al set, Benton era un grande appassionato di letteratura americana: molti dei suoi film traggono spunto da romanzi e racconti del Sud profondo. Amava trascorrere il tempo libero immerso nei libri o in lunghe passeggiate sulla spiaggia di Santa Monica, dove trovava idee e suggestioni per i suoi personaggi.
Il saluto del mondo del cinema
Oggi gli schermi di tutto il mondo — dai piccoli festival indipendenti ai grandi network televisivi — renderanno omaggio a un regista che ha saputo coniugare intrattenimento e riflessione. Le sue pellicole, vincitrici di undici nomination all’Oscar e quattro statuette, rimangono un punto di riferimento per chi crede nel potere del cinema come specchio dell’anima.
Robert Benton lascia un’eredità fatta di storie autentiche e personaggi indimenticabili. E mentre le luci del grande schermo si spengono per lui, il suo racconto continua a vivere nell’empatia di chi sa guardare al cinema come a un’occasione per comprendere se stessi.
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