Pericolo squali nei mari italiani: le razze e cosa fare in caso di attacco

Potremmo incontrarne uno nelle nostre acque e dovremmo riconoscerlo per sapere cosa fare: le razze di squali nei mari italiani.
Sono tutti pericolosi? Da quali caratteristiche riuscirò a distinguerli? Agli amanti del genere farà piacere sapere che potrebbero nuotare diverse razze di squali nei mari italiani e che non sono tutti uguali. Parallelamente al loro aspetto fisico cambierà anche la loro pericolosità, quindi faremmo bene imparare a riconoscerli per sapere come affrontare un possibile attacco: tutte le informazioni utili da conoscere prima di avventurarsi in acque ‘a rischio’.
Razze di squali nei mari italiani: quali potremmo ‘incontrare’?
Nei mari italiani che formano il Mediterraneo (tra cui Tirreno, Ionio, Ligure e Adriatico) potremmo avvistare uno degli animali marini che incutono più terrore nell’essere umano, tanto da essere diventati anche protagonisti di film horror che hanno fatto la storia: stiamo ovviamente parlando degli squali.
Si tratta di pesci predatori di grandi dimensioni e dalle mascelle forti, caratterizzati dal fatto di non avere ossa a formare lo scheletro, bensì cartilagine. Sebbene sulla carta pare che solo l’uomo sia la vittima nel rapporto con lo squalo, in realtà anche quest’ultimo è minacciato dal primo nella sua sopravvivenza.
Non dobbiamo immaginare la sua presenza solo nei grandi mari o negli oceani, poiché anche nelle acque italiane è possibile avvistarne uno. In totale ne sarebbero 47 ma le più frequenti nei mari italiani possono essere:
Lo squalo Mako
Nuota nelle acque aperte e profonde non oltre i 900 metri. Pesa circa 11kg per una lunghezza di 3,5 metri. E’ una razza a rischio estinzione.
Squalo bianco

Detto anche ‘Grande squalo bianco‘, nuota sia in acque nostrane sia in quelle tropicali. Ama le profondità (circa 1800 metri), ha un peso di circa 3 tonnellate per 6,5 metri; ha 5 paia di branchie, il ventre bianco e il resto del corpo marrone-grigio.
Verdesca
Piccola rispetto al precedente citato, la Verdesca pesa 240 kg per 4 metri di lunghezza; nuota in tutti i mari del mondo senza alcuna preferenza e la sua è una razza ‘non ancora’ a rischio di estinzione.
Squalo grigio
Corpo slanciato e testa larga e piatta, ha il dorso solitamente grigio e ama nuotare in acque aperte e profonde. E’ un ottimo nuotatore ma anche un ottimo predatore, dotato di fiuto sviluppato, molto utile ad individuare le prede di cui si nutre, come invertebrati, razze e pesci. Sebbene sia considerata una razza in via di estinzione non è protetta.
Palombo
Decisamente più piccolo dei predecessori, misura appena un metro e preferisce nuotare in acque basse e sotto la costa.
Spinarolo
Con i 2 metri di lunghezza e dai 3 ai 9 kg di peso, questa razza di squali ‘vulnerabile’ può nuotare dai 600 metri fino ai 2000 metri di profondità sia vicino alla costa sia in alto mare.
Squalo elefante
Innocuo per l’uomo, questo squalo si nutre quasi esclusivamente di plancton (ma anche alghe), ed è il secondo pesce più grande al mondo con i suoi 12 metri di lunghezza e quasi 4 tonnellate di peso.
Proprio grazie alla sua bocca enorme fa filtrare grandi volumi di acqua e trattenere il plancton ingerito, muovendosi lentamente. Preferisce acque fredde a diversi livelli di profondità.
Squalo volpe
Nuota sia in acque fredde che in quelle calde, ma nelle prime riesce a nutrirsi di calamari, pesci e crostacei vari. Col suo peso di circa 350 kg si sviluppa su una lunghezza di circa 16 metri. E’ una specie vulnerabile e la sua pesca è assolutamente vietata.
Razze di squali nei mari italiani: cosa fare in caso di attacco
Sebbene i numeri abbiano stimato un netto calo di esemplari a causa di catture, attività di pesca illegali e commercio di pinne e carni (l’Italia è uno dei Paesi consumatori più attivi), da sempre lo squalo è un temibile animale marino per l’uomo. Quindi cosa possiamo fare qualora (malauguratamente) ne incontrassimo uno in mare?
- Non voltargli le spalle,
- colpirlo agli occhi,
- allontanarsi lentamente, senza fare scatti o movimenti avventati,
- evitare di fare rumore,
- provare a raggiungere la riva o zone meno profonde.
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Nei limiti del possibile, dovremo provare a mantenere la calma e cercare aiuto nei pressi del luogo dell’avvistamento.
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