Come interpretare il comportamento delle orche

Lug 6, 2025 - 10:00
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Come interpretare il comportamento delle orche

In quali casi le orche si mostrano affettuose con gli esseri umani, portando loro giochi e cibo: ecco come interpretare il comportamento di questi cetacei. 

orche portano giocattoli
In quali casi le orche si mostrano affettuose e amichevoli con gli esseri umani portando loro cibo e giocattoli?(Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Le orche sono considerate dei superpredatori, occupando il vertice della piramide alimentare dal momento che non hanno predatori naturali. Soprannominate “balene assassine”, in realtà le orche non sono più pericolose per gli esseri umani di qualsiasi altro predatore del mare. Anzi. Secondo quanto emerso da una recente ricerca, in molti casi le orche libere si sono mostrate “affettuose” con le persone, portando loro in regalo pesci e altre prede uccise.

Orche affettuose con gli esseri umani: in quali casi avviene e come interpretare il comportamento di questi cetacei

In natura l’orca non è considerata una minaccia per gli esseri umani, infatti gli unici attacchi che si sono verificati sono avvenuti in cattività. Questo cetaceo è uno dei mammiferi marini più intelligenti del pianeta: la vita in una piccola vasca di un parco acquatico è estremamente dura. Le orche in cattività sviluppano un’attitudine ostile nei confronti degli esseri umani, che considerano come loro principali nemici e responsabili della loro sofferenza.

orca in un parco acquatico
Purtroppo moltissimi esemplari di orche nel corso dei decenni sono stati catturati e rinchiusi in parchi acquatici per il divertimento dei turisti (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

In natura nessun esemplare di orca ha mai attaccato le persone. Ciò non toglie, che questi predatori si cibano di animali di grandi dimensioni come le foche, i calamari giganti e gli squali bianchi. In cattività la mancanza di stimoli, la presenza di altri animali e gli spazi ridotti causano in questi meravigliosi cetacei alti livelli di stress e ansietà che possono sfogare nei confronti degli addestratori. Si sono verificati, infatti, alcuni attacchi mortali, come quello del 2010 nel Sea World Florida, quando l’orca Tilikum ha affogato e ucciso l’addestratrice durante uno spettacolo acquatico.

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In natura le orche cacciano pesci, uccelli, pinguini ma anche mammiferi marini come leoni marini, foche, balene e delfini. Semplicemente osservando questi predatori durante la caccia si potrà avere un’idea della loro incredibile intelligenza: nella maggior parte dei casi le orche attaccano in gruppo, cogliendo di sorpresa la preda e coordinando l’attacco con altri membri del gruppo e sfinendo la preda. cacciano, le orche si dimostrano animali implacabili grazie al loro fisico poderoso: sfiniscono la preda, cogliendola di sorpresa e coordinando l’attacco con gli altri membri del gruppo.

orca salta in mare
Spesso le orche in mare aperto saltano e fanno acrobazie in corrispondenza di imbarcazioni e navi (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

I risultati delle ricerche del comportamento delle orche in natura nei confronti degli esseri umani

Un nuovo studio ha raccolto e analizzato diversi episodi in cui le orche hanno offerto spontaneamente prede o cibo agli esseri umani in mare. La ricerca è stata pubblicata recentemente sulla rivista Journal of Comparative Psychology, che raccoglie oltre vent’anni di osservazioni da diverse parti del mondo, dalla California alla Patagonia, passando per i fiordi norvegesi e le coste neozelandesi. Gli esperti di cetacei Jared Towers del centro Bay Cetology in Canada, Ingrid Visser dell’Orca Research Trust in Nuova Zelanda e Vanessa Prigollini della Marine Education Association in Messico, hanno raccolto e analizzato 34 diversi episodi in cui le orche hanno tentato, spontaneamente, di “offrire” prede come pesci, uccelli o altri animali marini agli esseri umani. Per essere inclusi nello studio, gli episodi dovevano rispettare alcuni criteri molto precisi. Le orche dovevano innanzitutto avvicinarsi di loro iniziativa agli esseri umani mentre questi erano in acqua, a bordo di barche o a volte persino sulla riva, e lasciare davanti a loro una preda o un pezzo di cibo.

Secondo i dati studiati, nella maggior parte di questi casi le orche rimanevano in prossimità del punto in cui avevano offerto la preda, osservando con attenzione la reazione delle persone. E in almeno sette occasioni hanno ripetuto il gesto più volte, anche dopo un rifiuto iniziale. Il team di ricercatori ha evidenziato che non si tratta solo di un comportamento strano oppure occasionale, ma di un gesto chiaro e coerente con la natura intelligente e sociale delle orche. In natura, infatti, le orche condividono regolarmente il cibo tra membri dello stesso gruppo, anche con individui non imparentati, per rafforzare i legami e permettere l’apprendimento. Condividere il cibo con gli umani, secondo gli studiosi, è un modo da parte delle orche di considerare gli umani “degni” di una forma di interazione attiva e molto simile a quella che riserverebbero ai loro simili. Offrire cibo potrebbe essere quindi un modo per provare a comunicare, un tentativo di contatto fatto di attese e curiosità. Come sottolineano gli autori, “offrire oggetti agli esseri umani può rappresentare un’opportunità per le orche di esercitare comportamenti culturali appresi, esplorare, giocare e, così facendo, conoscere o sviluppare relazioni con le persone”.

due orche nuotano nell'oceano
Curiosità sulle orche, meravigliosi cetacei e pericolosi predatori degli oceani (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Informazioni e curiosità sulle orche

Le orche (note con il nome scientifico di Orcinus orca secondo la classificazione tassonomica di Linneo del 1758) sono mammiferi marini appartenenti alla famiglia dei delfinidi (cetacei odontoceti). Vivono in tutti i mari e in tutti gli oceani del mondo, dalle fredde regioni artiche e antartiche, fino ai mari tropicali, anche se preferiscono le acque fredde sia artiche che antartiche; sono considerate dei superpredatori in quanto si trovano all’apice della piramide alimentare. Le orche vivono in gruppi familiari matriarcali chiamati pod, tramandando strategie predatorie complesse e tradizioni culturali.

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Secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura (conosciuta con l’acronimo di IUCN dall’inglese International Union for the Conservation of Nature), alcune popolazioni locali di orche sono però considerate una specie minacciata e in pericolo a causa della distruzione del loro habitat, dell’inquinamento, della pesca e della cattura per il loro utilizzo nei parchi marini (soprattutto negli anni Sessanta e Settanta dello scorso secolo).

Sfortunatamente, sono molte le specie marine a rischio a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della pesca, e i pesci come gli squali sono tra queste. Gli agenti inquinanti e le emissioni di CO2 secondo recenti studi porteranno infatti la Terra a perdere più di un decimo del suo patrimonio vegetale e animale e all’estinzione di una specie vivente su dieci. Per questo motivo assume grandissima importanza la salvaguardia degli oceani e del Pianeta. E tra queste specie anche le orche sono minacciate.

Nel corso dei decenni moltissimi esemplari sono stati catturati e rinchiusi nei parchi acquatici. Esemplare il caso dell’orca Lolita. Le orche sono mammiferi sociali, che trascorrono tutta la vita insieme ai loro simili. Lolita, invece, dopo aver vissuto fino al 1980 insieme a un’altra orca poi deceduta, ha passato quarantatré anni in completa solitudine in una vasca di poco meno di venti metri. Le vasche del Seaquarium in cui Lolita (la cui lunghezza raggiunge quasi i sei metri) ha vissuto sono tra le più piccole di tutti gli Stati Uniti e sono inoltre esposte al sole e alle intemperie (andando quindi contro uno degli articoli dell’Animal Welfare Act).

Gli animali sono esseri senzienti e in quanto tali provano gli stessi sentimenti degli esseri umani. Del resto, proprio sulla base di queste idee, in molti Paesi del mondo si sta procedendo a sostanziali modifiche del Codice civile per riconoscere legalmente gli animali come esseri senzienti. Tenerli reclusi all’interno di gabbie, negli zoo o nei parchi acquatici lede i loro diritti alla vita e alla libertà. Il fatto che questi superpredatori abbiano l’abitudine in natura di portare “regali” agli umani dimostra ancora una volta la loro intelligenza. (di Elisabetta Guglielmi)

L'articolo Come interpretare il comportamento delle orche è stato pubblicato nella sua versione originale su www.amoreaquattrozampe.it.

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Redazione Redazione Eventi e News