Apple e Google avvertono l'Europa: vi state tirando la zappa sui piedi da soli!

Settembre 27, 2025 - 15:30
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Apple e Google avvertono l'Europa: vi state tirando la zappa sui piedi da soli!

Apple ha pubblicato un lungo comunicato in cui spiega come, secondo la sua visione, il Digital Markets Act dell'Unione Europea stia cambiando (in peggio) l'esperienza degli utenti con i prodotti dell'azienda. L'azienda di Cupertino sottolinea infatti i possibili ritardi nell'arrivo di nuove funzioni e i rischi legati a sicurezza e privacy, mettendo in guardia i propri clienti europei sulle conseguenze che, a suo dire, la normativa comporta.

Nel suo comunicato, Apple afferma che il DMA sta rallentando il rilascio di nuove funzioni per gli utenti europei. Secondo l'azienda, alcune tecnologie progettate per garantire privacy e integrazione tra dispositivi richiedono un lavoro aggiuntivo di ingegneria prima di poter essere rese compatibili con piattaforme non Apple, come previsto dal regolamento. Tra gli esempi citati ci sono:

  • Traduzione in tempo reale con AirPods, basata su Apple Intelligence, che secondo l'azienda rischia di perdere in sicurezza se resa disponibile a terzi.
  • Duplica iPhone, che consente di controllare lo smartphone da Mac, ma che Apple dichiara di non poter estendere a dispositivi non propri senza compromettere la protezione dei dati.
  • Funzioni di Mappe, come "Luoghi visitati" e "Itinerari preferiti", che Cupertino non ritiene possibile condividere con altri sviluppatori senza rischi per la riservatezza.

Apple sostiene che la Commissione europea abbia respinto le sue proposte alternative per garantire la sicurezza, imponendo che queste funzioni non vengano rese disponibili neppure agli utenti Apple finché non saranno pronte anche per altri ecosistemi. L'azienda avverte quindi che, in futuro, la lista di novità disponibili in ritardo nell'UE potrebbe allungarsi.

Apple ribadisce inoltre che il DMA modifica profondamente il modello dell'App Store, introducendo per gli utenti europei il sideloading, i marketplace alternativi e i sistemi di pagamento di terze parti. Secondo l'azienda, questi cambiamenti aumentano il rischio di truffe, app malevole e pratiche poco trasparenti, riducendo la semplicità di un unico canale di distribuzione.

  • Maggiore esposizione a contenuti pericolosi, come app pornografiche o legate al gioco d'azzardo, che non erano mai state ammesse sull'App Store.
  • Esperienza meno chiara per gli utenti, costretti a orientarsi tra più marketplace con regole e verifiche diverse.
  • Nuove richieste di accesso ai dati sensibili, come contenuti delle notifiche o cronologia delle reti Wi-Fi, che secondo Apple potrebbero aumentare il rischio di sorveglianza e tracciamento.

Per l'azienda, queste misure non garantiscono i benefici promessi dal legislatore europeo. Apple ritiene che, anziché ampliare la scelta dei consumatori, il DMA stia uniformando i mercati e riducendo la differenziazione tra piattaforme, con effetti che potrebbero penalizzare chi utilizza i suoi prodotti.

Alla dura presa di posizione di Apple ha risposto direttamente la Commissione europea, respingendo senza esitazioni l'appello a "cancellare" il Digital Markets Act.

Secondo Thomas Regnier, portavoce dell'esecutivo UE, non è una sorpresa che Cupertino contesti ogni punto della normativa, ma questo contraddice l'immagine di collaborazione che l'azienda cerca di proiettare.

Regnier ha sottolineato che, dopo mesi di confronto, Apple ha semplicemente chiesto di archiviare l'intero impianto normativo, un atteggiamento che a Bruxelles viene interpretato come difesa dei profitti più che come reale attenzione agli utenti.

Intervistato da France24, lo stesso portavoce ha ribadito che la Commissione non ha "alcuna intenzione" di abbandonare la legge, che resta il pilastro della strategia europea per ridurre il potere dei gatekeeper e riequilibrare il mercato digitale.

Anche Google è intervenuta nel dibattito, pubblicando sul proprio blog ufficiale una riflessione sullo stato del Digital Markets Act. L'azienda di Mountain View riconosce che la normativa nasce con l'obiettivo di ridurre il potere dei grandi operatori, ma sottolinea come l'attuale applicazione rischi di creare più confusione che benefici.

Secondo Google, la frammentazione delle regole e le interpretazioni divergenti tra i diversi Paesi UE potrebbero portare a un quadro normativo poco chiaro, penalizzando sia gli sviluppatori sia gli utenti. Per questo l'azienda parla della necessità di un vero "reset", con un dialogo più strutturato tra istituzioni e imprese per garantire che l'intento del DMA, più concorrenza e libertà di scelta, non venga tradito da complicazioni pratiche e da una burocrazia eccessiva.

Google insiste inoltre sull'importanza di preservare l'innovazione, avvertendo che un approccio troppo rigido potrebbe rallentare la capacità delle aziende tecnologiche di introdurre nuove funzioni e servizi su scala europea. Come del resto già sottolineato da Apple.

Eppure perché non ci stupiamo che l'oste dica che il vino è buono?

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia