Arrestato Tommaso Minervini, sindaco di Molfetta: appalti in cambio di voti
Il sindaco di Molfetta (Bari), Tommaso Minervini, è stato arrestato dalla Guardia di finanza nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Trani su presunte irregolarità nell’affidamento di appalti in cambio di voti. Il mese scorso il primo cittadino era stato già interrogato dal gip. Il sindaco della città pugliese è stato posto ai domiciliari.
Le accuse contro il sindaco di Molfetta
Minervini e altre cinque persone sono accusati a vario titolo di peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, turbata libertà degli incanti e di scelta del contraente, frode nelle pubbliche forniture, frode in processo penale e depistaggio, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e diverse fattispecie di falso. Oltre al primo cittadino della città pugliese, sono indagati tre dirigenti del Comune (uno posto ai domiciliari e due sospesi dall’esercizio per 12 mesi), un imprenditore e un luogotenente in congedo della Gdf. L’indagine ha visto operare i finanzieri di Molfetta, che hanno agito su delega della Procura di Trani, coadiuvati da altro personale del comando provinciale di Bari. L’inchiesta ha fatto luce in particolare su tre appalti pubblici del Comune di Molfetta, uno è relativo a una nuova area mercatale nella città pugliese; uno è legato all’affidamento di servizi per la promozione dell’occupazione; l’ultimo riguarda la realizzazione di opere strutturali all’interno del porto. Il provvedimento costituisce l’epilogo di una complessa indagine di polizia giudiziaria con l’esecuzione di appostamenti, pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali. Gli elementi investigativi raccolti hanno consentito di acquisire elementi sulla base dei quali la Procura aveva già iscritto nel registro degli indagati complessivamente 21 persone, tra cui i sei destinatari delle misure cautelari di oggi. Il pm, ritenendo cessate le esigenze cautelari per due indagati in ragione delle utili dichiarazioni rese, ha revocato in parte la richiesta cautelare. L’ordinanza non è di totale accoglimento della richiesta sia per la tipologia di misura applicata, sia per l’esclusione della gravità indiziaria per due ipotesi di reato.
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