Cane in calore: cosa significa, come riconoscerlo e attenuare i sintomi

Cosa vuol dire che il cane è in calore, come riconoscerlo e come capire in che modo attenuare i sintomi oppure assecondarlo.
Intervenire con la castrazione oppure assecondare il cane e permettere a esso di accoppiarsi sembra essere uno degli argomenti di punta quando si tratta di quattro zampe, ma quale può essere la scelta più giusta per loro? A dire degli esperti non può esistere una risposta univoca, ma bisogna valutare caso per caso quale possa essere la strada più giusta da percorrere per ciascuno di loro.
Cane in calore: cosa vuol dire, come riconoscerlo dai sintomi
Innanzitutto quando un cane è in calore lo si può riconoscere dai suoi comportamenti. Tendenzialmente un cane maschio può essere definito in calore quando riesce a percepire nelle vicinanze una scarica di feromoni prodotta da altri cani e in particolare delle femmine in ovulazione.
Dal momento che la scarica di feromoni è recepita passivamente potrebbe essere più difficile accorgerci dell’inizio di questo periodo per il cane maschio, ma grazie ad alcuni accorgimenti, pur non avendo delle date prestabilite, sarà più semplice intercettare questo periodo transitorio e aiutare il cane a viverlo nella maniera più serena e sicura possibile.
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Se il mito più diffuso, ma comunque affidabile, per riconoscere un cane in calore è quello delle sue fughe da casa, ci sono anche altre spie comportamentali che potrebbero segnalarci l’inizio di questo periodo. Un cane in calore potrebbe abbaiare o ululare più frequentemente, prendere l’abitudine di mordere alcuni oggetti presenti in casa e dunque risultare più aggressivo oppure arrivare a marchiare compulsivamente il territorio che lo circonda.
Aiutare il cane maschio in calore: consigli utili
Se non si è pensato di castrare il cane in realtà non ci sono delle particolari cure a questo tipo di comportamenti nel cane maschio. Fatta eccezione per la somministrazione di alcuni rimedi naturali come il luppolo, finalizzati ad aiutare il fido a calmarsi ma da poter offrire al cane solo in seguito a una consultazione veterinaria. Il modo più giusto allora per condividere questo periodo con il cane sembra essere quello di assecondare i suoi comportamenti, nel limite del possibile, e attendere che il cane si calmi in autonomia.
Se trasmettiamo al cane agitazione di fronte al suo stato di frenesia rischiando i alimentare la sua frustrazione e di rendere ancor più difficile lo scorrere del tempo. Se, invece, reagiamo ai suoi comportamenti con comprensione, coccole e vicinanza, il cane si sentirà ascoltato e compreso e potrebbe anche non essere necessario ricorrere alla castrazione.
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