Canva scaglia la prima pietra: Affinity ora è gratis, e accusa Adobe e chiunque "affitti i software"

Novembre 1, 2025 - 02:30
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Canva scaglia la prima pietra: Affinity ora è gratis, e accusa Adobe e chiunque "affitti i software"

Il rivale storico di Photoshop, Affinity, si può scaricare gratis grazie a Canva. L'azienda annuncia che gli strumenti principali sono disponibili senza costi, con una sola eccezione legata alle funzioni di intelligenza artificiale.

La suite riunisce Designer, Photo e Publisher in un'unica app e, secondo il sito ufficiale, offre un'esperienza professionale resa gratuita "per sempre". Tono deciso anche sul marketing: "Stop renting software", basta noleggiare il software, un invito che punta diretto a chi paga abbonamenti (ma non è che Canva in generale sia senza peccato).

L'annuncio di Canva giunge insieme al restyling del sito di Affinity. La pagina ufficiale dichiara che il cuore dell'app è completamente gratuito, senza versioni ridotte o limitazioni dichiarate.

Le tre applicazioni Designer, Photo e Publisher confluiscono in un unico ambiente. Il sito evidenzia la possibilità di passare da un modulo all'altro senza lasciare il documento, una scelta utile per chi gestisce impaginazione, fotoritocco e grafica nello stesso progetto.

Ciò non significa che non esista un piano Premium. Serve a sbloccare Canva AI Studio, che aggiunge funzioni non presenti nella versione gratis, tra le quali:

  • Generative AI per creare contenuti
  • Rimozione dello sfondo automatizzata
  • Sfocatura dei ritratti

Per scaricare e usare Affinity bisogna creare un account Canva. La registrazione è gratuita, ma resta un requisito indispensabile per accedere all'app.

In un mondo in cui l'intelligenza artificiale minaccia sempre più da vicino app di questo tipo, Canva fa forse la scelta più saggia: rende gratuito tutto ciò che non ha IA al suo interno, ammiccando in questo modo agli utenti professionali, quelli che non ne hanno bisogno. Il resto del mondo, quelli che vogliono la "pappa scodellata", dovranno pagare se vogliono i benefici dei "pulsanti magici". E nel frattempo Canva si erge a paladino di chi i software li fa pagare. Ben fatto!

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