Castrovalva, il borgo d’Abruzzo dipinto da Escher

Arroccato su uno sperone roccioso che domina la Riserva delle Gole del Sagittario, Castrovalva è uno dei borghi più suggestivi d’Abruzzo. Minuscolo gioiello del comune di Anversa degli Abruzzi, in provincia dell’Aquila, questo villaggio ha conquistato viaggiatori, artisti e amanti dei paesaggi autentici.
La sua fama internazionale è legata soprattutto a Maurits Cornelis Escher, il grande artista olandese che nel 1930 immortalò Castrovalva in una celebre litografia.
Cosa vedere a Castrovalva
Passeggiare a Castrovalva significa immergersi in un’atmosfera sospesa nel tempo. Il borgo dell’Abruzzo conta poche case in pietra, vicoli stretti e scorci panoramici che sembrano usciti da una cartolina.
Tra i punti di interesse spicca la chiesa di Santa Maria della Neve e la piazzetta centrale, cuore della vita del borgo, dove si respira la convivialità tipica dei piccoli paesini.
Il vero spettacolo, però, è dato dal paesaggio: dai belvedere naturali si ammira la Valle del Sagittario, con i suoi boschi, i tornanti e i borghi vicini come Anversa degli Abruzzi.
Castrovalva è anche punto di partenza per escursioni nel Parco delle Gole del Sagittario – oasi WWF rinomata per biodiversità e sentieri immersi nella natura.

Come raggiungere il borgo
Castrovalva si trova nel cuore dell’Abruzzo, all’interno del comune di Anversa degli Abruzzi (AQ). Il borgo è situato a circa 850 metri di altitudine, in posizione panoramica sopra una rupe che domina la valle.
Per raggiungerlo da L’Aquila occorrono circa 1 ora e 10 minuti in auto percorrendo l’autostrada A25 Roma-Pescara e uscendo a Cocullo. Da lì una strada panoramica conduce ad Anversa degli Abruzzi e poi, tramite una salita suggestiva, a Castrovalva.
Se si viaggia in treno, bisogna scendere alla stazione di Sulmona e proseguire poi con auto, autobus o taxi.
L’opera di Escher su Castrovalva
Il nome di Castrovalva è indissolubilmente legato a Maurits Cornelis Escher, uno degli artisti più originali del Novecento. Durante il suo soggiorno a Roma (1924-1935), Escher amava esplorare a piedi i borghi dell’Italia centrale e meridionale, armato di taccuino e strumenti da disegno.
Fu proprio in uno di questi viaggi, nel 1929, che rimase affascinato da Castrovalva e ne realizzò un disegno preparatorio, trasformato l’anno successivo in una litografia.
L’opera, stampata nel 1930, raffigura il borgo abbarbicato su un ripido pendio, visto dal tornante della strada che scende verso la valle. In primo piano si distinguono dettagli naturalistici come piante, felci, una lumaca e un insetto, mentre sullo sfondo compaiono i campi coltivati e i paesi circostanti, tra cui Anversa degli Abruzzi. La firma dell’artista è nell’angolo in alto a destra.
Questa composizione unisce precisione realistica e suggestione poetica: il borgo appare sospeso, quasi irraggiungibile, con una verticalità che anticipa le visioni prospettiche più celebri di Escher. Non a caso molti critici considerano Castrovalva una delle opere migliori del suo periodo italiano.
A testimonianza del legame con l’artista, nel 2006 è stato inaugurato il “Girone Escher”, il tornante da cui il maestro realizzò il disegno, con una targa che riproduce la litografia. Oggi la stampa originale è conservata a Washington alla National Gallery of Art, ma Castrovalva resta viva nell’immaginario collettivo grazie a questo capolavoro.
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