Clima, commissione Ambiente Parlamento approva target 2040 del -90 per cento di Co2 con flessibilità
Bruxelles, – Sul target climatico intermedio al 2040 di riduzione delle emissioni del 90 per cento rispetto ai livelli del 1990, questa è la settimana del Parlamento europeo. Dopo l’accordo raggiunto mercoledì scorso dai Paesi membri dell’Unione – frutto di trattative lunghe una notte e un giorno -, oggi è arrivato il via libera della commissione per l’Ambiente (Envi) dell’Eurocamera. E già giovedì il testo – nato dal compromesso di Partito popolare europeo (Ppe), Socialisti e democratici (S&d), liberali di Renew e Verdi – sarà sottoposto al via libera della plenaria: se l’aula lo sosterrà, a quel punto potranno partire i negoziati interistituzionali – tra Commissione, Parlamento e Consiglio – per arrivare alla versione finale del documento.
Gli elementi principali del testo uscito da Envi sono sostanzialmente in linea con le posizioni espresse dal Consiglio la settimana scorsa: la possibilità, dal 2036, che il 5 per cento di taglio delle emissioni arrivi da crediti di carbonio internazionali; il posticipo al 2028 dell’Ets2; la relazione biennale sui progressi compiuti, con possibilità di revisione dell’obiettivo per il 2040. La posizione di Envi sulla proposta della Commissione di modifica della legge Ue sul clima, che stabilisce un nuovo obiettivo climatico aggiuntivo, intermedio e vincolante per l’Ue entro il 2040 di riduzione delle emissioni nette di gas serra (Ghg) del 90 per cento rispetto ai livelli del 1990, è stata adottata con 55 voti a favore e 32 contrari (0 astensioni).
Per i deputati europei, “la transizione verde e il miglioramento della competitività dell’Ue vanno di pari passo”. Per tale ragione, se da un lato sostengono l’obiettivo intermedio del 2040 così da “raggiungere un’Ue climaticamente neutra entro il 2050”, dall’altro concordano sulle flessibilità lanciate dalla Commissione e chiedono di ampliarle. In questo contesto, ad esempio – e in linea con quanto fatto dai Paesi membri la settimana scorsa -, la commissione Envi pone al 5 per cento e a partire dal 2036, con un periodo pilota tra il 2031 e il 2035, la quota di riduzione delle emissioni che può essere coperta dai crediti di carbonio internazionali di alta qualità provenienti dai Paesi partner. La proposta iniziale della Commissione era, invece, del 3 per cento e dal 2036.
Gli eurodeputati chiedono certezze che la procedura dei crediti sia soggetta “a solide garanzie” e sottolineano inoltre la possibilità di utilizzare gli assorbimenti permanenti di carbonio a livello nazionale per compensare le emissioni difficili da ridurre nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’Ue (Ets), nonché una maggiore flessibilità all’interno e tra i settori e gli strumenti per raggiungere obiettivi il più possibile convenienti. Anche sull’Ets2, che riguarda le emissioni di Co2 derivanti da combustione negli edifici e nel trasporto su strada, si delinea una sostanziale omogeneità di pensiero dell’Eurocamera con gli Stati membri, posticipando dal 2027 al 2028 dell’avvio delle norme. Infine, gli eurodeputati chiedono alla Commissione di valutare i progressi verso gli obiettivi intermedi ogni due anni, “tenendo conto dei dati scientifici più recenti, degli sviluppi tecnologici e della competitività internazionale dell’Ue”.
Tra gli altri aspetti, la revisione valuterà lo stato degli assorbimenti netti a livello Ue rispetto a quanto necessario per raggiungere l’obiettivo del 2040, nonché le difficoltà emergenti e il potenziale per migliorare la competitività globale delle industrie dell’Ue. La revisione prenderà in considerazione anche l’andamento dei prezzi dell’energia e le relative ripercussioni sia per le imprese che per le famiglie. A seguito delle conclusioni della revisione, la Commissione proporrà, se del caso, una modifica alla legge Ue sul clima che potrebbe comportare anche “la modifica dell’obiettivo del 2040 o l’adozione di misure aggiuntive per rafforzare il quadro di sostegno”, ad esempio per salvaguardare la competitività, la prosperità e l’unità sociale dell’Ue. Inoltre, gli eurodeputati aprono al ruolo dei biocarburanti nella decarbonizzazione dei trasporti – così come ottenuto dall’Italia in sede di negoziato al Consiglio – e alla possibilità di rivedere i target se gli assorbimenti con i pozzi naturali di carbonio, come le foreste o il suolo, siano inferiori alle aspettative. Anche questi punti, in linea con la posizione del Consiglio dell’Ue. E, dunque, se la mini plenaria giovedì adotterà il testo, si prospettano dei negoziati con i Paesi membri rapidi e privi di asperità.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




