Da Induno Olona al Nepal, Sara pronta a partire per insegnare inglese ai bambini di Dhikure

Lug 6, 2025 - 02:30
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Da Induno Olona al Nepal, Sara pronta a partire per insegnare inglese ai bambini di Dhikure
nepal nel cuore

Un nuovo capitolo si apre per l’associazione Nepal nel Cuore ODV, grazie all’entusiasmo e alla disponibilità della professoressa Sara di Induno Olona, in partenza per il Nepal dove affiancherà i bambini dell’orfanotrofio di Dhikure, proseguendo l’esperienza appena conclusa da un’altra volontaria, Susanna.

Quali sono i sentimenti/le emozioni che senti alla vigilia della tua partenza?
Quello che sento in questo momento è una grande eccitazione, ho voglia di affrontare questa esperienza . Non nascondo pero’ che mi accompagnano anche un po’ di ansia e di paura. Sono una persona molto sportiva, amo camminare e organizzare giochi con i bambini. Sono altri piccoli fattori, come la sistemazione e il cibo, insomma a preoccuparmi sono le comodità e le abitudini che sicuramente cambieranno. Dove dormire, cosa mangiare …ecco questo aspetto mi preoccupa un po’ ma non eclissa sicuramente l’ entusiasmo di voler fare questa avventuraLa staffetta con Susanna è stata, praticamente, una coincidenza.

Come ci hai conosciuti? E che cosa ti ha motivato nella scelta del Nepal come meta della tua azione?
Dicevo appunto che l’Asia mi affascina da sempre e mi affascina il Nepal. Incuriosita anche dai racconti di un’amica che è stata diverse volte lì e mi ha parlato della magia, della cultura di questo paese. Poi il caso mi ha fatto incontrare l’associazione Nepal nel Cuore. E’ stata un po’ come un’illuminazione folgorante.
La scorsa primavera, durante un mercatino a Castello Cabiaglio, mi sono fermata a una bancarella che esponeva manufatti nepalesi. A spiegare la missione dell’associazione che gestiva la bancarella, c’era un ragazzo del mio paese Carlo Fiori, la sua presenza mi ha incuriosito e mi sono fermata a salutare. Carlo mi ha parlato dei progetti sostenuti in Nepal e mi ha presentato Ngima Sherpa, presidente dell’associazione, tornato da poco da un viaggio nel suo paese. Ngima mi ha spiegato l’aspetto solidale che anima i suoi viaggi e quelli di diversi varesini, accennando al fatto che una ragazza si era trattenuta come volontaria per insegnare inglese ai bambini dell’orfanotrofio di Dhikure.
Pochi giorni dopo ho comprato il biglietto per partire e fare questa esperienza. Ecco perché sostengo che sia stata una specie d’illuminazione folgorante. Sicuramente particolare, poche volte mi sono successe queste cose nella vita e quindi ho detto “Vabbè si vede che devo andare lì”

Hai già fatto esperienze simili in luoghi diversi?
Non ho mai non ho mai fatto esperienze simili né in Nepal né in altri paesi. Da diversi anni stavo pensando di farlo , avevo proprio voglia di fare un’esperienza di questo tipo probabilmente anche facilitata dal fatto che essendo un insegnante ho a disposizione due mesi di pausa estiva. La scelta del Nepal è dettata da diversi fattori: l’Asia mi affascina, è un posto che non ho mai visitato. Ho visto il Medio Oriente durante qualche atterraggio sporadico in Kazakistan ma l’Asia non l’ho veramente mai visitata e quindi mi affascina, tra i miei pensieri c’erano sia l’Asia che l’Africa per fare un’esperienza di volontariato

Quali aspetti della tua professione pensi che saranno fondamentali da mettere in gioco?
Sicuramente il mio amore per la comunicazione sarà un elemento importante che mi aiuterà ad affrontare questa esperienza. Sono una insegnante d’inglese, adoro veramente trasmettere la conoscenze base ai ragazzi per poter comunicare in una lingua diversa, offrendo loro la possibilità di confronto anche con persone che hanno un’identità linguistica diversa. Questo aspetto mi piace tantissimo, il mio amore per la comunicazione l’ho infuso non solo nel nell’insegnamento, ma anche in altre attività che ho svolto o che svolgo parallelamente. In passato ho fatto anche l’assistente di volo, incontrando passeggeri di diverse nazionalità, diverse lingue, ho lavorato in un’azienda che ha rapporti con l’estero. Tutte esperienze gratificanti e che hanno arricchito le mie conoscenze

Che cosa ti piacerebbe “portare a casa” da questa esperienza?
Sicuramente quello che spero di portare a casa e, che probabilmente porterò a casa da questa esperienza è la magia. La magia dei luoghi così lontani e così affascinanti e il calore delle persone, dei bambini e di chi lavora per migliorare la vita di una popolazione intera.

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Redazione Redazione Eventi e News