Dazi alla Cina del 104%. Trump, ‘tratteranno. Ci sono paesi che ci stanno baciando il culo’

Aprile 10, 2025 - 04:00
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Dazi alla Cina del 104%. Trump, ‘tratteranno. Ci sono paesi che ci stanno baciando il culo’

di Enrico Oliari –

Dietro alla personalissima guerra dei dazi di Donald Trump c’è il gene del maschio alfa, di colui che vuole sfasciare tutto, compreso l’economia del proprio paese, per fare vedere chi comanda.
“Sì, vi dico che ci sono paesi che ci stanno chiamando per baciarmi il culo” al fine di ottenere accordi sui dazi, ha detto Trump in occasione della cena del National Republican Congressional Committee a Washington, ma ancora più esplicativa è la certezza, espressa sempre alla cena di gala, secondo cui “sono convinto che alla fine la Cina farà un accordo”.
A Pechino, dove si sono visti comminare dazi dell’incredibile cifra del 104%, la parola d’ordine non è tuttavia “trattare”. Anzi, il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha fatto sapere che vi saranno risposte “ferme e forti”, dal momento che “lo sviluppo del popolo cinese è un diritto legittimo e inalienabile, la sovranità e la sicurezza della Cina sono elementi inviolabili”.
E a scanso di dubbi ha annunciato l’implementazione della cooperazione con l’Argentina “sulla base dell’uguaglianza e del reciproco vantaggio”, nonostante il presidente Milei avesse bloccato l’adesione ai Brics+.
Lin ha affermato che “la Cina ha mezzi abbondanti” per rispondere alle iniziative di Washington, e che le controversie commerciali possono essere risolte solo con “un confronto alla pari e con una cooperazione reciprocamente vantaggiosa”: di certo “gli Usa non risolveranno i loro problemi con i dazi”.
Se il governo cinese si è riunito nel comitato d’emergenza, le borse hanno chiuso con una tenuta: Shanghai +1,31%, Shenzhen +1,22%.
Il braccio di ferro del Trump 2 con la Cina non è tuttavia il braccio di ferro del Trump 1, poiché è cambiato il quadro generale, sono mutate le condizioni. Il ritorno di Trump, annunciato, ha dato il tempo a diverse realtà economiche di preparare contromisure, e soprattutto la guerra ucraina, scoppiata per allargare la Nato e tenere su l’economia Usa attraverso la vendita di armi e servizi (come quelli satellitari), ha portato a un mondo multipolare dal punto di vista non solo politico. I Brics+ sono ancora un’organizzazione in fasce, ma come è avvenuto per il conflitto ucraino, la strategia di creare i nemici a tutti i costi non ha fatto altro che coalizzarli e renderli più forti. L’Ue stessa sta guardando ad accordi di libero scambio con mezzo mondo, non ultimo l’India: la guerra dei dazi rischia insomma di avere gravi ripercussioni sull’economia Usa e su quella mondiale, ma il mondo non è più soltanto Washington. E anche in Cina sanno cosa sia la resilienza.

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Redazione Redazione Eventi e News