La mostra “Gian Luigi Bennati. L’umano e il sacro” allo “Spazio Clip” del Liceo Artistico “Frattini” di Varese

Sabato 22 novembre 2025, alle ore 11, lo “Spazio Clip”, vetrina espositiva del Liceo Artistico Frattini di Varese, posta al suo ingresso principale, prosegue la sua attività annuale inaugurando una nuova mostra intitolata “L’umano e il sacro” con opere del noto scultore milanese di nascita, ma varesino d’adozione, Gian Luigi Bennati.
La mostra che rientra nelle iniziative organizzate dal Liceo Artistico al fine di ricordare i 50 anni dalla morte del suo fondatore, Angelo Frattini – rimarrà aperta dal 22 novembre sino al 23 dicembre 2025, festività escluse, e sarà visitabile durante gli orari di apertura del Liceo, sia al mattino che al pomeriggio.
Si potrà cogliere l’occasione per osservare il nuovo allestimento del Museo Diffuso (Mu.D. – L.A.A.F) con quadri e sculture appartenenti alla ricca collezione del Liceo, ora esposti al piano terra dell’edificio, affiancati da descrizioni delle opere e biografie degli artisti leggibili mediante un QR Code.
Gianluigi Bennati (Milano, 27 giugno 1929 – Gazzada Schianno, 8 aprile 2011) è stato uno scultore italiano noto per la sua profonda ricerca figurativa e la padronanza tecnica nei diversi materiali: legno, bronzo, marmo e ceramica. Tra il 1942 e il 1947, Bennati si forma artisticamente presso l’Istituto Artigianelli di Milano, dove apprende l’arte della scultura, in particolare l’intaglio del legno. Nel 1947 ha modo di incontrare Lucio Fontana che gli riserva interesse e parole di incoraggiamento. La sua formazione è arricchita da uno studio approfondito dell’anatomia, disciplina che considera fondamentale per dare consistenza e verosimiglianza alle sue figure. Negli anni immediatamente successivi al diploma, lavora come scultore-operaio nella ditta “Rosa Manichini” (1948-1951) e successivamente dirige un laboratorio in proprio per la produzione di manichini, esperienza che gli fornisce solide competenze artigianali e una profonda consapevolezza della forma umana.
Nel 1961 Bennati vince il suo primo concorso pubblico con il Monumento ai Caduti di Solbiate Arno, segnando l’inizio di una lunga collaborazione con committenti pubblici e privati. Nel 1971 viene insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica, un riconoscimento ufficiale al valore della sua produzione artistica. L’anno seguente realizza la sua prima mostra personale presso la Galleria La Bilancia di Varese. Tra le sue opere pubbliche più importanti si ricordano i portali della Chiesa di Gazzada (1974), e numerose statue commemorative, altorilievi, sculture lignee e bronzi. Nel 1975 riceve il Premio Marc’Aurelio per il suo contributo artistico.
Nel corso della sua carriera, Bennati realizza numerose opere per spazi sacri: altari, battisteri, stazioni della Via Crucis, come ad esempio il battistero in ceramica per la parrocchia di Bobbiate, e una Madonna in bronzo per la Basilica di San Vittore a Varese. Tra le sue sculture civili e commemorative si segnalano monumenti ai caduti, ritratti lignei (su tutti, il celebre ritratto in legno del cardiochirurgo Christian Barnard), medaglie (come quella dedicata a Papa Paolo VI) e altorilievi in bronzo.
Alcune sue opere sono conservate in musei importanti, come il MAGA di Gallarate, la Fondazione Pagani di Castellanza, il Museo Remo Brindisi ai Lidi di Spina (FE) e altri istituti sia in Italia che all’estero.
L’opera di Bennati è caratterizzata da una forte sensibilità figurativa: la sua scultura non è mai astratta fine a sé stessa, ma cerca sempre una relazione con il dato reale, pur attraversando momenti di visione quasi surreale. La conoscenza anatomica, unita a una profonda riflessione interiore, gli consente di dare vita a figure che sembrano incarnare tensione psicologica, equilibrio tra matericità e spiritualità. Nel catalogo della mostra “Arte come catarsi esistenziale” si sottolinea come Bennati utilizzi la scultura come strumento per esplorare il rapporto tra vita, sofferenza e redenzione.
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