Egitto, come visitare Abu Simbel, consigli e trucchi per godersi al meglio il sito

Agosto 31, 2025 - 01:30
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Egitto, come visitare Abu Simbel, consigli e trucchi per godersi al meglio il sito

Abu Simbel è uno dei siti archeologici più belli, interessanti e maestosi dell’Antico Egitto, capolavoro assoluto dell’architettura faraonica. La sua storia, anche recente, è a dir poco affascinante. Una visita a questo luogo merita assolutamente, tanto che viene proposto come escursione, anche extra e da fare in giornata, durante le crociere sul Nilo e a chi trascorre una vacanza sulle spiagge del Mar Rosso. Se siete in procinto di partire per uno di questi viaggi, mettete Abu Simbel tra le vostre priorità. La prima volta che ho fatto la crociera non l’avevo incluso per via dei costi aggiuntivi e neppure tutte le volte che sono stata sulle spiagge egiziane. Ma me ne sono sempre pentita. Alla fine, ci sono andata. Ed ecco perché non dovete fare il mio stesso sbaglio.

L’escursione ad Abu Simbel

Come ho detto, Abu Simbel viene abbinato alle crociere sul Nilo o ai soggiorni mare in Egitto, in entrambi i casi il viaggio è molto lungo. Solitamente è un’escursione fuori programma, anche se qualche tour operator la inserisce già in partenza e quindi è compresa nel pacchetto. Come tappa della crociera, solitamente si parte da Assuan dove la nave fa sosta lungo il Nilo. Da qui, i passeggeri sbarcano e il tempo di percorrenza in pullman è di circa tre ore e mezza. Mentre per chi si muove in aereo, ad Abu Simbel c’è un piccolo aeroporto dove volano compagnie di linea; il volo dura 45 minuti. Dalle spiagge del Mar Rosso invece la distanza è di circa 650-750 km a seconda di dove si parte ed è una vera mazzata. Ma già che ci siete fatelo ugualmente.

Il consiglio migliore è prevedere un pernottamento invece di fare la visita in giornata: si ammortizza il viaggio rendendolo meno stancante e si gode appieno dell’esperienza. Quello che probabilmente è il sito più bello lasciato da questa civiltà evoluta e misteriosa merita tempo – anche perché in realtà sono due templi distinti.

Pernottando si possono visitare con calma i templi di Ramses II e della regina Nefertari, per poi tornare la sera allo spettacolo di suoni e luci che rende questi maestosi monumenti scavati nella roccia ancora più suggestivi. Sì, perché restand a dormire non soltanto si potranno visitare i tempi di Ramses II e della regina sua sposa Nefertari in tutta calma, ma si potrà anche tornare la sera per lo spettacolo di suoni e luci che rende questi maestosi templi scavati nella roccia incredibilmente maestosi.

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@SiViaggia - Ilaria Santi
L’immagine che si ha davanti quando si arrriva ad Abu Simbel-egitto

Cosa vedere ad Abu Simbel

Il complesso monumentale di Abu Simbel che si staglia nel bel mezzo del deserto (ricordate di portare con voi acqua, cappello, crema solare e vi consiglio anche un ventaglio e una bomboletta spray di acqua vaporizzata) rappresenta l’apoteosi del regno di Ramses II, con la realizzazione di due templi in onore di AmonRa, Ptah, Harmakhis e di se stesso, oltre al tempio minore realizzato in onore di Nefertari, sua sposa.

Abu Simbel si trova sulle sponde del Lago Nasser, l’immenso bacino artificiale formatosi dopo la costruzione della Diga di Assuan. Se vi capita di essere lì al tramonto, potrete godere dello spettacolo dei templi che si specchiano nelle acque del lago.

La visita di Abu Simbel richiede dalle due alle tre ore, ma se decidete di restare fino al tramonto o per lo spettacolo serale di suoni e luci, ci passerete l’intera giornata. In caso di escursione giornaliera, la partenza per Assuan è prevista nel primo pomeriggio.

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@SiViaggia - Ilaria Santi
Il Tempio di Ramses II con le colossali statue

Il Tempio di Ramses II

Il tempio fu scavato in una montagna della sponda occidentale del Nilo tra il 1290 e il 1224 a.C.. Rimase sommerso dalla sabbia per secoli, fino alla sua scoperta, del tutto accidentale, avvenuta nel 1813. La facciata è monumentale. Una breve rampa di scale porta dal cortile anteriore alla terrazza di fronte alla facciata scavata nella roccia, dove quattro colossali statue di Ramses II – alte 20 metri e seduto sul trono – fanno la guardia all’ingresso rivolte verso il fiume. Sopra la porta si trova la figura del Dio sole dalla testa di falco. La grande sala è sostenuta da otto colonne affiancate da altre statue del faraone, la cui immagine appare anche nei rilievi alle pareti. Il soffitto è ornato di avvoltoi, simbolo di Osiride.

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@SiViaggia - Ilaria Santi
L’interno del Tempio grande di Ramses II ad Abu Simbel

La camera più interna del tempio è il Sacro santuario che contiene le rappresentazioni delle quattro divinità sedute nei loro troni scavati nella parete. All’interno sono rappresentate scene di guerra, in particolare la battaglia di Qadesh, combattuta da Ramses II (1279-1213 a.C.) contro il re ittita Muwatalli nella valle dell’Oronte. Il tempio è stato costruito in modo che ogni 22 febbraio e 22 ottobre, anniversario dell’incoronazione e della nascita di Ramses, all’alba il sole attraversi tutte le stanze e giunga a illuminare Hamon e il Faraone, lasciando però Ptah (dio dell’oscurità) nell’ombra.

Il Tempio di Nefertari

Il tempio dedicato alla dea Hathor e alla regina Nefertari, moglie prediletta di Ramses II, è anch’esso scavato nella roccia. Davanti alla soglia si stagliano sei statue: quattro di Ramses e due di Nefertari, tutte della stessa altezza – cosa rarissima, dato che solitamente le regine venivano rappresentate più piccole – a simboleggiare l’amore straordinario del faraone per la sua sposa. Le affiancano statue più piccole che rappresentano principi e principesse. Le colonne della sala interna hanno capitelli raffiguranti Hathor e i rilievi alle pareti rappresentano il faraone vittorioso e la sua sposa al cospetto degli dèi, ma ci sono anche scene religiose e familiari. Il tempio conserva anche la statua di una mucca, simbolo della dea Hathor, che fuoriesce per metà dalla parete. Il biglietto d’ingresso per visitare Abu Simbel costa 14,50 euro.

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@SiViaggia - Ilaria Santi
Il Tempio di Nefertari ad Abu Simbel

Lo spettacolo serale Suoni & Luci

Tutte le sere, al calar del sole, viene organizzato il suggestivo spettacolo di Suoni e Luci che racconta la storia dei templi, proiettando effetti luminosi sulle due colossali facciate. Lo show di Sound & Light inizia alle 20 e alle 21 (ce ne sono due), dura circa 40 minuti e costa 17 euro. L’audio è disponibile in tutte le lingue e viene scelto di volta in volta in base alla lingua parlata dalla maggioranza degli spettatori di quello spettacolo. Quindi, se ci sono tanti italiani, viene rappresentato nella nostra lingua ed decisamente meglio.

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@SiViaggia - Ilaria Santi
Lo spettacolo di Suoni & Luci sulla facciata dei tempio di Ramses II ad Abu Simbel

L’incredibile storia di Abu Simbel

Non è solo l’imponente complesso di Abu Simbel ad affascinare i visitatori, ma anche la sua incredibile storia. Come ho accennato, i templi furono costruiti nel XIII secolo a.C., durante il regno di Ramses II, per celebrare la potenza del sovrano e il suo culto divino, onorare gli dèi e – aspetto cruciale – intimidire i vicini nubiani, mostrando la forza militare e religiosa dell’Egitto. Abu Simbel sorse infatti proprio al confine con la Nubia, sulle rive del Nilo. Oggi non è più così: il complesso si affaccia sul Lago Nasser. Ed è qui che la storia più recente lascia di stucco. Ve la riassumo.

Dopo il declino dell’Antico Egitto, avvenuto fondamentalmente con l’arrivo dei romani, i templi furono in gran parte dimenticati e, nei secoli, coperti dalla sabbia del deserto. Fu solo nel 1813 che l’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt segnalò il sito e, pochi anni dopo, l’italiano Giovanni Belzoni riuscì a entrare nel tempio principale. Circa 150 anni dopo la scoperta, il governo egiziano decise di costruire una grande diga per risolvere il problema della siccità e regolare le piene del Nilo che, anziché salvare le coltivazioni, spesso le distruggevano. La Diga di Assuan fu realizzata negli anni Sessanta come opera grandiosa. Peccato che a farne le spese fu proprio il sito di Abu Simbel perché, con la formazione del Lago Nasser (dal nome del leader egiziano Gamal Abdel Nasser che volle l’opera), i templi rischiavano di essere sommersi.

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@SiViaggia - Ilaria Santi
Il Lago Nasser su cui s’affaccia il complesso di Abu Simbel

Fu grazie all’intervento dell’Unesco che i due templi furono salvati, con un’opera altrettanto colossale, grazie alla quale oggi Abu Simbel è il sito che tutto il mondo può vedere. In pratica, tra il 1964 e il 1968 si avviò una delle più grandi imprese ingegneristiche della storia: entrambi i templi furono completamente smontati, numerati e ricostruiti in posizione più elevata. Furono tagliati in migliaia di blocchi di pietra del peso fino a 30 tonnellate ciascuno. Tutto questo immane lavoro servì “solo” a spostare il Tempio di Ramses II e quello di Nefertari 65 metri più in alto e 200 metri più indietro. Un’opera straordinaria che li ha salvati e portati fino a noi.

Naturalmente, oggi, Abu Simbel è un patrimonio dell’Unesco e, oltre a essere un luogo di culto dell’Antico Egitto, è anche un simbolo della genialità del popolo egizio che già allora aveva grandi nozioni di astronomia. Ma rappresenta anche la perfetta fusione tra archeologia e ingegneria moderna. Insomma, il sito di Abu Simbel è una delle attrazioni più visitate di tutto l’Egitto, insieme alle Piramidi e alla Valle dei Re.

Come arrivare ad Abu Simbel

Abu Simbel si trova nel profondo Sud dell’Egitto ed è raggiungibile con il pullman o in aereo. In entrambi i casi, di solito si parte la mattina presto, con il bus perché il viaggio per raggiugere il sito è lungo, con l’aereo perché si vola andata e ritorno quasi sempre in giornata. Con il bus si deve attraversare il deserto, oltrepassando il tropico del Cancro. Da Assuan dista 280 km. In aereo il volo dura circa 45 minuti e l’aeroporto si trova nei pressi dei templi. La compagnia di bandiera EgyptAir e AirCairo di solito operano un paio di voli al giorno tra Assuan e Abu Simbel. Se si arriva dal Cairo o da Luxor è necessario fare uno scalo perché non ci sono voli diretti.

Per dovere di cronaca, ad Abu Simbel si può arrivare anche in nave e, secondo chi l’ha fatto, l’esperienza è spettacolare. Infatti, ci sono crociere che proseguono da Assuan ad Abu Simbel lungo il Lago Nasser che durano 3-4 giorni. Durante il viaggio si visitano anche altri templi nubiani (Kalabsha, Amada, Wadi es-Sebua). Il viaggio è consigliato a chi può permetterselo, sia dal punto di vista del tempo sia del costo, ma è ancora più spettacolare.

Una volta giunti nei pressi del sito, un sentiero ad anello in mezzo alla sabbia del deserto conduce ai templi e permette di fare tutto il giro a 360 gradi. C’è anche la possibilità di spostarsi a bordo dei golf cart (a pagamento, ma costano poco).

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@SiViaggia - Ilaria Santi
Il tempio di Nefertari illuminato di notte è pura magia

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Redazione Redazione Eventi e News