Fao prevede commercio olio oliva a massimo storico in 2026
Roma, 13 nov. (askanews) – I prezzi più bassi registrati per l’olio di oliva nell’ultimo anno stanno sostenendo la ripresa dei consumi e il commercio globale di olio d’oliva potrebbe raggiungere un massimo storico nella prossima stagione, sebbene i dazi negli Stati Uniti d’America potrebbero frenare i volumi complessivi degli scambi. E’ quanto emerge dal rapporto semestrale Food Outlook della Fao, che offre una valutazione dettagliata del mercato dell’olio d’oliva, prevedendo una ripresa dalle recenti condizioni di siccità che hanno ridotto la produzione e fatto salire i prezzi.
Infatti, i prezzi all’ingrosso in Spagna, il principale produttore mondiale, e in Grecia sono diminuiti di oltre la metà dall’inizio del 2024, anhe se rimangono a livelli relativamente elevati in Italia. Le abbondanti precipitazioni durante la stagione di crescita in Tunisia indicano una produzione record di oltre 400.000 tonnellate, che potrebbe rendere il paese il secondo produttore mondiale di olio d’oliva nel 2025/26.
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