Fondi russi congelati, Torrembini (Gim Unimpresa) a Nova: “Non ci sono rischi per le nostre imprese”

Ottobre 2, 2025 - 17:00
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Fondi russi congelati, Torrembini (Gim Unimpresa) a Nova: “Non ci sono rischi per le nostre imprese”

Non c’è un rischio reale per le imprese italiane presenti in Russia, anche perché il governo di Mosca, finora, ha agito bene con tutte le aziende che hanno deciso di non lasciare questo mercato. Lo ha dichiarato ad “Agenzia Nova” il presidente di Gim Unimpresa, l’associazione degli imprenditori italiani in Russia, Vittorio Torrembini, in riferimento alle indiscrezioni apparse sulla stampa secondo cui, qualora l’Unione europea dovesse raggiungere un’intesa sull’utilizzo dei 300 miliardi di euro di fondi russi congelati, il Cremlino potrebbe adottare delle misure di ritorsione.

“C’è molta preoccupazione da parte delle aziende, più che per quello che potrebbero fare i russi, per la campagna che è partita in Europa, volta quasi a intimidire le imprese che operano qui. Le aziende attive in Russia, che hanno trovato un elemento di stabilità, vanno abbastanza bene, ma queste notizie mettono sul chi va là moltissimi nostri colleghi, e chiaramente tutto ciò non è positivo”, ha spiegato Torrembini. “Sono contrario a diffondere panico su questi temi: la Russia non ha sottratto nulla, nonostante le abbiano confiscato 300 miliardi di euro, e agitare le acque potrebbe costringere alcune aziende a lasciare il mercato. Qui si tratta di difendere posti di lavoro e la dignità delle nostre aziende: stiamo tagliando il ramo su cui siamo seduti”, ha aggiunto.

Sia come sia, il rischio di una reazione russa esiste. “I russi potrebbero agire, ma d’altronde, perché non l’hanno fatto fino ad ora? Se ora – scenario che non ritengo plausibile – riuscissero a portargli via quei fondi, che cosa dovrebbero fare? Stare zitti davanti a un furto? Agendo in questo senso, mi domando quale credibilità potrebbe avere l’Europa dinanzi ad altri investitori. Chi è che andrà a investire in Europa?”, ha proseguito il presidente di Gim Unimpresa. “Le reazioni potrebbero essere diverse, ma non credo che colpirebbero le aziende che hanno deciso di rimanere qui in Russia. Anche perché, finora, non le hanno toccate: i russi non hanno fatto assolutamente nulla, e credo che tratteranno bene le aziende che sono rimaste”, ha continuato Torrembini, affermando che i 300 miliardi di fondi congelati “non creano grandi problemi economico-finanziari alla Russia, ma possono diventare uno strumento politico per affermare che le regole finanziarie internazionali non vengono rispettate”.

Intanto domani è previsto un incontro in formato virtuale dell’associazione Gim Unimpresa, cui parteciperanno anche rappresentanti dell’ambasciata d’Italia a Mosca e della Farnesina, un appuntamento dedicato a esaminare la situazione economica attuale, ma utile anche per discutere degli ultimi sviluppi sul tema dei fondi congelati russi.

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