Gli eurodeputati della commissione Pesca: insieme UE e privati per rinnovare la flotta

Novembre 12, 2025 - 06:00
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Gli eurodeputati della commissione Pesca: insieme UE e privati per rinnovare la flotta

Bruxelles – La flotta peschereccia dell’UE emette lo 0,015 per cento delle emissioni globali di carbonio, ma vuole fare la sua parte nel calo della CO2 anche perché i danni causati all’ambiente stanno provocando una grave crisi nel settore, che vede anche i pesci fuggire perché il mare diventa troppo caldo.

La conversione verso una flotta dell’UE più pulita, più efficiente dal punto di vista energetico e più sostenibile richiede sia la modernizzazione sia il rinnovamento delle navi. I deputati europei della commissione per la Pesca affermano l’obiettivo si può raggiungere attraverso programmi di rinnovamento sostenuti da finanziamenti nazionali e dell’UE, nonché con la cooperazione dei proprietari privati.

In una relazione approvata oggi (11 novembre) con 19 voti favorevoli, 3 contrari e 3 astensioni, la commissione denuncia che l’attuale politica comune della pesca (PCP) e il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMP) “limitano il sostegno pubblico alla decarbonizzazione della flotta peschereccia e scoraggiano persino i finanziamenti privati”. Per questo motivo, i deputati chiedono “che vengano apportate modifiche agli attuali quadri legislativi”, in modo che i programmi di finanziamento dell’UE, insieme agli aiuti di Stato e ai fondi privati, possano essere utilizzati per investimenti nei porti, nelle infrastrutture energetiche e nelle navi, “dalla progettazione alla consegna”.

Modernizzazione e digitalizzazione

I deputati ritengono che la transizione verso un settore più sostenibile e resiliente debba “andare di pari passo con il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita a bordo delle navi”. Chiedono che venga data priorità all’ammodernamento delle navi per offrire “una maggiore capacità di conservazione adeguata delle catture a bordo”, tracciabilità, strumenti di comunicazione e previsioni meteorologiche.

Sottolineando il “ruolo strategico della digitalizzazione” nella modernizzazione della flotta, i deputati sottolineano che essa “migliorerà anche l’efficienza operativa, la sicurezza in mare e le condizioni di lavoro dei pescatori”, contribuendo al contempo a ridurre i costi del carburante. Essi sostengono inoltre che dovrebbero essere effettuati audit energetici sui pescherecci e auspicano l’uso di tecnologie digitali, compresa l’intelligenza artificiale, per ottimizzare le rotte di pesca.

Rilevando che i piccoli operatori “con capacità finanziarie e tecniche limitate” devono affrontare in modo più acuto la sfida della decarbonizzazione, i deputati sottolineano che “un approccio unico” non è adatto alla diversità delle flotte, delle regioni e dei contesti socioeconomici dell’UE. Chiedono quindi misure mirate per sostenere la transizione della pesca su piccola scala.

Attrezzi da pesca innovativi per ridurre le catture indesiderate

La relazione sostiene che dovrebbero essere adottate misure preventive per evitare potenziali danni all’ambiente nello sviluppo e nell’utilizzo di nuovi attrezzi da pesca innovativi (principio di precauzione). I deputati chiedono “politiche pubbliche e strumenti di finanziamento che sostengano i pescatori e le comunità che adottano attrezzi sostenibili e pratiche che contribuiscono alla conservazione della biodiversità e alla stabilità a lungo termine delle risorse”.

La tecnologia di rilevamento basata sull’intelligenza artificiale dovrebbe essere applicata per sostenere pratiche di pesca selettive, migliorare le informazioni sulle catture e ridurre le catture indesiderate.

Infine, i deputati europei vogliono migliorare la misurazione dello sforzo di pesca, tenendo conto del tempo effettivo di utilizzo degli attrezzi per la cattura (“tempo di immersione” o “pesca attiva”), invece di limitarsi a contare il numero di giorni in mare, come avviene attualmente. Chiedono quindi un aggiornamento della definizione di “attività di pesca” nella legislazione dell’UE per riflettere le diverse caratteristiche operative degli attrezzi da pesca.

Il Parlamento dovrebbe votare questa relazione di iniziativa propria durante la sessione plenaria di dicembre.

Il 76 per cento della flotta è fatta di barche di piccole dimensioni

I pescherecci dell’UE devono decarbonizzarsi affinché l’Unione soddisfi l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. La flotta ha un’età media di 31,5 anni e le imbarcazioni di piccole dimensioni, che rappresentano il 76 per cento della flotta dell’UE, incontrano difficoltà quando si tratta di modernizzarsi, anche a causa dei costi elevati che ciò comporta.

Si stima che la flotta dell’UE emetta lo 0,015 per cento delle emissioni globali di carbonio, un valore che si spiega con il declino del numero di battelli, una riduzione delle emissioni di circa il 50 per cento rispetto al 1990 e miglioramenti nell’efficienza energetica. Il settore deve tuttavia affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici, condizioni meteorologiche più avverse e la migrazione degli stock a causa dell’aumento della temperatura del mare.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia