I capolavori di Hogarth tornano a splendere al St Bartholomew’s Hospital

Ottobre 7, 2025 - 10:00
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I capolavori di Hogarth tornano a splendere al St Bartholomew’s Hospital

Dopo quasi tre secoli di silenzio, nel cuore della City di Londra è tornato a vivere uno dei tesori più preziosi dell’arte britannica. Due enormi tele di William Hogarth, maestro della pittura inglese del XVIII secolo, sono di nuovo visibili al pubblico all’interno del North Wing dello storico St Bartholomew’s Hospital. Il progetto di restauro, costato 9,5 milioni di sterline e durato diversi anni, ha riportato all’antico splendore non solo le opere, ma anche l’intero edificio barocco che le custodisce. È un ritorno che ha il sapore di una rinascita culturale e civile: in questi spazi, dove arte e medicina si sono intrecciate per nove secoli, Londra ritrova un frammento della propria identità.

Il ritorno del North Wing

Il St Bartholomew’s Hospital – o semplicemente Barts, come lo chiamano i londinesi – è il più antico ospedale d’Inghilterra ancora in attività, fondato nel 1123 nel cuore della City, accanto a Smithfield Market e non lontano da St Paul’s Cathedral. Per secoli, ha rappresentato il simbolo della carità cristiana e della cura verso i più deboli. Nel XVIII secolo, in un periodo di grande fervore artistico e architettonico, l’ospedale commissionò all’architetto James Gibbs la costruzione del North Wing, un edificio monumentale destinato a ospitare gli uffici amministrativi e la grande scalinata di rappresentanza.

È proprio qui, tra il 1730 e il 1737, che Hogarth dipinse due dei suoi capolavori più straordinari: The Pool of Bethesda e The Good Samaritan. Le due tele, ispirate a episodi del Vangelo di Giovanni e di Luca, incarnano i valori di compassione e umanità che definiscono la missione stessa di Barts. Per quasi tre secoli, questi dipinti sono rimasti invisibili ai più, custoditi in un edificio chiuso al pubblico e segnato dal tempo.

Oggi, grazie al progetto di restauro del North Wing, promosso dalla fondazione Sharing Historic Barts Project e diretto da Will Palin, quelle opere sono di nuovo accessibili. Le pareti dorate della Great Hall, la scalinata con i murales monumentali e la facciata in pietra di Portland hanno riacquistato vita e luce, trasformando un complesso ospedaliero in un vero e proprio museo.

Hogarth e l’orgoglio di un’arte inglese

Quando nel 1730 gli amministratori di Barts annunciarono l’intenzione di affidare la decorazione del North Wing al pittore italiano Jacopo Amigoni, William Hogarth reagì con fierezza patriottica. Decise di offrire il proprio lavoro gratuitamente, pur di dimostrare che un artista inglese poteva competere con i maestri continentali nella grande pittura religiosa e storica.

Vista della Hogarth Stair al St Bartholomew’s Hospital con i murales “The Good Samaritan” e “The Pool of Bethesda” e soffitto decorato.
La Hogarth Stair del North Wing a Barts: i due murales monumentali di William Hogarth tornati visibili dopo il restauro.

Le due tele, alte oltre tre metri, rappresentano episodi di guarigione e misericordia. In The Pool of Bethesda, Cristo risana gli infermi accanto alla piscina sacra di Gerusalemme, mentre in The Good Samaritan soccorre un uomo ferito lungo la strada. Le scene, dipinte con colori intensi e un realismo quasi teatrale, trasmettono compassione e dignità. Hogarth, che fino ad allora era noto soprattutto per le sue serie satiriche, realizzò con queste opere un manifesto morale e artistico: la dimostrazione che la pittura inglese poteva aspirare alla grandezza senza rinunciare alla sua voce autonoma.

Il gesto di Hogarth segnò un momento cruciale nella storia culturale britannica. Non si trattò solo di un atto d’amore verso l’ospedale, ma di una dichiarazione d’indipendenza artistica: Londra non aveva più bisogno di guardare a Roma o a Venezia per definire la propria estetica.

Un capolavoro architettonico ritrovato

Il North Wing non è solo la cornice dei dipinti di Hogarth: è esso stesso un capolavoro barocco. Completato nel 1732, con la sua facciata in pietra bianca e gli interni decorati da artisti come Jean Baptiste St Michell, rappresenta una delle testimonianze più pure dell’architettura settecentesca inglese.

L’ala è parte del complesso storico di Barts, classificato come Grade I-listed building, cioè di massimo valore architettonico. Nel corso dei secoli, però, l’edificio era stato trascurato: l’umidità, l’inquinamento e i restauri improvvisati avevano danneggiato gravemente affreschi, stucchi e superfici.

Il progetto di recupero – sostenuto da fondi pubblici, donazioni private e dalla Barts Heritage Trust – ha avuto l’obiettivo di restituire non solo la bellezza originaria del luogo, ma anche la sua funzione simbolica. Come ha dichiarato il direttore Will Palin, “il North Wing non è soltanto un monumento, ma un ponte tra la cura del corpo e quella dello spirito”.

Il restauro ha riportato alla luce anche dettagli nascosti per secoli: il soffitto dorato della Great Hall, il pavimento in marmo originale e la statua di Re Enrico VIII, che nel XVI secolo rifondò l’ospedale dopo la dissoluzione dei monasteri.

Arte e medicina: un legame profondo

La riapertura del North Wing non è solo un evento culturale, ma anche un segno del rapporto secolare tra arte e medicina. Dalle sue origini medievali, Barts ha sempre considerato l’estetica parte della guarigione. Gli amministratori del XVIII secolo credevano che la bellezza architettonica potesse elevare lo spirito dei malati e dei medici, ispirando compassione e dedizione.

Oggi questo principio torna d’attualità: i nuovi spazi restaurati saranno aperti a visite guidate, ma anche a eventi, concerti e mostre temporanee che coinvolgeranno artisti contemporanei e studenti. Secondo il Professor Charles Knight, direttore generale di Barts Health NHS Trust, “questa rinascita rappresenta un’eredità duratura del 900° anniversario dell’ospedale, unendo secoli di eccellenza clinica e creatività britannica”.

L’obiettivo è duplice: trasformare il North Wing in un polo culturale accessibile e, allo stesso tempo, migliorare il benessere del personale ospedaliero e dei pazienti. Un’idea in linea con le più recenti ricerche sulla terapia artistica ambientale, che dimostrano come la bellezza degli spazi influenzi positivamente l’umore e il recupero.

Un patrimonio restituito alla città

La riapertura del North Wing segna anche un nuovo capitolo nella relazione tra Londra e il suo patrimonio. Per decenni, la City ha bilanciato l’espansione finanziaria con la tutela della memoria storica, ma raramente in modo così armonioso.

Oggi, chi attraversa il cortile di Barts può ammirare una facciata rinata: le pietre bianche ripulite, i fregi restaurati, le grandi finestre che tornano a illuminare la scala di Hogarth. All’interno, il percorso espositivo accompagna il visitatore in un viaggio attraverso nove secoli di storia ospedaliera, dalla fondazione medievale alle sfide della sanità contemporanea.

Il progetto Sharing Historic Barts ha previsto anche l’accessibilità per persone con disabilità, un nuovo sistema di illuminazione a basso impatto ambientale e una piattaforma digitale che permette di esplorare le opere in realtà aumentata.

Come sottolinea il sito ufficiale bartsnorthwing.org.uk, l’apertura al pubblico è solo la prima fase: il piano a lungo termine prevede collaborazioni con musei e università, e la creazione di un archivio online dedicato all’arte ospedaliera britannica.

Hogarth, un ponte tra passato e futuro

Per Londra, la rinascita del North Wing non è solo il recupero di due tele, ma la riaffermazione di un’identità culturale. William Hogarth, con il suo talento ironico e morale, rappresenta ancora oggi il volto più autentico dell’arte inglese: vicino al popolo, critico verso il potere, capace di unire bellezza e messaggio etico.

Le sue opere a Barts, dedicate alla guarigione e alla pietà, sono un manifesto di umanità universale. A tre secoli di distanza, tornano a parlare con voce attuale, ricordando che la cura non è solo un gesto medico, ma anche un atto di empatia.

Visitare oggi il North Wing significa entrare in contatto con una Londra che non dimentica le proprie radici: una città che continua a reinventarsi, ma che sa ancora riconoscere il valore del suo patrimonio e la forza silenziosa dell’arte.


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Immagini interne e di copertina: by Matt From London at https://flickr.com/photos/57868312@N00/15127840352, by Matt From London at https://flickr.com/photos/57868312@N00/15125229461

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Redazione Redazione Eventi e News