Il calcio che fa bene: dal carcere alle scuole, così l’As Roma cambia il sociale

Articolo tratto dal numero di agosto 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Nel calcio moderno, i club non sono più soltanto squadre che cercano la vittoria sul campo: sono aziende complesse, attive in settori come marketing, merchandising, fan engagement e responsabilità sociale d’impresa (csr). Quest’ultima, in particolare, è diventata un asset strategico anche per gli organismi calcistici internazionali, come Fifa e Uefa, che promuovono programmi ispirati agli Obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 delle Nazioni Unite.
In Italia, l’As Roma rappresenta un caso virtuoso. Dal 2020, sotto la guida della famiglia Friedkin, il club ha istituito il dipartimento community & sustainability per offrire risposte concrete alle esigenze del territorio. Il dipartimento opera in costante collaborazione con istituzioni pubbliche e organizzazioni del terzo settore, spesso affrontando situazioni di forte emergenza sociale.
Le iniziative
I risultati ottenuti non sono passati inosservati: nel 2022 la Uefa ha scelto la Roma come club pilota per implementare la propria strategia di sostenibilità denominata Strength Through Unity, riconoscendole il ruolo di piattaforma sociale innovativa nel panorama europeo.
Le iniziative messe in campo dal club rispondono a problematiche molto attuali: violenza di genere, incidenti stradali, bullismo e razzismo. Questi fenomeni, spesso al centro delle cronache cittadine, hanno spinto la Roma ad avviare progetti di impatto sociale, sfruttando la propria visibilità e la forza comunicativa che deriva dalla passione dei tifosi e dalla partecipazione diretta dei calciatori.
Tra i progetti più significativi c’è ‘A Scuola di Tifo”, attivo dal 2015 e intitolato alla memoria di Willy Monteiro Duarte. L’iniziativa coinvolge giocatori e psicologi nelle scuole romane per sensibilizzare gli studenti sui valori del rispetto, della legalità e della lotta a fenomeni come il bullismo e la violenza di genere. È una delle attività più longeve del club, apprezzata anche per la sua continuità nel tempo.
Gli altri progetti
Altro progetto di rilievo è ‘Tieni in gioco la vita’, realizzato in collaborazione con l’Automobile Club Roma e Toyota/Kinto. Si tratta di una campagna di educazione stradale rivolta agli studenti delle scuole superiori della capitale, pensata per promuovere la sicurezza alla guida fin dal momento del conseguimento della patente.
L’attenzione all’inclusività si manifesta nel programma ‘Superiamo gli Ostacoli’, che fornisce assistenza concreta agli spettatori disabili dello stadio Olimpico, e nel sostegno a due squadre speciali: Roma Blind Football, per atleti non vedenti, e As Roma for Special, composta da giocatori con disabilità intellettive. Entrambe le formazioni indossano le stesse divise ufficiali della prima squadra, a conferma di una filosofia realmente inclusiva.
Sul fronte della giustizia sociale, l’As Roma è l’unico club italiano a partecipare al Twinning Project, un’iniziativa internazionale che prevede corsi da allenatore per persone detenute. Dopo tre cicli svolti nel carcere di Rebibbia, diversi partecipanti hanno ottenuto la qualifica per lavorare nel mondo del calcio. L’obiettivo è ridurre la recidiva e offrire nuove opportunità professionali.
Ambiente e sanità
Anche l’ambiente rappresenta un pilastro. Nel centro sportivo di Trigoria sono stati piantati oltre 400 alberi ed è stato realizzato un orto urbano che contribuisce ai pasti degli atleti. Il surplus di produzione, pari a circa 50 kg di ortaggi a settimana, viene destinato agli Empori della Solidarietà della Caritas, sostenendo famiglie in difficoltà.
Nel 2025 il club ha avviato una collaborazione con Ogyre, startup internazionale impegnata nella salvaguardia degli oceani. Insieme puntano a raccogliere 30mila chili di rifiuti marini e a promuovere iniziative di sensibilizzazione ambientale rivolte a tifosi e cittadini, anche attraverso eventi pubblici e campagne educative.
C’è poi l’impegno sul fronte sanitario: l’As Roma organizza regolarmente campagne per la donazione del sangue, giornate di screening gratuiti e iniziative di prevenzione in collaborazione con ospedali e centri clinici del territorio, coinvolgendo direttamente la propria base di tifosi.
Tutte queste azioni definiscono una visione ampia e strutturata della responsabilità sociale, che il club porta avanti insieme a una squadra allargata che include calciatori, tifosi, istituzioni, scuole e cittadini. Un modo per restituire alla comunità parte dell’affetto ricevuto, e per riaffermare che il calcio può e deve essere uno strumento di cambiamento reale.
L’articolo Il calcio che fa bene: dal carcere alle scuole, così l’As Roma cambia il sociale è tratto da Forbes Italia.
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