Il Colloquium Sciascia rilancia l’Europa del diritto contro le distorsioni italiane

È stato più volte ricordato come l’intera opera di Sciascia sia un lungo, ininterrotto discorso sulla giustizia e sul diritto. La rilevanza della giustizia e del diritto, e la loro forza di risonanza con l’attualità internazionale, hanno spinto gli Amici di Leonardo Sciascia a porle al centro del XVI Leonardo Sciascia Colloquium, dal titolo «“La giustizia siede su un perenne stato di pericolo”. Sciascia e la difesa di un’Europa unita nel diritto».
Nel 1979 Sciascia fu eletto sia al parlamento europeo che al parlamento italiano, per il quale dopo pochi mesi optò, nelle liste del Partito Radicale. Quando nel 1984, alla legislatura europea successiva, fu eletto, fra le stesse fila, Enzo Tortora, Leonardo Sciascia, che si era pubblicamente esposto sostenendone l’innocenza subito dopo il clamoroso arresto, da ex deputato europeo e presidente del «Comitato per la Giustizia giusta», promosse a Strasburgo un convegno sullo stato della giustizia in Europa e in particolare sul «caso Italia», che fu anzitutto “il Caso Tortora”. Il convegno, partecipatissimo, si tenne nella sede del Parlamento Europeo, sollevando acide polemiche, soprattutto da parte della magistratura che lamentava di essere sottoposta a ingiuste critiche.
A quel convegno, Leonardo Sciascia indirizzò una relazione che, riletta quarant’anni dopo, risuona come ‘testimone’ da riprendere con rinnovato senso di urgenza, o meglio con l’angoscia di costatare la cronicizzazione dell’urgenza, e quindi l’assuefazione che si sostituisce allo scandalo e che prende il posto dell’indignazione. L’amministrazione della giustizia in Italia, scriveva allora Sciascia, è problema gravissimo «che sempre più s’involve e complica». Affrontarlo, per l’ex parlamentare europeo, significava «agitarlo in Europa, nell’Europa che si dice libera, nell’Europa delle democrazie di cui l’Italia è parte». In Europa, ovvero in quello spazio che Sciascia voleva unito in «quanto di più laico ci sia nel patrimonio della storia degli uomini, e cioè dal diritto». Laico, cioè al di sopra o al di là della «santificazione» dei localismi, di «quelli che Voltaire chiamava ‘délits locaux’, delitti locali, delitti che sono delitti al di qua di un confine e non lo sono più al di là, appena superato». Ci diceva dunque Sciascia che ai localismi della giustizia solo il diritto, con la sua natura di universalità, può porre rimedio, riattivando quella dialettica tra particolare e universale che innerva tutta la sua opera.
Quarant’anni più tardi, agli Amici di Leonardo Sciascia è parso necessario tornare a riflettere, mettendo a confronto, in due giornate, relatori di formazione letteraria e giuridica, su quattro temi o parole-chiave di quel convegno e dell’intera opera sciasciana, che sono rimasti cruciali, centrali e drammatici, nel presente italiano ed europeo: dignità, stato di emergenza, innocenza, tortura.
La tutela e promozione del valore della dignità umana è architrave sia del costituzionalismo europeo del secondo novecento, e dunque del contemporaneo discorso giuridico, che dell’opera sciasciana; lo stato di emergenza è declinazione problematica del concetto di Stato di diritto, momento eccezionale in cui il diritto smarrisce la sua essenza di «limite» per diventare mero rivestimento di una s-misurata volontà politica; la presunzione di innocenza ha giocato tanta parte nell’impegno civile dello scrittore siciliano, che l’ha legata anche al rapporto tra diritto e informazione; la questione della tortura, infine, ha sommamente interessato Sciascia, come testimoniano le riflessioni contenute in opere come Il Consiglio d’Egitto, La Sicilia come metafora o Il Cavaliere e la morte, nonché le interpellanze presentate durante il suo mandato parlamentare.
Ancora oggi “il caso Italia” scuote le nostre coscienze: l’inutile incremento delle pene e dei reati giustificato da situazioni di emergenza immaginarie; la dignità negata alle persone migranti e alle persone detenute, per le quali il carcere è luogo di vera e propria tortura, dove il sovraffollamento si fa beffa delle tutele costituzionali e i suicidi sono mute testimonianze dell’orrore; gli innocenti condannati dall’opinione pubblica prima e fuori dal processo e sottoposti a detenzione e quindi a tortura. Sciascia aveva lucidamente intuito che la drammatica vicenda di Enzo Tortora – coi suoi noti protagonismi e spettacolarizzazioni – non era mero errore giudiziario, ma piuttosto aberrante esito delle storture di cui la giustizia italiana soffriva, allora come oggi, e invocava lo spazio europeo dello stato di diritto quale possibile catalizzatore di una inversione di tendenza verso un percorso virtuoso di miglioramento.
“Il caso Italia” e il convegno del 1984 saranno oggetto di una conversazione guidata da Gianfranco dell’Alba (già europarlamentare), cui prenderanno parte: Alessandro Barbano (giornalista), Giandomenico Caiazza (avvocato e già presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane) e Francesca Scopelliti (compagna di Enzo Tortora e già parlamentare) e Valter Vecellio (giornalista).
Il convegno sarà poi aperto da Natalino Irti, emerito di diritto civile presso l’Università La Sapienza di Roma e accademico dei Lincei, mentre Filippo La Porta, scrittore e critico, terrà la prolusione alla seconda giornata di lavori.
Al Colloquium parteciperanno: Marco Nicola Miletti (storico del diritto, Università di Foggia), Davide Luglio (italianista, Sorbonne Université), Andrea Agliozzo (italianista, Sorbonne Université), Lucia Risicato (processual-penalista, Università di Messina), Elena Maria Catalano (processual-penalista, Università dell’Insubria), Anna Sansa (penalista, Università di Genova), Sergia Adamo (teorica della letteratura, Università di Trieste), Eugenio Bruti Liberati (amministrativista, Università del Piemonte orientale), Francesco Gambino (civilista, Università di Macerata), Elena Grazioli (studiosa di letteratura italiana, Università Statale di Milano), Loredana Garlati (storica del diritto, Università Bicocca di Milano), Bruno Pischedda (saggista e scrittore, professore presso l’Università Statale di Milano), Mariarosa Bricchi (linguista, Università di Pavia), Gabrio Forti (penalista, Università Cattolica di Milano, Accademia dei Lincei). Niccolò Zanon (costituzionalista, Università degli Sudi di Milano, già Giudice e vicepresidente della Corte Costituzionale) invierà un messaggio.
Gli Amici di Leonardo Sciascia – associazione il cui scopo è concepire, realizzare e sostenere ogni iniziativa di qualità adeguata ad approfondire la conoscenza e la ricerca relative all’opera e al pensiero dello scrittore siciliano – sono convinti che, attraverso la lente sciasciana, sia possibile cogliere l’Europa quale comunità di diritto e di diritti, ossia come «custode e patrocinatrice dei diritti della persona, della democrazia, dello Stato di diritto» secondo il pensiero del Presidente Mattarella espresso nel discorso all’Università di Marsiglia del 5 marzo scorso. Per questo propongono il XVI Leonardo Sciascia Colloquium quale momento di studio e di approfondimento scientifico, consapevolmente inscritto nel contesto di impegno civile che Leonardo Sciascia ha coltivato e promosso durante tutta la sua vita, e nel cui solco gli Amici si sono recentemente mossi facendosi promotori della c.d. proposta di legge Sciascia-Tortora, che prevede che i magistrati, prima di assumere le funzioni, trascorrano quindici giorni e quindici notti in un carcere. Per ulteriori informazioni su questa proposta – che riprende l’idea che lo stesso scrittore lanciò, all’indomani dell’arresto di Tortora, quale «rimedio, paradossale quanto si vuole» – clicca qui.
Il XVI Leonardo Sciascia Colloquium è organizzato sotto la direzione scientifica di Davide Luglio, insieme alla Sorbonne Université e in collaborazione con il Parlamento europeo, e si terrà a Roma, il 14 e il 15 novembre 2025, presso la sede di rappresentanza del Parlamento Europeo in Italia (Europe Experience – David Sassoli, Piazza Venezia, 6). Il programma completo dei lavori può essere consultato qui.
La partecipazione è libera, fino a esaurimento posti e previa registrazione obbligatoria a questo link: https://sostieni.amicisciascia.it/civicrm/event/info/?reset=1&id=27. Agli avvocati sono attribuiti n. 10 crediti formativi. Per qualunque informazione è possibile scrivere una mail all’indirizzo: segreteria@amicisciascia.it o colloquia@amicisciascia.it.
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