Il Palazzo del Gattopardo resiste grazie ai privati: l’appello della principessa Carine

Palermo – Il celebre Palazzo Valguarnera-Gangi, uno dei gioielli barocchi più iconici di Palermo e storica location del film Il Gattopardo, rischia di sprofondare nell’oblio se non fosse per la tenacia e l’impegno economico dei suoi attuali custodi: la principessa Carine Vanni Calvello Mantegna di Gangi e il marito. “Questo palazzo vive solo grazie a noi”, dichiara con fermezza la principessa, mentre percorre i saloni affrescati e le stanze intrise di memoria nobiliare.

Il palazzo, reso immortale da Luchino Visconti nel 1963, resta una tappa obbligata per appassionati di arte e letteratura. Ma dietro lo splendore delle sale si cela una realtà fatta di sacrifici e solitudine istituzionale. “In Italia non esistono incentivi concreti per chi decide di prendersi cura del nostro patrimonio”, denuncia Carine. “Nessun contributo, zero sgravi fiscali: tutto ciò che viene mantenuto, restaurato, salvato, lo dobbiamo a noi stessi”.

Con oltre 100 stanze, soffitti decorati a mano e arredi originali del Settecento, il Palazzo di famiglia non è solo una dimora storica, ma un pezzo vivo di memoria collettiva. Eppure, la sua sopravvivenza è appesa al filo della volontà privata. Il turismo, seppur in crescita, non basta a sostenere i costi esorbitanti della manutenzione.

La principessa si appella alle istituzioni, auspicando un cambio di rotta: “All’estero, i mecenati vengono tutelati e sostenuti. In Francia, in Inghilterra, ci sono fondi, partnership pubbliche e incentivi reali. Qui da noi, invece, regna il disinteresse”.

Nonostante tutto, la famiglia Vanni Calvello non ha intenzione di arrendersi. “Questo palazzo non è solo nostro. È della Sicilia, dell’Italia intera. Ma senza una nuova visione politica e culturale, a breve non ci saranno più né palazzi né gattopardi da raccontare”.

Nel silenzio dei corridoi, risuona la determinazione di chi, anche senza aiuti, continua a combattere per la bellezza.