Italia secondo produttore Ue foraggi disidratati con 1 mln tonn.
Roma, 18 nov. (askanews) – Con una produzione che anche nel 2024 ha sfiorato 1 milione di tonnellate, l’Italia si conferma secondo produttore europeo di foraggi disidratati, posizionandosi dietro la Spagna che nello stesso anno di riferimento ha raggiunto 1,133 milione di tonnellate. Dopo l’Italia, il terzo produttore europeo più importante è la Francia con 770mila tonnellate, mentre a maggiore distanza si posiziona la Germania con 185 mila tonnellate; quantitativi decisamente meno rilevanti arrivano dalla Danimarca, dai Paesi Bassi, dalla Bulgaria e dalla Gran Bretagna, sebbene non faccia più parte della UE. Sono i dati di Aife/Filiera Italiana Foraggi, l’associazione che rappresenta quasi il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati italiani.
“Quello però che va evidenziato – sottolinea il presidente Gian Luca Bagnara – è l’aumento produttivo che abbiamo ottenuto in dieci anni, e più precisamente dal 2014 al 2024”. Passando da 585mila a 970mila tonnellate la crescita è praticamente raddoppiata, coprendo una superficie totale di circa 80mila ettari di terreno distribuito da nord a sud del Paese. Un risultato estremamente positivo che pone al primo posto l’elevata qualità del foraggio disidratato italiano, in grado di esprimere un valore proteico medio del 18%, trasformato per il 65% in balloni e per il rimanente 35% in pellet.
Complessivamente, a livello europeo, “lo scorso anno abbiamo raggiunto una produzione complessiva di 3,145 milioni di tonnellate di foraggio disidratato, composto per quasi 2,5 milioni di tonnellate da erba medica e il rimanente da altri foraggi”.
“Se vogliamo garantire la vera sostenibilità e la qualità dei prodotti che portiamo sulla nostra tavola – aggiunge Bagnara – dobbiamo riconnettere l’agricoltura alla zootecnia. In questa visione l’erba medica ricopre un ruolo di primo piano”. “Nel 2023 il commercio globale di foraggi ha toccato 3 miliardi di dollari – ha sottolineato Gian Luca Bagnara – Gli Stati Uniti d’America sono i principali fornitori della Cina con una quota del 90% caratterizzata da una domanda dominata dal settore lattiero-caseario”.
L’Australia e il Canada si collocano come esportatori secondari verso l’Asia, il Medio Oriente e il Nord Africa. La Spagna rappresenta il principale attore nel settore dell’erba medica disidratata seguita, come esportatori aggiuntivi, dall’Italia, dalla Francia, dai Paesi Bassi, dalla Romania, dal Sudafrica e dall’Egitto. Il secondo più importante importatore mondiale di foraggi è il Giappone, che prevede rigidi protocolli ispettivi e severi requisiti fitosanitari. A seguire abbiamo l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti dove, nel 2018, a causa della carenza idrica è stato imposto il divieto alla coltivazione nazionale di foraggio verde, mentre nel 2024 è stata vietata l’importazione di semi di erba medica, di cui dal 2027 sarà proibita la produzione nazionale. Abbiamo infine la Corea del Sud e il Qatar, che pur essendo acquirenti di minori dimensioni mantengono acquisti costanti.
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