Presentata la “legge Bove” sul primo soccorso, il calciatore: “Orgoglio e imbarazzo”
La “legge Bove, il ddl che porta il nome del calciatore Edoardo Bove, vittima di un arresto cardiaco durante la partita Fiorentina-Inter del 1º dicembre 2024, è stato presentato lunedì 17 novembre all’aula convegni del Senato. Il provvedimento, voluto dai senatori di Azione Marco Lombardo e Carlo Calenda, mira a migliorare la formazione al primo soccorso in Italia, una battaglia che, come ha sottolineato lo stesso Bove, è anche un fronte contro la disinformazione riguardo la gestione delle emergenze. Con il supporto del ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, la proposta si pone come un passo fondamentale per aumentare la consapevolezza e la preparazione nelle situazioni di crisi.
Il calciatore Bove: “Combattere disinformazione”
“Dobbiamo combattere questa disinformazione. Prima che mi accadesse ero il primo a non conoscere dati statistici sugli arresti cardiaci ma ci sono altri dati che dimostrano che molti si tirerebbero indietro nel momento di salvare per paura di intervenire” ha detto Bove che oggi è testimonial e volto della cosiddetta ‘legge Bove‘ sul primo soccorso. “Noi cerchiamo di promuovere le informazioni sul primo soccorso. Ci proviamo con corsi nelle scuole, attraverso la fondazione Castelli e altre, e ci fa ben sperare che alla stessa domanda fatta ai bambini, loro alzerebbero la mano subito. Ci dà un’indicazione per capire dove concentrare i nostri sforzi – conclude – Il rettangolo di gioco è formato da centri sportivi, scuole, posti dove c è volontà di imparare e il coraggio di farlo. Alziamo tutti la mano per dire che siamo presenti”.
“L’impegno e la dedizione dimostrati dal senatore e dal presidente mi hanno contagiato e per questo motivo ho deciso di essere il testimonial di questa legge. Parliamo del mio episodio che è stato il motore di tante cose ma non è la causa principale per cui sono qui” ha aggiunto Bove. “Ho avuto la fortuna di entrare in contatto con tutte quelle associazioni e fondazioni – ha proseguito il giocatore durante la conferenza stampa di presentazione del disegno di legge sul primo soccorso a Palazzo Carpegna, su iniziativa del senatore Marco Lombardo – e ne ho davvero sentite tante e toccato con mano il dolore che provano i creatori di queste fondazioni per il primo soccorso, nate da genitori che perdono figli e parenti e vogliono fare qualcosa. Mi sono messo nei loro panni e la cosa che mi è rimasta di più è che non abbiamo fatto il massimo per salvarli”. “Leggo ‘legge Bove’ e sono onorato che ci sia il mio nome qui ma anche un po’ imbarazzato – spiega ancora il centrocampista della Roma – Perché non è giusto prendere il merito per qualcosa che è stato importante per me, ma c’è chi si spende da tanto tempo e lotta per diffondere notizie e informazioni sul primo soccorso. Vorrei che fosse la legge per le fondazioni, per chi ha salvato qualcuno e per chi non ce l’ha fatta. Questa legge è per loro. E’ un orgoglio per me e la mia famiglia e le persone a cui tengo – afferma visibilmente emozionato – E’ un anno che piango, ma sono contento, è una cosa bella”.
Abodi: “Per ‘legge Bove’ ognuno deve fare la sua parte”
“Leggendo la documentazione mi sono confrontato con i dati e con questa problematica che colpisce 65mila persone. Un numero pazzesco ma noi ci abituiamo troppo a tutto. Questa è una delle tante guerre silenziose. A me è successo 40 anni fa, mio cugino a 13 anni è morto durante una partita a pallone con gli amici d’estate, c’erano minore consapevolezza e conoscenza a quel tempo. Non possiamo lasciar correre le cose e accorgercene poi, come opinione pubblica, solo quando colpiscono qualcuno che conosciamo. Come mai sono passati 10 anni e non siamo riusciti ad andare avanti con questa legge? Per i costi? Ma qual’è il valore di una vita? C’è un’idea della vita che è percepita solo quando ci colpisce”. Lo ha detto il ministro Andrea Abodi alla conferenza stampa di presentazione della ‘legge Bove’ sul primo soccorso a Palazzo Carpegna, su iniziativa del senatore Marco Lombardo.
“Concludo con quello che in realtà è un nuovo inizio che richiede l’impegno di tutti noi ed una responsabilità istituzionale: la vita è una tematica che deve essere al centro dei nostri pensieri – spiega Abodi, che chiude guardando alla possibilità che la legge diventi tale in tempi brevi, esortando ognuno a fare la propria parte: “Io sono fiducioso, adesso sta un po’ a tutti noi”.La legge “nasce da un lavoro collettivo e anche da un lavoro della commissione Diritti Umani – afferma il senatore Marco Lombardo durante la conferenza stampa – Circa 65mila persone perdono la vita per mancanza o ritardi nel primo soccorso. Ogni 7 minuti una persona muore di arresto cardiaco e il 75% sopravvive se l’intervento avviene in un minuto, soprattutto con un defibrillatore automatico. Crediamo sia fondamentale costruire una comunità di soccorritori che è l’unica leva che può salvare le persone”, aggiunge. La legge “renderebbe obbligatoria la formazione sul primo soccorso nelle scuole e per alcune categorie professionale o ancora per chi consegue la patente di guida”, spiega il senatore elencando alcuni dei luoghi dove verrebbe fatta formazione. “I defibrillatori hanno l’iva al 22% ma deve essere al 5% come gli altri salvavita”, conclude.
Questo articolo Presentata la “legge Bove” sul primo soccorso, il calciatore: “Orgoglio e imbarazzo” proviene da LaPresse
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




