La Bce ha scelto i fornitori per l’euro digitale: coinvolte le italiane Almaviva, Fabrick e Nexi

Ottobre 4, 2025 - 03:30
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La Bce ha scelto i fornitori per l’euro digitale: coinvolte le italiane Almaviva, Fabrick e Nexi

La Banca centrale europea ha annunciato i fornitori di cinque componenti fondamentali dell’euro digitale. Tra le aziende selezionate ci sono tre italiane: Almaviva e Fabrick si occuperanno dell’app, mentre Nexi collaborerà alla soluzione per i pagamenti offline con la tedesca Giesecke+Devrient.

Le cinque componenti sono la gestione dei rischi e delle frodi, l’app e il kit di software, la soluzione per il pagamento offline, lo scambio sicuro delle informazioni di pagamento e l’alias lookup (in sostanza, il processo per cercare l’entità reale dietro un nome alternativo). Per ciascuna, la Bce ha indicato l’azienda selezionata e una seconda che sarà contattata solo se necessario.

Le aziende selezionate

  • Per la gestione delle frodi e del rischio è stata scelta la portoghese Feedzai, con Capgemini Deutschland seconda classificata. Il valore del contratto è stimato in 79,1 milioni di euro, con un valore massimo di 237,3 milioni.
  • Per l’app e il kit software è stato selezionato il tandem Almaviva-Fabrick, con Sapient e Tremend Consulting, società della francese Publicis Groupe, come seconda opzione. Il valore dell’accordo è stimato in 76,8 milioni di euro, con un massimo di 153,6 milioni.
  • L’incarico per la soluzione per il pagamento offline è andato alla tedesca Giesecke+Devrient, che collaborerà con Nexi e Capgemini. La seconda azienda sarà annunciata in un secondo momento. Il contratto ha un valore stimato in 220,7 milioni, con un massimo di 662,1.
  • Per lo scambio sicuro delle informazioni di pagamento è stata individuata la tedesca Senacor, e in seconda battuta l’olandese equensWorldline. Il contratto ha un valore stimato di 27,6 milioni e un massimo di 55,2.
  • Per l’alias lookup è stato scelto il binomio Sapient-Tremend Consulting, ancora con equensWorldline come seconda opzione. In questo caso il valore dell’accordo è di 27,9 milioni di euro, con un massimo di 55,8.

A che punto è l’euro digitale

A settembre Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo della Bce, ha detto a MilanoFinanza che l’euro digitale potrebbe diventare realtà nel 2029. Il Parlamento europeo dovrebbe approvare il regolamento sul tema entro il 2026.

L’euro digitale si aggiungerebbe all’euro contante, senza sostituirlo, e sarebbe gestito dalla Bce. Non sarebbe né una criptovaluta, né una stablecoin, cioè una valuta digitale il cui valore è ancorato a quello di un altro asset.

L’articolo La Bce ha scelto i fornitori per l’euro digitale: coinvolte le italiane Almaviva, Fabrick e Nexi è tratto da Forbes Italia.

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Redazione Redazione Eventi e News