La criminalità organizzata si infiltra nella PAC, frodi per 20 milioni di euro in Italia

Ottobre 7, 2025 - 23:00
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La criminalità organizzata si infiltra nella PAC, frodi per 20 milioni di euro in Italia

Bruxelles – Frodi per 20 milioni di euro ai danni del fondo per la politica agricola comune (PAC) legata alla criminalità organizzata. In Italia le forze dell’ordine, su richiesta della procura europea (EPPO), hanno smantellato una rete criminale in grado di elaborare un schema per ottenere sussidi europei illeciti. Sovvenzioni indebite dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) sarebbero state ottenute tra il 2017 e il 2022, eludendo i limiti imposti dalla politica agricola comune, che fissa il limite massimo annuo per ciascun richiedente a 500mila euro, attraverso la distribuzione del patrimonio aziendale di una società agricola con sede in provincia di Padova ad altre 12 società di comodo dislocate tra Abruzzo, Veneto, Lazio, Marche e Umbria.

Contro la frode al bilancio dell’Unione europea il giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Padova ha disposto il congelamento di 17,2 milioni di euro. Disposto anche il sequestro di  8.590 diritti di pagamento di base nell’ambito della PAC, per un valore di 4 milioni di euro (il diritto di pagamento di base rappresenta il contributo in base reddito, previsto nell’ambito di pagamenti diretti dell PAC. E’ stato sostituito dal sostegno di base al reddito per la sostenibilità). La Guardia di Finanza ha poi sequestrato appezzamenti di terreno, appartamenti e ville, e congelato conti bancari.

Le indagini hanno portato alla luce anche frodi ai danni del bilancio dello Stato, che si aggiungono a quelle ai danni del bilancio dell’UE. La criminalità organizzata avrebbe messo in piedi “un regime fraudolento – denuncia la Procura europea – volto ad aggirare il divieto nazionale di pascolo effettuato da terzi”, introdotto nel 2015 e destinato a garantire che solo i diretti coinvolti nel lavoro agricolo potessero accedere alle sovvenzioni pubbliche. Sulla base delle prove, “diversi agricoltori del Nord Italia hanno stipulato accordi con gli organizzatori del programma, per ottenere formalmente terreni, bestiame e stalle”, creando così l’apparenza di operazioni agricole legittime, necessarie per richiedere sovvenzioni agricole dell’UE. Per gli  imprenditori agricoli al centro di questo schema è scattata la denuncia alla Procura Regionale della Corte dei Conti del Veneto per danni finanziari allo Stato Nazionale pari a €32,1 milioni, derivanti dalla loro condotta fraudolenta.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia