La Flotilla risorge, pronta a lanciare ancora la sfida per fermare il genocidio palestinese

Ottobre 3, 2025 - 23:00
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La Flotilla risorge, pronta a lanciare ancora la sfida per fermare il genocidio palestinese

Siamo stati assorbiti in questi giorni di altissima tensione per le sorti dei volontari della Global Sumud Flotilla, sequestrati e tradotti nelle carceri israeliano con un atto completamente arbitrario mentre le unità e gli aiuti contenuti a bordo sono stati non si capisce se sequestrati o confiscati, secondo l’applicazione arbitraria e piratesca che ne hanno fatto gli israeliani che, senza alcuna vergogna, hanno inviato le truppe speciali, militari che hanno un’elevatissima preparazione militare e che sono equiparabili ai nostri incursori di Marina o del IX Reggimento paracadutisti “Col Moschin”; per capirci, si tratta di militari super armati e super addestrati che si impiegano nei teatri di operazioni particolarmente rischiose e complesse.

Vedere le forze speciali abbordare ragazzi volontari, disarmati e che non potevano né volevano opporre nessunissima resistenza, dà il segnale esatto della stupida ferocia che muove il governo israeliano e conseguentemente l’Idf, che non sa opporsi alle direttive di un governo sempre più isolato e che, oltre a distruggere i palestinesi, sta distruggendo il sogno di Israele, al quale si guardava con simpatia e speranza e ora non più.

C’è oggi una seconda Flotilla, sempre animata dallo stesso spirito umanitario e generosità che ha mosso la prima e che sta già navigando verso la costa di Gaza. È composta da diverse unità: la nave Conscience (per dimensioni possiamo definirla tale) è partita da Otranto il 30 settembre e si unirà con altre imbarcazioni.

Fonti israeliane (Times of Israel) confermano che “una nuova Flotilla si sta dirigendo verso la Striscia di Gaza nel tentativo di rompere il blocco marittimo israeliano”. Secondo la stessa fonte, la “Freedom Flotilla Coalition” ha confermato che la nave Conscience è partita dall’Italia mercoledì scorso con circa 100 attivisti a bordo, di cui molti sono operatori sanitari e diversi giornalisti. Nave Conscience si è già unita ad altre otto imbarcazioni, tutte salpate dall’Italia circa una settimana fa. Secondo i dati di tracciamento in tempo reale, attualmente le nove navi si trovano a sud dell’Isola di Creta.

E così un’altra flotta con a bordo più di 250 persone tra medici, infermieri e giornalisti si sta dirigendo nuovamente verso Gaza con il chiaro e manifesto obiettivo di rompere il blocco navale israeliano, ritenuto largamente illegittimo e contrario ad ogni legge e consuetudine nota al diritto internazionale marittimo.  

Riportiamo quanto ha affermato Hafiz Sulaiman, medico della Malesia imbarcato sulla Conscience, in un post su Instagram: “Spero di arrivare alla costa per aiutare i medici e il personale sanitario della Palestina"; infatti, lo scopo principale della Conscience consiste proprio nel dare il cambio a chi, negli ospedali rimasti attivi, opera da oltre due anni senza tregua e senza sosta, quasi senza strumenti se non l’incrollabile volontà di continuare ad assistere chi ha bisogno. 

Fermarla da parte della autorità israeliane non può essere considerato un atto necessario alla sicurezza nazionale: diventerebbe, invece, nuova complicità col genocidio che si sta consumando giornalmente lungo la Striscia di Gaza.

Ci sono uomini e donne decisi a battere l’onda e tutti i rischi connessi a una navigazione incerta ed insicura, soggetta ad ogni continua azione di disturbo, possibile ed attuabile, ma ciò nonostante, questi valorosi continuano a mettere a repentaglio la loro vita e la serenità dei loro cari: vuol dire che l’umanità non è morta. Viva la Flotilla della speranza, viva i giovani generosi e coraggiosi che ne fanno parte, viva tutti quelli che in mare e a terra la sostengono e la seguono minuto per minuto, incuranti delle miserie dei propri governi ottusi e lontani dal popolo.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia