La startup pugliese Tuidi raccoglie 3 milioni di euro per digitalizzare la gdo

Tuidi, startup pugliese che sviluppa piattaforme di machine learning per la grande distribuzione organizzata (gdo), ha chiuso un seed round da 3 milioni di euro. Lo hanno sottoscritto due investitori istituzionali, Vertis e Azimut, e QBerg, società di ricerche di mercato e price intelligence, che agirà anche come partner per lo sviluppo.
Che cos’è Tuidi
Tuidi è stata fondata da Giulio Martinacci e Vincenzo Morelli e si ripropone di automatizzare e rendere più efficiente la gestione dei punti vendita della gdo. Un settore che vale circa 135 miliardi di euro e nel 2024 ha pesato per quasi il 6% sul Pil italiano, ma che, secondo la startup, ha margini di miglioramento della gestione dei dati.
“Al centro dell’offerta di Tuidi c’è Delphi, la piattaforma che agisce da ‘controller di punto vendita’”, ha spiegato Martinacci. “È un sistema che suggerisce come gestire l’approvvigionamento, i prezzi di sell-out, gli assortimenti e i turni del personale”. Morelli ha aggiunto che “il cuore della soluzione è rappresentato dai modelli di machine learning proprietari che elaborano milioni di dati, incrociandoli con variabili interne ed esterne per anticipare i comportamenti di acquisto dei consumatori e migliorare i processi operativi all’interno del punto vendita”.
In un comunicato, Tuidi afferma che la sua tecnologia porta già a un incremento delle vendite del 2% e a una diminuzione dei costi degli ordini fino al 10%. Delphi ha già gestito più di 620 milioni di prodotti per realtà come Conad Centro Nord, Maiora, Retail Pro, Ama Crai Est e gruppo Romano.
Il capitale appena raccolto servirà all’azienda per potenziare i prodotti con l’uso di agenti IA e IA generativa. “Il nostro obiettivo è far sì che l’alimentare italiano diventi anche un modello di innovazione tecnologica”, hanno detto i fondatori. “Abbiamo in mente un Paese in cui il foodtech non sia una promessa futura, ma una leva reale di competitività, sostenibilità e qualità per consumatori e retailer”.
L’operazione
Vertis ha investito tramite i fondi Vertis Venture 6 Digital Sud, parzialmente finanziato dall’Unione europea attraverso NextGeneration Eu, e Vertis Venture 7 Digital Puglia. Azimut lo ha fatto attraverso i fondi Azimut Eltif – Venture Capital ALIcrowd III e IV e Azimut Digital Equity Italy, gestiti da Azimut Libera Impresa.
“Da consumatore, vedo ogni giorno problemi nei supermercati: da scaffali vuoti a prezzi che non soddisfano le aspettative”, ha detto Giacomo Giurazza, partner di Vertis. “Tuidi dimostra che esiste una tecnologia all’avanguardia capace di affrontare queste criticità reali. Per questo vogliamo supportarli nel loro percorso di crescita, così da portare l’intera industria alimentare italiana verso standard più elevati di efficienza e innovazione”.
Guido Bocchio, head of venture capital di Azimut Libera Impresa, ha sottolineato che “con oltre 28mila punti vendita in tutta Italia, la gdo rappresenta un mondo con molte aree di miglioramento: oltre il 7% del fatturato è eroso da inefficienze come rotture di stock e sprechi che impoveriscono la competitività dei retailer. Tuidi rappresenta la possibilità di migliorare concretamente questo problema”.
Per Fabrizio Pavone, fondatore e amministratore delegato di QBerg, l’ingresso della sua società nella startup “rappresenta non solo un investimento, ma la scelta di accompagnare una realtà tecnologica capace di incidere sulle dinamiche della gdo. L’avanguardia della loro tecnologia ci ha convinti a intraprendere un percorso comune per sostenerne l’espansione e consolidarne la crescita in una fase decisiva per l’evoluzione del settore”.
L’articolo La startup pugliese Tuidi raccoglie 3 milioni di euro per digitalizzare la gdo è tratto da Forbes Italia.
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