Lacrime di coccodrillo: cosa si nasconde dietro l’espressione

Agosto 25, 2025 - 09:30
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Lacrime di coccodrillo: cosa si nasconde dietro l’espressione

Lacrime di coccodrillo: il vero significato di questo modo di dire, le sue origini storiche e perché lo usiamo ancora nel linguaggio moderno.

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Lacrime di coccodrillo. (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Ti è mai capitato di sentire l’espressione “lacrime di coccodrillo” e chiederti cosa voglia dire davvero?

È un modo di dire che usiamo molto spesso e in realtà, questa frase, ha una storia interessante e un’origine particolare. Scopri da dove viene il detto e perché lo usiamo ancora oggi.

Lacrime di coccodrillo: significato

“Lacrime di coccodrillo” è un’espressione che usiamo quando qualcuno piange, ma non ci crede davvero nessuno.

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Coccodrillo. (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Si tratta di un piatto finto, di facciata, fatto più per convivenza che per vero dispiacere. In pratica, quando qualcuno versa lacrime di coccodrillo, sta solo fingendo di essere triste o pentito, magari per ottenere qualcosa, suscitare compassione o coprire le vere intenzioni.

Insomma, quelle lacrime non nascono dal cuore, ma sono più una mossa strategica. Un po’ come quando un bambino fa il piagnisteo per evitare una punizione, ma tu capisci subito che è solo una recita.

L’origine dell’espressione “lacrime di coccodrillo”

L’origine del modo di dire” lacrime di coccodrillo“, affonda le radici molto lontano nel tempo. Pare che tutto sia partito da antiche leggende tramandate nei racconti greci e arabi.

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Storia di un modo di dire. (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Ma è stato nel medioevo che questa immagine ha davvero preso piede d’Europa. A contribuire alla sua diffusione, sono stati i famosi bestiari medievali (libri in cui animali reali e fantastici venivano descritti non solo per ciò che erano, ma anche per il loro significato simbolico e morale).

Uno dei testi più noti è De proprietatibus rerum, scritto nella tredicesimo secolo da Bartolomeo Anglico.

In quel libro, si racconta che il coccodrillo dopo aver ucciso un uomo si metterebbe a piangere accanto al suo corpo.

Un’immagine potente che ha colpito molto l’immaginario dell’epoca, un animale che mostra dolore, ma solo in apparenza.

Da qui l’idea di associare le lacrime finte, quelle che non nascono da un vero sentimento, proprio al coccodrillo.

Col tempo, l’espressione ha fatto il giro del mondo ed è entrata a fare parte di tante lingue diverse, conservando lo stesso significato ovunque.

Cosa sono in realtà queste lacrime?

Dietro al modo di dire “lacrime di coccodrillo” c’è un fondo di verità, anche se molto frainteso. I coccodrilli, infatti sembrano davvero piangere mentre mangiano, ma non lo fanno perché si sentono in colpa per la loro preda, quelle lacrime non hanno nulla a che vedere con le emozioni.

In realtà, si tratta di un processo fisico, i coccodrilli come tanti altri animali, usano le lacrime per mantenere gli occhi umidi e puliti, soprattutto quando sono fuori dall’acqua.

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E proprio durante i pasti, il movimento dei muscoli può comprimere le ghiandole vicino agli occhi, facendo uscire qualche goccia.

Chi li ha osservati, però, ha interpretato male la scena, un animale feroce che piange mentre divora la sua preda, sembrava proprio il simbolo di un pentimento finto. Ed è così che è nata la leggenda.

A rendere il tutto ancora più curioso, c’è un altro dettaglio, alcune specie di insetti, sono attratte da quelle lacrime del coccodrillo e si precipitano per berle.

L'articolo Lacrime di coccodrillo: cosa si nasconde dietro l’espressione è stato pubblicato nella sua versione originale su www.amoreaquattrozampe.it.

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Redazione Redazione Eventi e News