L’Arcivescovo: «Viviamo intensamente l’Avvento invocando il ritorno del Signore»

Novembre 17, 2025 - 11:00
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L’Arcivescovo: «Viviamo intensamente l’Avvento invocando il ritorno del Signore»
L'Arcivescovo al termine della celebrazione (Agenzia Fotogramma)

«La caratteristica di questo tempo che oggi inizia è l’intensità: vivere intensamente la preghiera, la speranza, il predisporsi alla rivelazione del mistero di Gesù. Perciò noi guardiamo al tempo dell’Avvento, non tanto come a una preparazione ai riti natalizi, alle spese di Natale o ai sentimenti infantili, ma piuttosto come a quel tempo nel quale invocare il ritorno glorioso del Signore, riconoscendo nell’incarnazione del Verbo la presenza che dà fondamento alla nostra speranza».

La processione iniziale (Agenzia Fotogramma)

Nella prima delle 6 domeniche dell’Avvento ambrosiano, l’Arcivescovo apre così la Messa da lui presieduta in Duomo e concelebrata dai Canonici del Capitolo metropolitano. Tra le navate – nelle prime fila trovano posto, come tradizione, i membri degli Ordini cavallereschi e delle Confraternite – tanta gente che prende parte al rito che si avvia con il canto dei 12 Kyrie ambrosiani e in cui l’omelia prende spunto dal complesso brano del Vangelo d Matteo 24, 1-31, con il suo annuncio di catastrofi e della venuta di falsi profeti. Il cosiddetto quinto discorso di Matteo, quello “escatologico”, che ha tanto da dire alla vita di oggi. Come indica monsignor Delpini, che immagina di aver incontrato il «folle di Dio», colui che ride degli idoli e delle stupidità umane.  

Gli Ordini cavallereschi e le Confraternite (Agenzia Fotogramma)

Il «folle di Dio»

«Rido perché mi fa ridere vivere in una città di matti dove c’è gente che corre tutto il giorno, rido perché la gente si incanta solo davanti alle cose destinate a crollare. È non è ridicolo vantarsi di rovine? Mi fa ridere la gente che fa la coda perché hanno detto: “Qui c’è il tuo idolo, è qui l’affare, l’ultimo strumento della tecnologia inventato per incatenare la libertà”. Non fa ridere chi non ha mai tempo per niente e si mette in coda per approfittare dei saldi? Rido della stupidità degli adoratori degli idoli e di chi applaude a comando». 

Poi, l’affondo sulle cose «perfette» che ci circondano: «Rido perché ho visto montagne di cose perfette che danno un gran da fare alla raccolta rifiuti. Rido perché nelle case perfette non mi lasciano entrare, eppure sono allegro e non faccio del male a nessuno. E mi fa ridere che le case siano vuote, eppure i miei amici dormono in macchina perché non vi possono abitare. E mi fa ridere contare i cani imprigionati nel palazzo: sai che ci sono più cani che abitanti?».

Insomma, “una risata vi seppellirà”, per usare una frase indimenticabile, seppure nata in tutt’altro contesto e scandita per le strade della contestazione giovanile di tanti anni fa.  

La fonte della gioia

“Non ti sembra che faccia ridere vedere gente infelice, vicino alla fonte della gioia?», scandisce, infatti, l’Arcivescovo che conclude: «La follia del folle di Dio legge il Vangelo e addirittura pensa che il tremendo discorso apocalittico sia un modo per deridere la gente spaventata dalla vita. Il folle ride quando Gesù deride la gente agitata che corre di qui e di là, convinta dall’ultimo ciarlatano: la gente istruita, la gente aggiornata, la gente vestita bene che abita in case piene di libri, una tribù di ridicoli creduloni».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia