Lavatrice, mai farla a quest’ora: la bolletta lievita all’istante

C’è chi la fa la sera tardi, chi la programma all’alba e chi invece aspetta il weekend. La lavatrice è uno di quegli elettrodomestici che non si può evitare, ma che può incidere parecchio sulla bolletta se usata nei momenti sbagliati.
E il punto non è solo quante volte la accendiamo, ma quando. Con il costo dell’energia che varia a seconda dell’orario, un carico di lenzuola alle otto di sera non vale quanto uno fatto nel pomeriggio. Eppure, molti lo ignorano. Negli ultimi anni le fasce orarie dell’energia elettrica sono diventate un piccolo labirinto domestico.
Chi lavora fuori casa tende a concentrare tutto la sera, mentre chi può gestirsi diversamente magari ne approfitta nei fine settimana. La verità è che scegliere il momento giusto può cambiare le cifre in bolletta più di quanto si pensi. E non serve essere maniaci dell’efficienza: basta conoscere due o tre cose sulle fasce di consumo.
Le fasce orarie che fanno davvero la differenza
In Italia le fasce si dividono in tre categorie principali. La F1 è la più cara, va dal lunedì al venerdì dalle 8:00 del mattino alle 19:00, proprio quando la maggior parte delle persone è al lavoro ma gli uffici e le aziende sono accesi. La F2, leggermente più economica, copre le prime ore del mattino e la fascia serale fino alle 23:00, oltre al sabato durante il giorno. La F3, infine, è la più conveniente: include la notte, la domenica e i festivi.
Tutto però dipende dal tipo di contratto sottoscritto. Molti hanno ancora la tariffa monoraria, che applica lo stesso prezzo in ogni momento del giorno. È comoda, ma non permette di risparmiare in base all’orario. Chi invece ha scelto il contratto biorario o multiorario può gestire meglio i consumi, concentrandoli quando l’energia costa meno. Vale la pena controllare la propria bolletta e capire se la tariffa corrisponde davvero alle proprie abitudini.
È vero che la fascia F3 è la più economica, ma bisogna considerare anche la praticità. In molti condomini l’uso notturno degli elettrodomestici è vietato per motivi di rumore, e alcuni modelli meno recenti non sono silenziosi. In più, le temperature esterne più basse possono allungare i tempi di riscaldamento dell’acqua, vanificando in parte il vantaggio.
Meglio quindi scegliere la sera tardi o il sabato pomeriggio, orari in cui i costi restano bassi e si evitano i fastidi. Alcuni modelli di lavatrice di ultima generazione consentono di programmare il ciclo con precisione, così da avviare il lavaggio nel momento più conveniente anche se non si è in casa.
Oltre all’orario, contano le abitudini quotidiane. Caricare il cestello al punto giusto, evitare programmi troppo lunghi o temperature elevate, pulire regolarmente il filtro e scegliere la funzione eco quando è disponibile: sono accorgimenti semplici, ma fanno la differenza. Anche lavare a 40 gradi invece che a 60 consuma circa un terzo in meno di energia, e l’efficacia è praticamente identica.
Risparmiare non significa rinunciare alla pulizia o alla comodità, ma imparare a gestire i propri consumi. Una lavatrice fatta all’ora giusta pesa meno sulla bolletta e aiuta anche l’ambiente. Il segreto è capire che ogni gesto domestico ha un impatto più ampio, e che basta poco per cambiarlo.
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