Le bugie della destra negazionista al centro della nuova puntata del podcast di greenreport

Settembre 30, 2025 - 04:30
 0
Le bugie della destra negazionista al centro della nuova puntata del podcast di greenreport

«Il vino? A mille metri di altezza. Le colline toscane? Agrumeti. Scenario da fantascienza? Non proprio». Maurizio Izzo apre così la nuova puntata del podcast di greenreport una produzione Sicrea che puoi ascoltare direttamente sul nostro sito come anche in tutte le principali piattaforme presenti online, da Spreaker a Spotify e altre ancora. «Di clima e alimentazione parleremo domani martedì 30 settembre a Terranuova Bracciolini – spiega il direttore responsabile del nostro giornale – dove ci troviamo anche ora per la Festa del Perdono, dove abbiamo proposto una serie di incontri con al centro il tema dei cambiamenti climatici».

Ma intanto, che settima è stata quella appena passata? Al centro c’è stata l’assemblea delle Nazioni unite con lo show del presidente Trump ma anche con la brutta copia del suo intervento da parte della presidente Meloni che ha attaccato frontalmente le politiche ecologiste. Poco importa, sottolinea Luca Aterini,  se nel 96% dei casi le nuove installazioni di impianti rinnovabili producono elettricità più economica rispetto a nuovi impianti a carbone o gas, o se addirittura il 75% del nuovo eolico e fotovoltaico è più economico degli impianti a carbone, gas e petrolio già esistenti.

Alle bugie della destra negazionista, prosegue Izzo nella segnalazione dei principali servizi pubblicati dal nostro giornale la scorsa settimana, risponde su greereport Francesco Ferrante: «L’argomento, più utilizzato dai conservatori è che il Green deal sia un “massacro sociale” che pagherebbero i ceti sociali più deboli. È vero il contrario: l’inazione di fronte alla crisi climatica mette a repentaglio la stessa vita dei più deboli, a partire dagli abitanti dell’Africa subsahariana, migranti climatici, che mai hanno goduto del benessere che i fossili hanno garantito a noi negli ultimi due secoli. Ma anche degli agricoltori, che alle nostre latitudini sono quelli che soffrono maggiormente sul piano economico i sempre più frequenti fenomeni estremi». E ancora: «L’inazione è dannosa non solo perché non mitiga gli effetti della crisi climatica, ma perché induce impotenza nei confronti dei cambiamenti in atto che necessiterebbero invece di essere “governati”».

Segnalazione successiva di Izzo: mentre a New York andava in scena il festival dell’ipocrisia, a Milano il Seveso straripava per l’ennesima volta. «Ma questa volta le colpe della politica sono evidenti - dice Erasmo D’Angelis - I ritardi sono cronici sul cronoprogramma del 2014, e continuano nonostante le terribili precipitazioni atmosferiche del terzo millennio sempre più a carattere esplosivo, e nonostante la certezza che solo un sistema di vasche di laminazione può ridurre – o portare in alcuni casi a zero – i rischi di esondazioni. La Lombardia è un tristissimo caso internazionale di autolesionismo, e i ritardi devono essere recuperati prima possibile dalla Regione, che per legge dello Stato è titolare e responsabile delle opere di contrasto al rischio idrogeologico».

Anche Monica Frassoni interviene sulle dichiarazioni di Trump e Meloni, ma lo fa facendo un richiamo a tutti noi. Dice Frassoni che «le menzogne di Trump, Orban, Meloni e altri governi reazionari raccontano un mondo immaginario, ma sono efficaci: convincono tante persone che miliardari, giganti del tech e delle lobby fossili hanno a cuore il benessere dei cittadini. In realtà, è esattamente il contrario. Per questo denunciare le loro falsità e manipolazioni è un modo piccolo e concreto per difendere democrazia e libertà».

«Al lavoro, dunque, e perché no alla lotta», dice Izzo chiudendo questa nuova puntata del podcast di greenreport. «Noi faremo la nostra parte».

 

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia