L’operatore portuale cinese Cosco ammette le ricadute dei dazi Usa sulle proprie operazioni

Agosto 30, 2025 - 07:30

L’operatore portuale cinese Cosco ammette le ricadute dei dazi Usa sulle proprie operazioni

Cosco Shipping Ports, principale operatore portuale statale cinese, ha riconosciuto l’impatto delle politiche tariffarie del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sulle proprie operazioni, pur sottolineando nuove opportunità nei mercati del Sud globale. Nei primi sei mesi del 2025 i ricavi della compagnia sono saliti del 13,6 per cento a 806 milioni di dollari, con utili netti in crescita del 30,6 per cento a 181,8 milioni, trainati soprattutto dall’espansione all’estero. I terminal controllati dal gruppo hanno registrato un incremento del traffico del 3,6 per cento, con una crescita del 6,6 per cento sulle rotte internazionali e un calo del 3,2 per cento su quelle domestiche, penalizzate dalle tensioni commerciali con Washington.

Wu Yu, direttrice generale di Cosco, ha ammesso “sfide” nei progetti oltreoceano, inclusi quelli in porti statunitensi, ma ha ribadito che la società guarda a nuove acquisizioni in Sud-est asiatico, America Latina e Africa, puntando sulla diversificazione geografica. Le incertezze restano elevate, con una tregua tariffaria Usa-Cina in scadenza il 10 novembre. Nel frattempo Cosco è indicata tra i possibili candidati a entrare nella maxi-operazione portuale di Ck Hutchison, il cui accordo con BlackRock e Msc è finito sotto esame delle autorità cinesi. Wu ha evitato commenti diretti sulle trattative.

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