Meloni: E’ vero, l’Europa è condannata all’irrilevanza, a meno che non faccia meno e meglio

Bruxelles – E’ stata la sua fiera oppositrice, l’unica, quando era al governo lui, ma ora Giorgia Meloni si trova ad essere d’accordo, come dice lei, con Mario Draghi a proposito dell’anlisi su uno dei temi di governo più importanti: l’Unione europea. Meno forse è d’accordo sulle soluzioni.
“L’Ue è sempre più condannata all’irrilevanza geopolitica, incapace di rispondere efficacemente alle sfide di competitività poste da Cina e Usa, come ha giustamente rilevato Mario Draghi da questo palco”, ha sostenuto Meloni nel suo discorso tenuto oggi (27 agosto) al Meeting di Rimini. “Molte delle critiche che ho sentito rispetto all’attuale condizione le condivido, così tanto da averle formulate molto spesso nel corso degli anni, tanto da venire criticata aspramente anche da chi oggi si spella le mani”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.
L’Ue, sostiene la premier, “deve ripartire da una visione politica che abbia passione. Deve ridurre la burocrazia e sostenere la competitività delle imprese”. “L’Europa in modo pragmatico faccia meno e meglio”, è la sua ricetta.
Sulla sponda opposta le risponde Nicola Zingaretti, capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, secondo per il quale “per Giorgia Meloni serve un’Europa che faccia meno, divisa, ferma al presente e quindi destinata a non contare nulla. Non è una novità: è la conferma che l’Europa è ferma per colpa della destra nazionalista e questo ci rende più soli e deboli“. Secondo il parlamentare “oggi ci serve l’esatto opposto. Nel tempo della globalizzazione e della competizione, abbiamo bisogno dell’Europa massima possibile, non di quella minima necessaria”.
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