Messaggio a Belém del Papa: «Il creato grida attraverso inondazioni, siccità, caldo. Manca la volontà politica»

Novembre 19, 2025 - 03:30
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Messaggio a Belém del Papa: «Il creato grida attraverso inondazioni, siccità, caldo. Manca la volontà politica»

Mancano soltanto quattro giorni alla chiusura della Cop30. E mentre i negoziati sui dossier più delicati - in primis quelli sul taglio delle emissioni di gas serra e sui finanziamenti per i Paesi in via di sviluppo - risultano ancora in stallo, un monito a fare di più arriva da Papa Leone XIV. Con un videomessaggio inviato questa notte alle Chiese particolari del Sud del Mondo, riunite nel Museo Amazzonico di Belém, il Pontefice ha criticato i governi mondiali per non essere riusciti finora a rallentare il riscaldamento globale e ha chiesto una risposta più forte alla minaccia della crisi climatica. Il suo è un messaggio che riflette la crescente preoccupazione per il calo delle ambizioni internazionali e l’aumento delle emissioni di gas serra a dieci anni dall’Accordo di Parigi del 2015, un accordo storico in cui i Paesi hanno concordato per la prima volta di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Ma che con le politiche attuali arriverà a ben 2,6 gradi entro la fine del secolo.

Dice Leone XIV nel messaggio inviato a Belém che non è l’Accordo di Parigi «che sta fallendo, ma siamo noi che stiamo fallendo nella nostra risposta», perché «manca la volontà politica di alcuni», quando invece «azioni e politiche climatiche più forti sono entrambe un investimento in un mondo più giusto e stabile». Il Papa, che già l’estate scorsa aveva mandato segnali di impegno per l’appuntamento in Brasile, si unisce «alla voce profetica dei miei fratelli cardinali che hanno partecipato alla Cop30», che, in rappresentanza degli Episcopati di America Latina, Asia e Africa hanno presentato un documento per la giustizia climatica e la casa comune, dicendo al mondo «che la regione amazzonica continua a essere un simbolo vivente della creazione con un bisogno urgente di cure». E non solo. È l’intero pianeta che sta soffrendo per la crisi climatica, con le popolazioni più fragili a pagare il conto più salato. «Il creato sta gridando attraverso inondazioni, siccità, tempeste e caldo implacabile. Una persona su tre vive in situazione di grande vulnerabilità a causa di questi cambiamenti climatici. Per loro, il cambiamento climatico non è una minaccia lontana, e ignorare queste persone significa negare la nostra comune umanità».

Il messaggio è che c’è ancora tempo «per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto degli 1,5°Cm ma la finestra si sta chiudendo». Per questo serve un maggiore, non minore impegno da parte dei governi. L’appello lanciato ai leader mondiali è quello di fare «la differenza», mettendo in campo «azioni climatiche più forti» che «creeranno sistemi economici più forti e più equi»: «Siamo custodi del creato, non rivali per le sue spoglie».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia